lunedì 26 dicembre 2016

La dinamica di Baccaiano - Addendum

Ho deciso di pubblicare un addendum alla mia ricostruzione della dinamica di Baccaiano per sviscerare meglio l’argomento più caro a chi intende andare avanti all’infinito con le discussioni: le “colature di De Gothia”. Non è affatto bastato collegare la chiarissima testimonianza di Ulivelli sulla strisciata di sangue all’interno della portiera con l’esistenza dei fori di sfiato sul fondo della stessa per togliere di mezzo la favola della sua apertura da parte del Mostro. In alcune discussioni in rete si continuano ad analizzare fino allo spasimo le solite macchie di sangue alimentando vecchi e nuovi misteri.

Dov’era il serbatoio? Cominciamo con l’osservare che se anche la portiera di guida dell’auto di Mainardi fosse stata aperta, dal Mostro o da qualsiasi altro, nessuna colatura  avrebbe potuto prodursi sul longherone. Questo perché non esisteva alcun serbatoio di raccolta di sangue sopra la portiera chiusa dal quale questo potesse uscire all’apertura della stessa. Il sangue che fosse scivolato lungo il pannello interno avrebbe oltrepassato il punto di contatto tra portiera e guarnizione per finire poi sul tappetino sottostante. Le foto successive riguardano la portiera del passeggero, ma naturalmente per quella del guidatore non c'era alcuna differenza.


Nella parte bassa del vano portiera alla cornice della guarnizione (guarnizione esterna) era stata affiancata internamente una ulteriore struttura, più alta, di forma rotondeggiante (guarnizione interna).


A portiera chiusa la guarnizione interna veniva schiacciata dal pannello di materiale plastico, quella esterna dalla striscia di lamiera sottostante.


Il risultato era una superficie continua sulla quale, all’altezza della guarnizione interna, si evidenziava uno scalino. Ma su quello scalino il sangue che fosse sceso lungo il pannello sarebbe transitato senza fermarsi, per finire poi sul tappeto sottostante. In effetti andò proprio così a Baccaiano, come risulta dalla deposizione di Ulivelli: “questo sangue gl'era colato, questa striscia, fino in fondo, fino alla moquette, insomma, al pavimento della macchina”.


È sicuramente possibile che nel punto di contatto tra pannello e guarnizione interna si potesse esser formato un minuscolo anfratto, come mostra la figura sopra esagerandone la dimensione. Ma se anche una certa quantità di sangue si fosse raccolta in tale spazio, essa sarebbe stata del tutto insufficiente, scendendo al momento dell’apertura della portiera, a produrre le estese colature fino sul longherone.
Quindi, una volta per tutte, i tenaci assertori dell’apertura della portiera da parte del Mostro rinuncino alla pretesa di utilizzarla per giustificare le colature di De Gothia. Si potrebbe invece spiegare in questo modo la fantomatica macchia sulla quale il forumista Accent ha costruito la sua ingegnosa ma artificiosa dinamica, pensando alla portiera aperta da cui il sangue ancora in fase di discesa avrebbe potuto colare sull’asfalto. Ma senza ulteriore alimentazione si sarebbe esaurito probabilmente in poche gocce.

Gli argomenti del mistero. Da quanto si legge nelle discussioni in rete, sono essenzialmente due gli argomenti relativi alle colature di sangue di chi non intende rinunciare ai misteri del delitto di Baccaiano.


Nella figura a sinistra si può vedere che la guarnizione è macchiata. Il che non sarebbe spiegabile con il sangue fuoriuscito dall’interno della portiera attraverso i fori di sfiato, situati più esternamente e più in basso. Questo è il primo argomento.
Veniamo adesso alla forma delle colature sul longherone esterno. Come si vede nella figura a destra – e chi scrive non ha alcuna intenzione di cavarsela invocando un effetto ottico – le striature di sangue non sono del tutto verticali, ma leggermente inclinate, come se l’auto avesse avuto le ruote anteriori più in basso delle posteriori (il lettore attento potrà anche notare che la striatura più a destra è invece, nella sua prima parte, verticale). Si tratta del secondo argomento del mistero, poiché la discesa del sangue con l’auto ferma in piazzola non sarebbe in grado di spiegare l’inclinazione delle colature.

Tenuta delle guarnizioni. Prima di procedere con un tentativo di ricostruzione dei movimenti del sangue sotto la portiera è necessaria una premessa. È evidente che nella 147 di Mainardi il sistema delle due guarnizioni tra il lato inferiore della portiera e la scocca non era certo stato progettato per ottenere una tenuta stagna. Lungo la superficie d’appoggio dei due lunghi elementi rettilinei, gomma da una parte e lamiera e plastica dall’altra, potevano sussistere numerosi punti di contatto imperfetto. Inoltre non va dimenticato che la guarnizione si trovava sul piano di calpestio, e dunque era soggetta a inevitabili deformazioni. Ma a dire il vero di una tenuta stagna non si sentiva neppure il bisogno, poiché a fermare l’ingresso dell’acqua era la forma stessa dello sportello, la cui lamiera esterna si estendeva verso il basso, sormontando il longherone.
Della tenuta dall’interno verso l’esterno naturalmente in Fiat non se ne erano affatto preoccupati. Un liquido che fosse sceso lungo il pannello e avesse incontrato lo scalino formato dalla guarnizione non è detto che non si sarebbe insinuato tra le due superfici, che erano accostate senza alcuna protezione spiovente. Come sa bene chi si occupa di edilizia, se in cima al punto di giunzione di due superfici verticali non si prevede una struttura spiovente, prima o poi l’acqua si infiltrerà. Ma nel caso di un’auto non si preoccupa nessuno se un liquido che scorre lungo l’interno della portiera potrebbe filtrare all’esterno. Anche perché, a parte casi estremi come quello in oggetto, non si vede in quale occasione un liquido dovrebbe scivolare lungo il pannello interno. 

I movimenti del sangue. Nelle due figure sottostanti sono stati contrassegnati da lettere alcuni elementi significativi nella zona delle colature, in modo tale da poterli richiamare via via che si renderà necessario durante la ricostruzione dei movimenti del sangue.



Nei due o tre minuti in cui l’auto rimase ferma in piazzola mentre Paolo Mainardi giaceva esanime con il collo appoggiato alla parte superiore dello sportello, il sangue che gli colava dal mento e dallo zigomo in parte scese lungo il pannello interno, in parte entrò dentro la portiera attraverso l’intercapedine del vetro. Quello sceso lungo il pannello incontrò lo scalino costituito dalla guarnizione interna, superandolo e finendo sul tappetino. Ma una modesta quantità si insinuò tra le due superfici  e bagnò sia la guarnizione esterna, sia la lamiera orizzontale del longherone. Nel punto “A” si raccolse una quantità maggiore che riuscì ad arrivare alla lamiera esterna formando una piccola striatura verticale, l’unica.
Il sangue penetrato all’interno dello sportello non fuoriuscì immediatamente dal foro di sfiato, se non forse in minima parte, ma si raccolse sul fondo, in “B”. Il motivo di tale fenomeno va ricercato in una leggera inclinazione dello sportello causata da una questione strutturale oppure da una posizione più alta delle ruote anteriori sul terreno accidentato.


Nel momento in cui l’auto partì a marcia indietro, il sangue raccolto in “B” fu spinto nella direzione opposta, incontrò il foro di sfiato e uscì, producendo le colature “C”. L’inclinazione delle colature fu causata o dall’accelerazione dell’auto, oppure dall’aria della corsa, o da entrambe. Il fenomeno della colatura “A”, che da verticale divenne inclinata, fu dovuto al fatto che la forza di coesione tra molecola e molecola fece ricalcare al nuovo sangue il percorso del vecchio, per poi proseguire per suo conto alla fine di questo. Durante il tragitto qualche goccia di sangue potrebbe aver raggiunto l'asfalto, magari durante gli scuotimenti di un'andatura sicuramente a singhiozzo. Ecco quindi una semplice spiegazione per la misteriosa macchia di sangue che sui forum ha originato ricostruzioni ardite e fantasiose.
Per giustificare le deboli macchie in "D" si potrebbero avanzare varie ipotesi. Forse ci fu un apporto da scorrimenti secondari sul pannello interno, trasudati attraverso le guarnizioni. Oppure una parte del sangue che si era raccolta tra lamiera del longherone sotto e lamiera dello sportello sopra fu spinta in avanti alla partenza dell'auto. In ogni caso la quantità modesta non permise a quel sangue di fuoriuscire all’esterno. In compenso potrebbe aver risalito lo spazio attorno alla guarnizione, o per semplice sciacquio o per il noto fenomeno della capillarità, che è in grado di fornire una spinta verso l'alto ai fluidi racchiusi in spazi molto ridotti.
Il fatto che il sangue di Paolo Mainardi fosse ancora liquido all’atto della partenza dell’auto ci dice che dal momento in cui era fuoriuscito dal suo corpo erano trascorsi pochi minuti, non più dei quattro o cinque necessari alla relativa coagulazione. E sebbene ancora liquido per un po’, quando l’auto si trovò inclinata con la coda nella fossa quel sangue rimase al proprio posto. Il motivo va ricercato nella forza di adesione che si esercita tra le molecole di un fluido e quelle di un solido quando vengono a contatto. Si tratta della medesima forza che aveva consentito la formazione delle colature stesse, quando un minimo spessore di sangue era rimasto aderente alla lamiera mentre quello superiore continuava ad avanzare verso il basso spinto dalla forza di gravità.
È il caso infine di dare ancora un'occhiata alla foto del corpo di Antonella già inserita nella seconda parte.


Si può notare una macchia lunga diversi centimetri alla base della cornice del finestrino di guida, vicino al montante. Si tratta della dimostrazione inequivoca del sanguinamento di Paolo mentre era seduto davanti e aveva la testa appoggiata alla cornice stessa, così come è stato ipotizzato nella presente ricostruzione. Da lì il sangue scese parte nell'intercapedine del finestrino, parte lungo il pannello interno, fino a formare le note colature sul longherone. Il che fa cadere improbabili ipotesi di fiotti arrivati da dietro, cui si sono appellati i fautori della posizione di Paolo Mainardi sul divanetto posteriore.

Conclusioni. La ricostruzione, qui proposta, dei movimenti del sangue sotto la portiera di guida della 147 di Paolo Mainardi è senz’altro criticabile, e certamente non mi aspetto che venga accolta dai tenaci assertori di ricostruzioni differenti. Dove invece ritengo sia impossibile mantenere vecchie convinzioni è sul collegamento tra le “colature di De Gothia” e la supposta apertura dello sportello, nonché sulla posizione posteriore di Paolo Mainardi al momento dell'attacco.

127 commenti:

  1. Ciao antonio, e auguroni di buone feste. Ho letto la terza parte della tua ricostruzione su Baccaiano e subito dopo il tuo addendum. Mi trovo d'accordo praticamente su tutto, e seguo i tuoi posts con un interesse sempre crescente. Penso tu stia facendo un ottimo lavoro, basato su una capacità di osservazione scevra da ogni preconcetto.
    discodelirio

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  2. "Conclusioni. La ricostruzione, qui proposta, dei movimenti del sangue sotto la portiera di guida della 147 di Paolo Mainardi è senz’altro criticabile, e certamente non mi aspetto che venga accolta dai tenaci assertori di ricostruzioni differenti. Dove invece ritengo sia impossibile mantenere vecchie convinzioni è sul collegamento tra le “colature di De Gothia” e la supposta apertura dello sportello. In questo caso si potrebbe parlare di vera e propria disonestà intellettuale."
    A mio parere ci sono, purtroppo, sufficienti elementi oscuri ed ambivalenti da non dovere dare per scontata la disonestà intellettuale di nessuno.
    Il tuo addendum, proprio perché sviluppa e approfondisce, con la cura che mi piace, la tesi opposta alla mia, mi è prezioso per proseguire la ricerca della verità. Posso cambiare idea leggendoti o posso affinare le mie argomentazioni, in ogni caso ne guadagno. Questo guadagno sicuro posso metterlo a repentaglio solo se ti deprezzo.
    Antonio, è parecchio OT il mio messaggio e potrebbe richiamare polemiche, mi premeva dirtelo, non vederlo pubblicato. Tu usane come preferisci. Buone feste.

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    1. A me interessa soltanto andare il più vicino possibile alla verità, e quando trovo qualcuno che mi consente di affinare le mie argomentazioni sono ben contento. In questo caso è successo, poichè ho dovuto chiarirmi le idee sui movimenti del sangue, elaborando una possibile ricostruzione.
      Adesso mi piacerebbe sentire come ritieni che fosse avvenuto il versamento di sangue all'atto dell'apertura della portiera. Onestamente credo che prima di percorrere la strada del Mostro che entra in auto questo andrebbe chiarito. Il darlo per scontato dopo le mie osservazioni mi porterebbe a usare il termine "disonestà intellettuale", che non è paragonabile alla disonestà vera, ci mancherebbe altro, ma è una disonestà di ragionamento, di chi in fondo in fondo teme di scoprire qualcosa che possa mettere in forse le proprie convinzioni.
      Intanto grazie per gli auguri che ricambio.

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    2. Bene, ti illustrerò la mia personale dinamica, nella struttura principale coincide con quella di Accent. Non l'ho fatto prima perché questo è il blog di aprofondimento di una particolare ipotesi ed è utile che trovi spazio soprattutto il punto di vista di chi ricerca in quella direzione.


      Abbiamo una gora di sangue sul sedile di guida, segno evidente di una perdita abbondante. Nella mia ricostruzione questa gora si forma mentre Mainardi si trova riverso con il busto più o meno in avanti oltre la spalliera e le gambe dietro. Qui confluisce il sangue di tutte le ferite alla testa e rappresenta la raccolta principale. Una perdita più lieve arriva dalla spalla ed è questa che probabilmente macchia lo sportello dall'interno (la macchia di cui parla Spinelli in dibattimento relativamente alle foto 11 e 12 che non sono nella nostra disponibilità). Evinco che si tratti di una macchia lieve (secondaria)anche perché nella perizia De Fazio che è citata tra le macchie principali (anteriore sx e divanetto posteriore; sulla dislocazione della seconda D.F. non specifica quindi sarà di certo da riferire alla Migliorini).
      Ritengo improbabile, su queste basi, una seconda raccolta tanto abbondante quanto quella necessaria a compiere il percorso interno allo sportello (dalla fessura del finestrino allo sgocciolatoio) e, in contemporanea, a compiere il percorso dal pannello al punto di contatto dello sportello con il pavimento dell'auto.
      Inoltre De Fazio, che c'è da supporre abbia visto tutte le foto e i rilievi, non esclude una dinamica con Mainardi dietro col busto in avanti:

      "(...) verosimilmente in un momento in cui il Mainardi si trovava al posto di guida, ovvero sul sedile posteriore con la testa protesa in avanti, forse nell'atto di protendere il braccio verso la parte anteriore dell'auto."

      Suppongo che una colata di sangue evidente come quella descritta da Ulivelli (che vide a mio parere un'artefatto) avrebbe ragionevolmente escluso l'eventualità invece considerata dal professore.
      Arrivo al punto della formazione della colata "De Gothia).
      Allegranti disse che appena mosse Mainardi questi sboccò abbondante sangue. Io credo che avvenne lo stesso fenomeno quando Mainardi, riverso in avanti, fu mosso dal Killer per essere spinto completamente indietro sul divanetto posteriore. Allora rilasciò un fiotto abbondante (superiore si suppone al successivo cui assistette Allegranti)che colpì il predellino colando sul fascione sotto lo sportello.
      Questa dinamica prevede, a mio parere, un versamento di sangue compatibile con l'essere restato in vita e con la staticità di un ferito grave.
      Io ho grande fiducia nella tenuta delle guarnizioni anche rispetto all'aria. Ci accorgiamo dello sportello chiuso male dal sibilo, che aumenta con la velocità di marcia. Sulla questione "tenuta stagna delle guarnizioni" si potrebbero fare prove pratiche per dirimere la questione, sto pensando a come effettuarle. Sappiamo comunque che Mainardi era meccanico e che l'auto era nuova quindi si può considerare probabile un'ottima tenuta. Non mi dilungo oltre ma resto a disposizione per ulteriori specificazioni.

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    3. Non voglio entrare nel merito della dinamica escogitata da Accent, della quale ho già avuto occasione di discutere sul forum di Ale e che ritengo troppo artificiosa e bisognosa di premesse al contorno per funzionare (tu addirittura introduci il trucco dei carabinieri verso Ulivelli, al quale non credo affatto).
      Rimarrei quindi al sangue che dette origine alle colature sul longherone. Mi sembra di aver capito che accetti l'impossibilità che si fossero formate per caduta dall'alto nel momento di apertura dello sportello, non essendoci praticamente nulla che potesse cadere. La tua spiegazione è che il sangue avrebbe avuto origine da uno schizzo successivo a quell'apertura. Presumo in mezzo alla strada, almeno Accent l'apertura la colloca lì, al momento di una presunta collutazione con la ragazza (tra parentesi, come te la cavi con i tempi strettissimi tra il passaggio di Carletti e quello di Poggiarelli e Calamandrei?). Ma non ti pare che la forma delle macchie su guarnizione e lamiera orizzontale del longherone sia tutt'altra rispetto a quella che si sarebbe potuta produrre con un fiotto? La forma è quella di uno scorrimento. In particolare c'è una striscia molto evidente di colore più acceso i cui lati destro e sinistro sono netti. Se per un momento vogliamo prendere in considerazione la mancanza di tenuta stagna del complesso lamiere-gomma sottostante allo sportello la spiegazione più semplice e logica, e a mio parere anche unica possibile, è che quella macchia fosse la prosecuzione di uno scorrimento dall'alto, largo qualche cm, e ben delimitato.
      A remare contro la tua supposizione c'è anche la forma inclinata delle colature, prodottasi - e non vedo spiegazione differente, anche per la presenza di quella a destra prima verticale - per il movimento dell'auto a marcia indietro. Supponiamo il fiotto che dici. Avrebbe provocato prima le macchie su guarnizione e lamiera orizzontale, facendo anche capolino sulla lamiera esterna con l'unica gambetta verticale (più, a dire, il vero, il timido accenno di un'altra accanto). Poi sarebbe rimasto come sospeso per riprendere a scorrere al momento della ripartenza (quanto durò la supposta collutazione con la ragazza, Poggiarelli e Calamandrei permettendo?). Secondo me non torna. Le colature si produssero in due tempi, con un successivo apporto di sangue al momento della ripartenza che a me pare sia collegabile soltanto al foro di sfiato all'interno dello sportello.

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    4. Il fiotto di sangue si proietta in seguito alla spinta data dell'assassino a Mainardi per ricacciarlo nel posteriore dell'auto ed avviene sulla carreggiata ma ancora vicino alla piazzola di partenza e quindi in leggera pendenza (con muso dell'auto più in basso del posteriore). Il combinato disposto della pendenza con il rilascio del fiotto con movimento all'indietro crea la configurazione della colata, che è più abbondante al centro, da qui la maggiore vividezza e il diverso assestamento che non è necessario provenga da una formazione della stessa in momenti diversi. Il motorino d'avviamento azionato dalla Migliorini, che ripete semplicemente ciò che ha visto fare al ragazzo, aveva portato in retro l'auto sulla carreggiata. L'assassino, spinto Mainardi come già descritto, sale in auto, preme la frizione ed accende il motore (forse abbassa il freno a mano che Migliorini tirerà su nuovamente). In questo momento la Migliorini rinviene dal colpo in fronte passante non mortale ricevuto tramite il parabrezza, colpo che aveva interrotto la sua azione e inizia la collutazione, che immagino avvenga in due fasi. Nella prima l'assassino rompe il naso e ricaccia indietro la ragazza ma finisce nel fosso. Nella seconda fase, in ginocchio sul sedile del passeggero, le spara con precisione in fronte a brevissima distanza. Anche la distanza dell'arma dal tettuccio era così breve da fare rimbalzare il bossolo tra i piedi della ragazza, nonostante l'espulsione avvenga verso destra e indietro.

      Purtroppo i pochi elementi certi a nostra disposizione (e la pochezza della "versione ufficiale") ci costringono a tirare in ballo delle eccezionalità. Tu sei costretto a supporre una fibra erculea del Mainardi. Io una Migliorini dal coraggio leonino.

      P.S. Secondo questa ricostruzione i 3 bossoli davanti l'auto sono i colpi ai fari e al fanalino dx.

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    5. Onestamente non so bene che rispondere. Ripeto che discutere della dinamica escogitata da Accent e alla quale tu ti agganci non rientra tra i miei propositi. Dovrei rivederla dall'inizio e non ritengo che ne valga la pena, nell'economia del mio tempo libero. Una sola considerazione: tutta questa lotta, tra apertura di portiere e altro, quanto sarebbe durata? Tra il passaggio di Carletti che vide l'auto in piazzola a quello di Poggiarelli e Calamandrei che la videro con i fari spenti fuoristrada di sicuro non trascorsero più di un paio di minuti, a largheggiare. E dentro quanta roba ci vuoi mettere?

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    6. Variando la dinamica si riducono i tempi. Il "mio" mostro è preso dal vortice degli eventi e procede a "tamburo battente", rischiando il tutto per tutto. Mi sarà utilissima la tua tabella dei tempi e dei passaggi per capire se invece anche lui ha potuto/dovuto intervallare l'azione, cosa che non escludo a priori.

      Vorrei specificare che per me la tua dinamica del delitto di Baccaiano è di gran lunga la migliore tra quelle che vedono Mainardi alla guida. E' la ricostruzione a cui sarebbero dovuti giungere gli inquirenti partendo dagli stessi presupposti. Invece hanno contrapposto i soccorritori ai testimoni (e non solo).
      Molti tra coloro che seguono il caso hanno fretta di giungere a sintesi, contrappongono ipotesi e ricostruzioni come a risiko. Personalmente credo che bisogna favorire lo sviluppo di ogni ipotesi e ricostruzione (sensata) sinché ognuna non sarà a suo modo "perfetta" e solo allora si potrà arrivare a confrontare e scartare. Credo vi sia un processo di intelligenza collettiva in atto e intendo favorirlo come posso.
      Grazie per lo spazio e la disponibilità, attendo i tuoi prossimi lavori.

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    7. Mi sono riletto la seconda dinamica di Accent. Ecco le azioni da far rientrare nel minuto e mezzo, massimo due tra il passaggio di Carletti e quello di Poggiarelli e Calamandrei.
      1. L’auto esce a singhiozzo dalla piazzola
      2. Il Mostro spara contro il parabrezza e l’auto si ferma.
      3. Il Mostro la raggiunge e infila una mano dentro.
      4. Inizia una collutazione con Antonella terminata con un pugno al naso.
      5. Il Mostro spara a Antonella.
      6. Il Mostro apre la portiera, sposta Paolo, si mette alla guida e parte.
      7. L’auto finisce nella fossa.
      8. Il Mostro tenta di ripartire ma non ci riesce.
      9. Il Mostro esce dall’auto e spara ai fari
      10. Il Mostro si nasconde.
      Valuta tu i tempi. Ammesso e non concesso che tutto fosse iniziato nel momento esatto in cui Carletti non poteva più accorgersene e fosse finito un momento prima che i fari di Poggiarelli e Calamandrei avessero illuminato la scena, devi stare sotto i due minuti, a esser buoni. Auguri.

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    8. 1. L’auto esce a singhiozzo dalla piazzola
      2. Il Mostro spara contro il parabrezza e l’auto si ferma.
      3. Il mostro apre lo sportello, spinge indietro Mainardi e sale in auto.
      4. Colpisce al naso la Migliorini e nel mentre va fuori strada.
      5. In ginocchio sul sedile del passeggero spara alla Migliorini.
      6. scende dall'auto chiudendola. Lancia le chiavi.
      7) spara ai fari e se ne va.

      Questa è la mia versione, come dissi non è perfettamente coincidente con quella di Accent.

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    9. Problemi, al di là delle inverosimiglianze, tipo quella di escogitare su due piedi il trucco di girare la chiave o di parcheggiare con la retromarcia innestata quando non ce n'era bisogno (si fa nelle forti discese).

      Non abbiamo parlato della prima parte, ma se è coincidente con quella di Accent c'è da spiegare l'eterogeneità delle traiettorie dei colpi su Mainardi, di tre tipi molto diversi tra di loro: due lato sinistro della testa, uno sotto la mandibola dal basso in alto, uno alla spalla da sinistra-dietro. In più ci sono tre bossoli sembra vicini tra loro e un quarto staccato di un metro. Perchè questo?

      Sparo al parabrezza. Se tirato in orizzontale ho i miei dubbi che il colpo sarebbe penetrato, ma in ogni caso dov'era la testa della Migliorini per farsi prendere di striscio alla fronte? Il foro è proprio davanti al sedile di guida, lei come faceva a essere dietro se era seduta dall'altra parte? Non poteva essersi spostata troppo, aveva accanto il ragazzo che per di più occupava anche la spalliera del sedile di guida. Vogliamo angolare ancora il colpo, oltre che per la naturale inclinazione del parabrezza anche per la posizione non in asse dello sparatore?

      Il Mostro che sale in auto senza aver prima neutralizzato la Migliorini non torna. Aveva ancora quattro colpi, possibile che non li avesse scaricati addosso ai due prima di azzardarsi a salire?

      La ferita al naso di antonella era lacerocontusa, come disse Cagliesi al processo, quindi poco compatibile con un pugno, e molto con un frammento di vetro o di proiettile (striscio fronte e striscio naso, più logico di così che si vuole?).

      Perchè non tentare una ripartenza? Il cambio fu trovato in retro, quindi nessuna ripartenza fu tentata, se non da un Mainardi ferito e nel panico che ebbe pochi secondi per provarci prima che il Mostro gli sparasse ancora.

      Perchè chiudere a chiave l'auto appena uscito? Una compulsione o che altro?

      Perchè sparare ai fari prima di scappare? Con tutto il traffico che c'era lungo quella strada perchè rischiare di farsi illuminare da un'auto dal breve rettilineo sud, invece di scappare via prima possibile?

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    10. "Problemi, al di là delle inverosimiglianze, tipo quella di escogitare su due piedi il trucco di girare la chiave o di parcheggiare con la retromarcia innestata quando non ce n'era bisogno (si fa nelle forti discese)."

      Per un meccanico non è strano conoscere il funzionamento del motorino d'avviamento. Riguardo al lasciare la marcia innestata in aggiunta al freno a mano quando ci fosse una pendenza, lo insegnano a scuola guida. Se poi la macchina è usata come alcova è rischioso non inserirla.
      Del resto, nel sedile posteriore erano in trappola, l'unica via di movimento e fuga era in avanti, le uniche azioni possibili erano aprire lo sportello o girare la chiave; questa seconda possibilità era l'unica efficace.
      Riguardo le traiettorie dei proiettili che attingono Mainardi, la perizia De Fazio le ritiene compatibili o c'è da supporre si sarebbe astenuto. Prendendo il modello della testa che hai realizzato e ruotandolo di 90° in senso anti-orario (a faccia in giù) puoi notare che tempia e orecchio restano esposti allo stesso modo mentre il mento e la spalla risultano essere ancora più esposti e compatibili.

      La Migliorini, poiché doveva girare la chiave con la mano destra e tenersi con la sinistra era posizionata in diagonale con la testa in avanti a sinistra. Mainardi era riverso e colava sangue sul sedile, non le impediva di stare sulla diagonale.
      Il punto di vista dello sparatore è, a mio parere, appena più a sinistra di quello del fotografo.

      http://4.bp.blogspot.com/_HsrYwuV-rWI/SZGJyBlQg1I/AAAAAAAAAJ0/gawGYVwzNbo/s400/baccaiano2.jpg

      Il foro d'entrata nel parabrezza non è un cerchio ma un'ellisse schiacciata a dx, non vedo quindi un colpo sparato perpendicolare al vetro.
      Non scarica la pistola addosso ai due prima di salire in auto perchè deve toglierla subito dalla strada. La ferita lacero-contusa ha provocato la frattura del setto, quindi il calcio della pistola è, per me, più compatibile del vetro (che non spiega la frattura) ma soprattutto più di un proiettile che sarebbe dovuto essere parecchio deformato per provocare quel tipo di lacerazione.
      Il mostro non tentò neppure la ripartenza perché non c'era il tempo, doveva ancora sparare alla Migliorini.
      Chiudere la macchina significava ritardare il riconoscimento delle cause della morte e avere più tempo per mettersi al sicuro. Le chiavi doveva farle sparire, nella stessa ottica. Aver sparato ai fari l'ha aiutato molto; i ragazzi che passarono per primi andarono oltre e forse si sarebbero fermati vedendo i fari accesi. Le luci suggeriscono l'idea di un incidente recente.

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    11. Sei talmente sicuro di te che non avrai difficoltà a scrivere un bel documento completo, magari con qualche disegno o foto per giustificare posizioni dei bossoli e ferite. Poi ne riparleremo.

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    12. La sicurezza è apparente, data dalla ricerca di chiarezza e sintesi espositiva; ho dovuto risparmiare sui "forse" e sui condizionali, ma davvero sono una moltitudine.
      Il mio è stato solo un tentativo di instillarti il dubbio che conclusioni diverse possano anche nascere intellettualmente oneste. Non c'è dubbio che la tua tesi, per essere confutata, meriterebbe ben altra trattazione e accuratezza.

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    13. La disonestà intellettuale è non ammettere, consapevolmente, l'evidenza (non ammetterla inconsapevolmente è invece stupidità).
      Detto questo, nel tuo caso sarebbe stata disonestà intellettuale non ammettere che nessun sverzamento significativo di sangue poteva verificarsi all'atto dell'apertura della portiera, poichè l'evidenza ci dice che non c'era alcun serbatoio che si potesse svuotare. Ma tu non lo sostieni più, poichè hai avanzato un'ipotesi del tutto differente, per la quale non posso certo parlare di disonestà intellettuale, visto che non sono in grado di dimostrarne l'erroneità. Al massimo potrei considerarla poco probabile, come in effetti faccio.
      In ogni caso oltre a disonestà intellettuale e stupidità c'è sempre una terza via: dimostrare l'erroneità del ragionamento di chi muove queste accuse.
      Ma lasciamo perdere questa forse inutile precisazione. Discutere di singoli pezzettini della dinamica porta poco lontano, poichè ciascuno di essi potrebbe anche essere plausibile, ma non è detto che insieme agli altri sia in grado di formare un insieme coerente. Quindi ritengo necessario che, per divenire davvero credibile, dovresti cimentarti in una ricostruzione completa. Come hai visto io l'ho fatto, il che mi ha costretto a trovare una ragione per ogni elemento noto. Ho l'ambizione di esserci più o meno riuscito, con soltanto qualche piccola zona d'ombra che ho dovuto affidare non all'evidenza ma alla ragionevolezza. Sarei molto grato a chi mi indicasse eventuali carenze, poichè a me interessa giungere più vicino possibile alla realtà, senza difendere alcuna tesi aprioristica. Non credo sia difficile individuare qualche punto debole.

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    14. Personalmente penso che l'unico punto che non hai approfondito è il pattinamento della ruota anteriore dx, come si rileva da una delle fotografie, che, se a retromarcia inserita, si può spiegare in soli due modi. O il Mainardi, in preda al panico, ha cercato in qualche modo di allontanarsi dalla minaccia, anche in retromarcia, oppure il MdF era alla guida e cercava di nascondere alla vista, per quanto possibile, l'auto, in previsione dei suoi macabri rituali che aveva previsto nella piazzola. Il freno a mano potrebbero averlo inserito i soccorritori.

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    15. Sul freno a mano in linea teorica potresti aver ragione, però non abbiamo elementi in questo senso, e il fatto che fosse tirato non del tutto si sposa bene con un tentativo di toglierlo nelle condizioni di agitazione in cui si trovava Mainardi al momento della fuga. Lo avessero tirato su i soccorritori al 90% lo avrebbero fatto dando una bella botta, quindi fino in fondo.
      Del pattinamento della ruota anteriore destra non ho trattato, in effetti. Se ne è discusso molto sui forum, andando a esaminare fino all'esasperazione le foto esistenti. In ogni caso l'unico pattinamento che sembrerebbe potersi rilevare è in retromarcia. Questo può voler dire che l'auto non si è spenta subito quando è andata fuori strada, e che Mainardi ha dato colpi scomposti di acceleratore senza riuscire a mettere la prima. In altre parole, quei segni di pattinamento, ammesso che ci fossero (secondo Sergio Spinelli non c'erano) non sorreggono in alcun modo un supposto tentativo di ripartenza con il Mostro alla guida.

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    16. Concordo sull'ipotesi che i soccorritori avrebbero tirato il freno a mano fino a fine corsa. Il segno di pattinamento non è abbastanza significativo (e dimostrato). Se ci fosse si potrebbe pure attribuire, per completare la statistica, ad una variazione di trazione tra le ruote motrici nel momento in cui il posteriore sobbalza entrando nel fosso.

      Mi cimenterò in una ricostruzione organica appena possibile.
      Per quel che vale, credo di non aver mai ipotizzato una raccolta e uno sversamento ma sempre e solo un fiotto.

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    17. Visto che hai intenzione di cimentarti in una ricostruzione completa, ti pongo davanti fin da ora uno dei tanti problemi che dovrai superare. Ammesso e non concesso che i masochisti Migliorini e Mainardi avessero preferito fare i loro comodi sul sedile posteriore, cosa sulla quale non scommetterei neppure 1 a 10, non credi che avrebbero almeno basculato in avanti i sedili anteriori per farsi più spazio? Lo fecero due anni dopo Pia Rontini e Claudio Stefanacci, la cui Panda non aveva i sedili reclinabili e quindi si dovettero adattare nel vano posteriore. C'è da dire però che poterono usufruire anche dello spazio dietro il divanetto che era smontabile. In ogni caso entrambi i sedili anteriori furono trovati basculati in avanti, com'è logico del resto.
      Quindi si dovrebbe presumere che anche Migliorini e Mainardi avrebbero fatto la stessa cosa. Tra l'altro una foto che si trova in un video su youtube e che ho pubblicato anch'io nella seconda parte mostra la caviglia di Antonella acciaccata verosimilmente dal sedile che le era caduto addosso. In più le fu trovato un ematoma proprio lì. Allora tutta la storia del fiondarsi sulla chiave di accensione di Mainardi, e la sua strana posizione sulla spalliera capisci anche te che cade.
      Si potrebbe sempre sostenere che i sedili non erano basculati in avanti, dovendo però appellarsi all'ennesima condizione senza la quale tutto cade, come la marcia indietro innestata senza alcun bisogno.
      Auguri per il tuo lavoro, davvero, vedo che sei molto entusiasta, quindi ci devi provare.

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    18. Se qualcuno vuole cimentarsi nelle ricostruzioni con il delitto del 1982 ha molte altre possibilità. Allargando la dinamica al prima e al dopo dell'azione omicidiaria c'è da risolvere dove il MdF ha parcheggiato il mezzo di cui disponeva. Considerando che Via Virginio Nuova è uno stradone quasi diritto che attraversa dei campi coltivati e che la carreggiata ha poca vegetazione ai lati. In più la piazzola dove iniziano gli spari, si trova a sx per chi procede verso nord e l'azione termina a dx. A ovest a 300m c'è la Volterrana, dove avrebbe potuto parcheggiare, ma bisogna attraversare il torrente Virginio. Dalla parte opposta c'è una abitazione a 200m a sud-est, poi soltanto campi. Come sarebbe arrivato e come sarebbe fuggito il MdF?
      Ma come ha fatto a non farsi vedere?

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    19. Forse ti appararirà semplicistica (e forse effettivamente lo è) la mia "soluzione" al rebus dei sedili.
      L'ematoma sulla gamba della Migliorini, causato dalla caduta del sedile, indica che è restata in vita abbastanza perché si avviasse il processo di travaso. Quindi colloco l'evento nei momenti in cui l'auto stava nella carreggiata, poi nel fosso verrà uccisa. Sarebbe d'aiuto accertare la gravità del "livido" ma già il fatto che l'abbiano definito "ematoma" e non "ecchimosi" ci dice che era una botta consistente e compatibile con il sedile che si abbatte sulla gamba. Quindi a mio parere il sedile all'inizio dell'attacco era ribaltato avanti.

      Mainardi, se avesse avuto il sedile di guida ribaltato in avanti, avrebbe forse tentato l'apertura dello sportello per un attacco o una fuga. Un aspetto psicologico che tengo in grande conto è la "preparazione" pregressa di Mainardi e Migliorini ad affrontare la situazione mdf. Per loro il mostro era un'angosciante eventualità, per mesi non si sono appartati, poi hanno ripreso in un luogo che ritenevano adatto ad una difesa. Effettivamente lo era, infatti non hanno subito passivamente; forse hanno anticipato l'attacco, sicuramente l'hanno contrastato finché hanno potuto. Mainardi in particolare avrà immaginato e fantasticato parecchio su cosa avrebbe fatto se l'eventulità si fosse presentata e su che tattica avrebbe adottato ovvero l'attacco o la fuga. La fuga era una opzione valida, ma solo alla condizione di non abbandonare la ragazza e di conseguenza doveva avvenire con l'auto. L'attacco era, a mio parere, la sua opzione preferita ma non si crearono i presupposti. Il primo presupposto è rappresentato dal trovarsi sul sedile di guida, quindi aprire lo sportello e aggredire il mostro (o farsi inseguire) comunque confidando nel passaggio di auto. Aveva il fisico per contrapporsi e sono alla ricerca di elementi e testimonianze che confermino o smentiscano la mia idea che avesse coraggio fisico da spendere. Il secondo presupposto per scegliere l'attacco sarebbe stato il sedile ribaltato in avanti, in quel caso avrebbe puntato a uscire dalla gabbia rappresentata dall'auto. Insomma aveva avuto modo di immaginare, che è il primo e sostanziale aspetto della preparazione ad un evento. Per questi elementi(ancora grezzi) ritengo che il sedile di guida fosse giù e quello del passeggero ribaltato in avanti. Senza scendere troppo in particolari di cattivo gusto , questa configuarazione dei sedili è funzionale ad avere un rapporto nel divanetto posteriore; offre un sostegno utile a lui e/o a lei, a seconda della posizione.
      La ragione per cui la Migliorini non tenta la fuga è che ha visto che col motorino d'avviamento può raggiungere la strada e mettere in allarme e fuga il mostro; bastava un minuto o meno di differenza per la salvezza, almeno di lei.

      Ciò su cui mi arrovello maggiormente è sul perché il mostro, sedendosi alla guida, non abbia lasciato l'impronta del suo fondoschiena. La gora sul sedile sembra non aver mai visto un posteriore da vicino. Non sarebbe dovuta essere più "sagomata"? Sia con Mainardi che con il mostro.
      Ti ringrazio per l'incoraggiamento.

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    20. Meglio precisare fin da subito che dopo il colpo mortale alla testa il cuore di Antonella Migliorini continuò a pompare per diversi minuti, non meno di due ma anche tre o quattro, quindi quando le cadde addosso il sedile basculato alla partenza a marcia indietro, oppure quando l'auto finì nella fossa, l'ematoma poteva ben formarsi.
      Basta guardare lo spazio disponibile sui sedili posteriori in una delle foto che ho inserito sui miei articoli per convincersi che già quando avrebbero fatto l'amore, ma ancor di più al momento di rivestirsi, i due avrebbero basculato in avanti i sedili anteriori. Con il che la bella pensata di Accent cade inesorabilmente, essendo la chiave coperta dalla spalliera del sedile di guida.
      Io direi che dovresti convincerti, e spendere le tue energie su una costruzione differente. Nella mia si fa presto a spiegare la mancanza di un'impronta del sedere di Mainardi sul sangue. Quel sangue aveva sgorgato fino a un momento prima che lui si alzasse per trascinarsi, quindi era ancora ben liquido da potersi espandere, e altro sangue si aggiunse durante i faticosi movimenti di strisciamento.
      Infine scusami ma vedere Mainardi che si immagina strategie di contrasto a un attacco del Mostro e poi si chiude in trappola sui sedili posteriori è un controsenso. Ti invito ancora a riflettere seriamente sulla strada che hai intrapreso, mi sembra che nel volerla mantenere a tutti i costi rischi di perdere il contatto con il semplice buonsenso.

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    21. E' molto probabile che il sangue ancora pompasse. Tengo cmq sulla strada il momento dell'abbassamento del sedile sulla gamba, può anche essere stato la causa del ritorno alla coscienza della Migliorini.
      Non possiamo dare per scontato che lui (e forse anche lei) si fosse denudato più di tanto. La 127/147 all'epoca non era considerata "poco spaziosa", c'era molto peggio: la 500 e altre con sedili non ribaltabili. E' lo spirito di questo tempo, il guardare al passato con gli occhi del presente a farti ritenere difficile un rapporto nel sedile posteriore di una 127. Era normale e diffuso. Era forse la pudicizia a far dire alla ragazza "andiamo dietro", un punto "psicologicamente" più appartato e sicuro. Questa considerazione spiegherebbe la contraddizione di Mainardi che fantastica l'attacco ma si chiude in trappola da solo. Forse non era lui a decidere dove amarsi.
      Apprezzo molto la tua logica lineare ma cerco anche di considerare le "illogicità relative" che chiunque manifesta.
      Mi guarderò dall'innamorarmi dell'ipotesi, non scusarti, è un buon cosiglio.

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    22. Per quel che può valere la mia esperienza, posso dire che nel lontanissimo 1975 presi una 500 di secondissima mano che aveva i sedili non ribaltabili. La prima cosa che feci fu quella di comprare due sedili ribaltabili da uno sfasciacarrozze, spendendo 10 mila lire che non ho mai rimpianto.
      Prova a interrogarti in modo sereno. Quando dici che potrebbe essere stata la pudicizia a far preferire il sedile posteriore alla ragazza mi sembra che, del tutto in buona fede, questo l'ho capito, ti arrampichi sui vetri. Per come era messa l'auto, con la coda che faceva capolino sulla strada, il sedile posteriore era il più esposto.
      In realtà non c'era alcuna ragione affinchè i due avessero preferito appartarsi sul sedile posteriore, del quale le mie foto sul campo dimostrano l'estrema scomodità. L'unico rapporto praticabile poteva essere quello orale di lei a lui, una volta basculato in avanti uno dei sedili anteriori, ma il preservativo usato lo fa escludere. C'era stato un rapporto canonico, con uno sdraiato e l'altro sopra, e non poteva essere avvenuto che su uno dei sedili anteriori con la spalliera reclinata.
      A questo punto però te lo devo chiedere: che cosa non ti quadra nella dinamica da me disegnata, tanto da farti arrovellare per eliminare le magagne di quella di Accent? Che cosa spiegherebbe questa che la mia non spiega?

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    23. Le mie ragioni per ritenere più probabile la ricostruzione di Accent sono principalmente queste.
      1)Ci dovrebbe essere del sangue sul terreno, esito della colata. Secondo la tua ricostruzione questo sangue dovrebbe ragionevolmente trovarsi sulla piazzola al punto di partenza. In quel punto però hanno guardato bene alla ricerca dei vetri e non hanno rilevato sangue. La macchia sul terreno, di cui non esiste documentazione ufficiale, non fu probabilmente cercata dato che la stessa colata sul fascione era in un primo momento sfuggita. Ma almeno lì avevano guardato e fotografato i vetri.

      2)Il foro nel fanalino sinistro. Per te è un foro d'uscita. Che io ricordi quei fari erano più duri del parabrezza. Dubito che un proiettile attraversandoli, con quella sostanziale variazione di traiettoria, potesse avere l'energia di attraversare anche il fanalino producendo poi un foro cosi regolare, come se non si fosse neppure deformato. Nell'ipotesi Accent il fanalino viene sparato direttamente.

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    24. E questo ti basta per infognarti in una ricostruzione che devi puntellare di qua e di là altrimenti non sta in piedi?
      La macchia di sangue sull'asfalto non si sa dov'era, l'immagine dal documentario non dà alcun riferimento, anzi, non si sa neppure se era una macchia di sangue. Se lo era la spiegazione più semplice è che si fosse prodotta all'atto dei soccorsi.
      L'accenno giornalistico a una macchia di sangue vista dai due ragazzi (chi, Poggiarelli e Calamandrei?) rimane del tutto isolata, potrebbe essere una semplice voce che il giornalista ha raccolto equivocandola, ad esempio. La condizione in cui i quattro ragazzi si trovarono mi chiedo se davvero avrebbe potuto permettere loro di accorgersi di una macchia di sangue sull'asfalto, nel buio, con la paura che subito li prese. Nelle loro deposizioni di quella macchia di sangue non si parlò. Perchè? Eppure raccontarono il modo in cui si avvicinarono e scoprirono quello che era successo.
      Il fanalino. La mia spiegazione primaria è che quel buco fosse preesistente. Questo perchè non credo davvero che gli inquirenti non si sarebbero accorti dello sconquasso che un proiettile avrebbe provocato sulla plastica interna, sia che fosse arrivato dal davanti, sia che fosse arrivato dal dietro. In ogni caso mi pare che questo con la ricostruzione di Accent non c'entri nulla. Volendo introdurre il fantomatico colpo nella mia, ad esempio, basterebbe scambiarlo con quello al parabrezza (6), e sostituire questo con il colpo a vuoto (5) facendolo colpire l'orecchio di Paolo che guardava all'indietro (ferita non mortale).
      Quindi, concludendo, se facessi quest'ultima modifica sarebbe soltanto la macchia di sangue non spiegata a far crollare la mia ricostruzione?

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    25. Anzi, guarda, per il colpo al fanalino potrei anche azzardare direttamente il colpo a vuoto. Lo metto almeno come ipotesi. Perchè dici che la plastica era più dura del parabrezza?

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    26. Per me la questione non è da porsi in questi termini. Le due ricostruzioni in oggetto non presentano punti deboli o incongruenze tali da poter "crollare", almeno finché non emergeranno nuovi elementi di verifica. Possono affinarsi e lo stanno già facendo.
      L'unica ricostruzione che crolla è quella ufficiale e mi pare sia tu ad avergli dato il colpo di grazia collocando Mainardi dove pretendevano che fosse ma senza rinunciare alla testimonianza di Allegranti, considerando la colata e tutti quegli elementi che gli inquirenti hanno invece eluso.

      Sulla macchia di sangue. Personalmente la cerco ancora con lenti e filtri su tutte le foto disponibili. Anche a mio parere i ragazzi erano troppo spaventati e ansiosi di allontanarsi per notare al buio una macchia di sangue, praticamente indistinguibile da qualsiasi altra macchia sul terreno. Dubito persino che tutti abbiano guardato dentro l'auto e pure che chi ci ha guardato abbia visto bene. Martini mi pare, sostenne al processo che i corpi fossero entrambi nei sedili anteriori. Abbiamo un fotogramma, non contestualizzabile, che però raffigura una macchia compatibile con la colatura e diversi altri fotogrammi in cui dei curiosi indicano qualcosa sull'asfalto. E' nel documentario di History Channel (che non è il massimo dell'autorevolezza ma spettava agli inquirenti accertare se avessero ripreso e dove la macchia).
      Il fanalino. Un foro preesistente lo vedo improbabile; la macchina era nuova e lui era un meccanico, in grado di cambiare il fanalino in pochi minuti nella sua officina. Sarebbe utile effettuare una prova balistica, compito che spetta ad altri. La mia ipotesi è che entrambi i proiettili sui fari abbiano estinto la loro energia nel vetro molto duro e spesso e si sono frammentati o totalmente deformati fino a non potersi distinguere. Infatti pare non abbiano intaccato le parabole riflettenti e non sono stati trovati. Le schegge di vetro hanno probabilmente rotto le lampade. Un "rimbalzo" del proiettile in direzione opposta allo sparo credo sia rarissima. Quindi ipotizzare lo sparo diretto raffinerebbe la tua ipotesi a mio parere.
      Nel corso della discussione sono già emersi gli altri fattori che mi fanno preferire l'altra ipotesi, come l'avvenuta apertura dello sportello che per me resta la via più lineare per spiegare la colata e la continuità da dentro a fuori della traccia di sangue.
      Un punto non ancora toccato è la diluizione dell'azione del mostro nell'uso dell'arma. Il suo "modus operandi", strettamente funzionale, prevedeva di rendere inoffensivo l'uomo con una rapida successione di colpi. Nella tua ricostruzione non accade, le ragioni che porti sono verosimili ma nella ricostruzione Accent la differenza non si presenta proprio; i colpi sono tutti su Mainardi.


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    27. "Un punto non ancora toccato è la diluizione dell'azione del mostro nell'uso dell'arma. Il suo "modus operandi", strettamente funzionale, prevedeva di rendere inoffensivo l'uomo con una rapida successione di colpi. Nella tua ricostruzione non accade, le ragioni che porti sono verosimili ma nella ricostruzione Accent la differenza non si presenta proprio; i colpi sono tutti su Mainardi."

      Non è vero. I tre colpi sparati in piazzola sono tutti diretti a Mainardi, ma la testa della Migliorini era sulla medesima linea di tiro, come già aveva immaginato De Fazio.

      "Appare quindi verosimile che il polso sinistro della Migliorini si trovasse, nel momento in cui fu infranto il vetro dello sportello sx. a contatto con i capelli del Mainardi, e come appoggiata sul suo capo, in modo da essere investito da parte delle scheggie di vetro, una delle quali verosimilmente ha deformato e liberato la barretta che poi è stata trovata tra i capelli dell'uomo. Tale circostanza diviene possibile ove si ipotizzi non già la vicinanza della coppia per effusioni (non si capisce infatti in quale posizione reciproca potessero trovarsi le due vittime secondo tale ipotesi), ma una situazione diversa, forse di all'erta, in cui l'uomo si trovava seduto al posto di guida e la donna, forse per l'istintiva ricerca di un contatto rassicurante, si protendeva dal sedile posteriore cingendo con la mano sinistra il capo del compagno."

      Le schegge di vetro sui volti di entrambi indicano che entrambi erano dietro il finestrino infranto. Quindi non si può dire che il Mostro avesse sparato prima ad Antonella. Sparò tre colpi verso la testa di entrambi, e colpì entrambi.

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    28. Riguardo l'apertura dello sportello, posso scommettere quel che vuoi che nessun carrozziere ti assicurerà mai che la guarnizione del vano portiera era a tenuta stagna. Ho appena sentito il mio, e mi ha confermato che non c'è neppure da sperarlo. Ma si capisce anche da come è fatta quella guarnizione, per avere una tenuta stagna serve ben altro, lì semplicemente erano due superfici in appoggio. Quindi è del tutto plausibile che la colata di sangue sul longherone fosse avvenuta per un infiltraggio, non vedo alcun bisogno di ipotizzare l'apertura dello sportello con un fiotto di sangue che va a finire proprio lì.

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    29. La perizia De Fazio è ugualmente compatibile con la dinamica che vede Mainardi che si protende in avanti e Migliorini a seguire. Aggiungo che nella zona sottoclaveare, Mainardi aveva conficcate delle schegge di vetro. Per esporre così l'ascella doveva collocarsi in una posizione difficile da ottenere da seduto, almeno se lo pensiamo alla guida. Se fosse stato proiettato in avanti con le braccia protese invece l'ascella sarebbe stata esposta nel giusto modo.
      L'attacco all'uomo da neutralizzare per primo non si sarebbe esaurito in un solo colpo a segno secondo il "modus operandi"; ipoteticamente avrebbe esploso subito almeno un altro colpo in direzione della testa.

      Il sangue è denso e con lo sportello chiuso, prima di arrivare a infiltrarsi nell'interstizio tra pavimento e portiera si sarebbe coagulato, a mio parere. Se un liquido potesse uscire dall'auto potrebbe anche entrare, durante un acquazzone in autostrada ad esempio o all'autolavaggio. Su questo punto è possibile fare delle prove pratiche.

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    30. Cosa c'entra l'ascella con la regione sottoclaveare? La regione sottoclaveare è sotto la clavicola, sul davanti, quindi del tutto esposta a una pioggia di frammenti di vetro.
      Non sappiamo perchè il Mostro si fermò dopo soli tre colpi, che tra l'altro non sapeva su chi erano finiti. Troppa sicurezza, forse, o aveva paura che passassero delle auto e quindi voleva dare un'occhiata.
      Riguardo le infiltrazioni, ti invito a consultare un carrozziere. L'acqua da fuori non entrava perchè la lamiera era conformata in modo apposito. In basso si allungava, in alto c'era il gocciolatoio. Non puoi contare sul fatto che quella guarnizione sigillasse la portiera. Mi sembra che fai un atto di fede sul quale ci andrei molto cauto.

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    31. Sì scusami, sottoclaveare non c'entra. De Fazio dice:
      "segni di agopuntura con alone ecchimotico alle
      regioni sottoclaveari bilateralmente ed alle pieghe cubitali". Queste "pieghe cubitali" ho supposto fossero dell'ascella e non del gomito perché delle braccia tratta righe prima. Farò verifiche più approfondite.
      Se si trattasse di un'auto più moderna farei un "atto di fede" sulle guarnizioni (durante un alluvione sono passato in una pozza che eccedeva l'altezza della guarnizione, il motore asprirò acqua dal tubo di scappamento e si guastò ma dentro era tutto asciutto), nel caso specifico voglio trovare il modo di verificare (a costo di allagare all'interno una 127).

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    32. Posso preannunciarti che, anche grazie ai tuoi stimoli, ho in programma una revisione della mia dinamica. Non si tratterà di modifiche sostanziali, ma di limature che la renderanno ancora più filante. In particolare mi sono convinto che il buco sul fanalino di posizione destro è proprio di proiettile. Mi ero lasciato fuorviare dalla sentenza Pacciani, e poi ho supposto che se fosse stato di proiettile anche dei somari come i nostri inquirenti l'avrebbero capito. E invece non avevano capito una mazza, era proprio di proiettile. Secondo me neppure hanno smontato la gemma sti coglioni.
      La dinamica risulterà più lineare, però devo attendere il ritorno dei miei attori per procedere.
      Ho visto sul forum dove scrivi tu che hanno notato macchie di sangue alla sommità della parte interna dello sportello di guida, proprio in corrispondenza delle colature di De Gothia. Io non ci avevo fatto caso. Rassegnati, dai retta a babbo.

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    33. :)
      La prima volta che vidi il fanalino mi venne il dubbio e subito lo scartai per le tue stesse ragioni; non era possibile gli fosse sfuggito un foro di proiettile.
      Stai introducendo nuovi standard di qualità nelle ricostruzioni, stai "alzando l'asticella" come di dice e di questo beneficiamo tutti, anche chi ancora non lo capisce. Ma aspetta ad ammazzare il biblico "vitello grasso" che il figliolo è ancora a spasso ;).
      Sì nel forum stanno sezionando la foto che ti ho rubato. Noto un'area scura in basso compatibile con la colatura. Quella "cornice" bianca appartiene allo sportello? Ovvero è indice di sangue colato dal rivestimento nero al metallo?

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    34. @Toxicity anche io ritengo che le colature e la gora sul sedile non siano dirimenti al riguardo della posizione del povero Mainardi e ci siano altre possibili spiegazioni,senza nulla togliere all'ipotesi dell'autore, senz'altro plausibile.
      Sarebbe dirimente conoscere la corrispondenza bossolo -proiettile, in via MOLTO ipotetica dovrebbe essere possibile ricostruire queste corrispondenze dalla crimpatura alla base di ciascun proiettile. Se il bossolo trovato nell'auto è quello del proiettile sparato a Mainardi, l'ipotesi dell'autore acquisterebbe una notevolissima solidità oggettiva, ma io penso che quel proiettile sia in realtà stato sparato in fronte alla ragazza.

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  3. Provo a mettere in fila i punti fermi della tua ricostruzione:
    1 La 147 è nella piazzola quando il MdF inizia a sparare, mentre il Mainardi è al posto di guida e la Migliorini sul divanetto posteriore.
    2 Il MdF esplode i primi 3 colpi dal finestrino sx frantumandolo e colpendo sia il Mainardi che la Migliorini.
    3 La Migliorini muore in questo istante, il Mainardi, ferito, perde i sensi poggiando il capo al finestrino infranto, mentre rilascia copiosamente il proprio sangue, che cola all'interno della portiera fino a fuoriuscire da uno dei fori di sfiato in basso, imbrattando sia il longherone esterno, sia la guarnizione interna che il tappetino.
    4 Passano perciò inevitabilmente alcuni minuti (1 2 3 4), durante i quali non sappiamo cosa faccia il MdF, quando il Mainardi, pur ferito, si rinviene, mette in moto, toglie parzialmente il freno a mano, ingrana la retromarcia, agisce sui pedali frizione-acceleratore e si muove all'indietro finendo nella fossetta.
    5 Il MdF spara di nuovo durante il movimento dell'auto, sparo 4 e 5, uno a vuoto uno alla spalla.
    6 Dalla fossetta il Mainardi cerca furiosamente di ripartire facendo girare vorticosamente le ruote che slittano senza aderenza.
    7 Il MdF spara al Mainardi dal parabrezza posizionandosi di fronte all'auto, sparo 6.
    8 Il MdF colpisce i fanali, spari 7 e 8, abbuiandoli e nascondendosi dietro l'auto mentre intervengono i quattro ragazzi di passaggio.
    9 Quando i ragazzi si allontanano spara il colpo 9 al ragazzo, quello mortale, subito prima di fuggire. Il Mainardi nel frattempo si era spostato sul divanetto posteriore accanto alla fidanzata.

    Concordo quasi con tutto, sulla non apertura della portiera sx mi hai quasi convinto.
    I miei dubbi in proposito rimangono sulla possibilità di una persona che ha perso copiosamente sangue, con 2 o 3 proiettili in corpo, prima svenuta, di avere la prontezza di mettere in moto un'auto, con le azioni che ho evidenziato al punto 4 e dopo essere finita dentro una fossetta cercare di ripartire dopo aver agito di nuovo sulla leva del cambio, da retromarcia a 1a in avanti. Se il ragazzo era solo ferito poteva ripartire subito dalla piazzola. A questo punto le azioni che ha dovuto compiere sono davvero molto numerose. Ma tutto può essere, anche la forte fibra del Mainardi come spiegazione delle incongruenze. Altro punto che non mi sembra logico è perchè il MdF si sarebbe dovuto porre di fronte all'auto per sparare al parabrezza mentre il guidatore cercava furiosamente di ripartire, col motore che girava a mille. Poteva porsi di lato e sparare di nuovo dal finestrino infranto, senza rischio di venir travolto se le ruote avessero trovato aderenza. Il colpo al parabrezza potrebbe essere stato il primo della serie nella piazzola, con proiettile debole causa vetro laminato, il secondo errore della serata per il MdF, dopo aver deciso l'azione in un luogo transitato e inadatto ai suoi scopi.
    Mi complimento per il tuo lavoro, veramente ben fatto e approfondito.

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    1. Nella mia ricostruzione, quando Mainardi partì dalla piazzola aveva preso un colpo solo, quello sotto il mento. Nei due o tre minuti in cui lui sanguinava nei pressi della cima della portiera il Mostro controllava il traffico, come ho spiegato nella parte 3. Stava arrivando Carletti, i cui fari erano visibili in cima al rettilineo nord, quindi il Mostro attese che passasse, prima di intraprendere altre azioni.
      Probabilmente Mainardi tentò una ripartenza dalla piazzola, ma non riuscì neppure a ingranare la prima, visto che il cambio rimase in retromarcia. Certo, il Mostro poteva mettersi di lato per sparargli, ma decise per un'azione più acrobatica, forse aveva in mente l'assalto di Maniac, chissà. In ogni caso è sempre difficile mettersi nei panni degli altri, figurati in una situazione come quella.
      Ho già accennato alla difficoltà di mettere al primo posto il colpo verso il parabrezza. Si scombinerebbe la vicinanza dei tre bossoli in piazzola, innanzitutto, e si avrebbe difficoltà a collocare uno dei tre bossoli davanti al muso dell'auto.
      Mi fa piacere che cominci a chiederti se la portiera sinistra fosse mai stata aperta. Di sicuro non è così che si potrebbero spiegare le colature.

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    2. I ragazzi che girano la chiave a motore spento per tentare la fuga..il mostro che parte in macchina con delle persone ancora vive ( cosa molto pericolosa in quanto poteva essere colpito/attaccato da dietro )..il Mainardi che pianifica una strategia difensiva in caso di attacco mostro...ce ne vuole di fantasia..che poi altro che piano di difesa..se non fosse arrivato in leggero ritardo il mostro avrebbe trovato i ragazzi intenti nelle loro cose è possiamo starne certi che la macchina sarebbe rimasta li ed avrebbe portato a termine la sua missione

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  4. tra le tante ipotesi lette in questi post la piu' inverosimile e' un mdf che nel bel mezzo della carreggiata apre lo sportello mette dietro il Mainardi riparte e finisce nel fosso. ma avete idea di quanta forza occorre per spostare a peso morto una persona di circa 100 kg? soprattutto in spazi angusti come l'abitacolo di un utilitaria come la fiat 147..alzare un peso di 50 kg come le vecchie sacchette di cemento non e' la stessa cosa come sollevare un corpo inanimato dello stesso peso...una volta mi capito' di soccorrere una ragazza svenuta che pesava intorno ai 50 kg..beh se non mi fosse venuto in aiuto un altro ragazzo dubito che ce l'avrei fatta a tirarla fuori dal posto di guida..gia' solo questo elemento ci porta a pensare che in 2 minuti il mostro non avrebbe mai potuto fare tutte le altre cose

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    1. Sarebbe praticamente impossibile spostare, in quella situazione, un corpo dal sedile di guida a quello posteriore. Se però le gambe ed il bacino fossero già dietro, ci sarebbe da spingere solo la testa ed il busto all'indietro.

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  5. A quando la dinamica di giogoli ?

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    1. Non tanto presto, poichè ho intenzione di scrivere prima almeno un paio di altri articoli, seguendo un ordine temporale, in appoggio a un altro lavoro. E purtroppo la mia attività professionale mi lascia non tanto poco tempo quanto poche energie da dedicare a questo hobby.

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  6. Capisco..sono curioso di sentire la tua ricostruzione...soprattutto per quanto riguarda l uso dei proiettili.che in questo duplice omicidio (giogoli)a quanto mi risulta sono stati usati sia a piombo nudo che quelli ramati. Indice di un elemento molto importante per quel che mi riguarda. Aspetterò fiducioso di verificare se avrai la mia stessa intuizione fosse anche un intuizione sbagliata!

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    1. Scusa se mi intrometto, ma l'intuizione sarebbe per caso, l'uso di due pistole? La solita automatica che espelle i bossoli + un revolver che li trattiene? Ipotesi in teoria possibile, secondo me, ma se il SK era solitario aveva comunque a disposizione ben 11 colpi dalla solita pistola che poteva essere caricata con proiettili misti. E aveva comunque il coltello che ha, purtroppo, dimostrato di saper usare. Diversa l'ipotesi del SK + aiutante, ciascuno con una pistola. Ma personalmente non la ritengo valida. Aspettiamo però il Segnini.

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    2. Non c'è niente che indichi l'uso di due pistole. Mai i colpi sparati furono più di nove (la pistola era a nove colpi, non undici), mai i segni distintivi su un proiettile furono differenti da quelli di un altro.
      Per quanto riguarda i bossoli mancanti, tra l'altro meno di quelli riportati da Giuttari, semplicemente non furono trovati.

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    3. No! Non riguarda l'uso di due diverse pistole!

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    4. Mi risulta che esistesse un caricatore Beretta da 10 colpi compatibile con la pistola da 8, semplicemente spuntava fuori dall'impugnatura per i due proiettili che conteneva in più. Sommato al colpo in canna fanno 11.

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    5. Semplicemente l'uso di proiettili diversi (a piombo nudo e ramati) in un singola azione omicidiaria indica che l omicidio di gigolo un è un errore ma una scelta premeditata delle vittime accampate in un furgone quindi con meno visuale di un autovettura

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    6. @Domenico Lovecchio. Credo anche io che non si sia trattato di un errore a Gigoli. Riguardo i proiettili ramati o a piombo nudo ho approfondito a suo tempo perchè colto da dubbi simili ai tuoi.
      La ramatura ha il solo vantaggio di sporcare meno la canna e di prevenire l'ossidazione. Trattandosi di una semplice elettrolisi e non di una "blindatura" non modifica in nulla la capacità di penetrazione del proietto.

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    7. Io sono sempre per le spiegazioni più semplici, salvo evidenza contraria.

      A Giogoli fu un errore. Questa è la mia personalissima ipotesi, ma al personaggio cui mi riferisco se ne può sostituire qualsiasi altro. Qualcuno aveva una cugina che abitava a Scandicci e che un paio di volte all'anno andava a trovare passando proprio da quella strada. Una sera passò e vide il furgone. Tornò la mattina dopo prima di andare a lavorare (ricordo che un testimone vide un 128 rosso accanto al furgone il giorno prima dell'omicidio verso le 7.30, mi pare) e vide due persone dormire dentro i sacchi a pelo, una delle quali aveva una lunga chioma bionda. Ecco la fonte dell'errore, del tutto evidente pensando alle azioni successive all'omicidio.

      Sul proiettile ramato invece credo semplicemente che l'unica scatola a piombo nudo di cui il Mostro disponeva cominciasse a divenire troppo vuota, e quindi lui utilizzò anche un residuo della scatola precedente.

      Infine sulla pistola a 9 o 11 colpi. Se doveva essere a 11 colpi mi pare infinatamente più probabile che fosse proprio a 11 colpi, rispetto all'assemblamento di un caricatore da 11 su un corpo da 9, una possibilità solo teorica. Ma tutto porta a pensare che la pistola fosse da nove, il caso di Scopeti lo dimostra senza alcun dubbio. Con il francese che scappava i due colpi in più sarebbero stati sparati.

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    8. In questa ottica l'errore ci potrebbe stare; G. L. o chi per lui effettua il sopraluogo e si inganna. Al ritorno va (o vanno) a colpo sicuro e invece sono due maschi.
      Oltre al numero di colpi esplosi nel delitto di Scopeti altri indizi meno evidenti ci fanno supporre che l'arma disponesse di caricatore da 8 colpi (più uno in canna); i tecnici della Beretta, per esempio, ritennero che la pistola avesse la canna corta (90 mm) poiché non era presente nei bossoli la fumigazione tipica nei colpi sparati con la canna lunga (150 mm). Ora, i modelli beretta .22 a canna corta montavano quasi tutti il caricatore da 8. Chiaro che queste considerazioni sull'arma valgono non più di un indizio poiché questa non è stata ancora trovata e non si può escludere a priori l'uso di un'arma assemblata con pezzi provenienti da modelli diversi. A questo proposito, il silenzio intorno all'arma trovata a ferragosto nell'ansa del torrente Ensa inizia a farsi significativo. E' in mano ai RIS di Parma ormai da troppo tempo. L'esperto balistico dei RIS pare sia tra i migliori in Italia.

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  7. Sono tutte ipotesi e argomentazioni su chi sia stato il sk. Che seguono logiche di chi le propone! Ma personalmente G.L mdf apre uno scenario fatto di domande a cui forse non si troverà mai risposta è di conseguenza dubbi. Primo tra tutti li omicidi 74 e i due 81 li ha rimossi? Per questo non ne parla? Oppure sa che non può tirare in causa nessuno e per questo non ne parla?

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    1. Riguardo Lotti non si tratta soltanto di formulare ipotesi su un possibile serial killer qualsiasi, si tratta anche di spiegare il perchè raccontò quello che raccontò.
      Lotti parlò soltanto degli omicidi per i quali era stato chiamato in causa da Pucci. La dimostrazione più lampante della sua strategia è data da Calenzano. Pucci disse che Lotti gliene aveva parlato come commesso da Vanni e Pacciani, ma non gli aveva detto se lui c'era oppure no. Ebbene, messo di fronte a questa rivelazione dell'amichetto, Lotti si adeguò al ribasso, confermando che sapeva ma negando di essere stato presente.
      Di Scandicci e Borgo, e tantomeno di Signa, Pucci non parlò, e quindi tantomeno Lotti.

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    2. raccontare del delitto di Borgo , per Lotti , sarebbe stato motivo per darsi la zappa sui piedi perché non avrebbe potuto dimostrare la conoscenza/frequentazione col Pacciani.. i due ancora non si conoscevano e per rendere le sue rivelazioni piu' verosimili al delitto del 74 aggiunse la sua estraneita'anche a quelli dell'81..

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  8. E quale sarebbe il motivo per cui ha smesso?

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    1. Lotti non era un vero e proprio maniaco, non uccideva dietro impulsi sessuali, ma per rabbia e divertimento, cercando di trovare nel personaggio Mostro una rivalsa alla sua vita meschina. Quindi poteva smettere quando voleva.
      Io credo che prima del delitto di Scandicci comprò una scatola di cartucce a piombo nudo da 50, dopo aver terminato la precedente di ramate fra prove e omicidi (a parte la rimanenza di un colpo almeno), e finì quella, prevedendo già che avrebbe smesso. In effetti con Scopeti i colpi a piombo nudo sparati, guarda caso, erano proprio quasi 50 (mi pare 47, secondo i miei calcoli sulle dinamiche, vado a memoria)

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    2. A pensarci bene del Lotti conosciamo solo ciò che è uscito dai processi. Ad esempio non sappiamo se ha svolto servizio militare e se ha avuto conoscenza pregressa di armi da fuoco.

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    3. dalla perizia fornaci lagazzi si evince che lotti ha preso la patente nel 78, come giustificheresti l'omicidio del 74 ? e perché non ci conosciamo e ammiro tutto il tuo gran lavoro, non commento ancora ciò che si dice in paese di katanga ;-)

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    4. E infatti l'assassino del '74 era in moto o motorino, leggi la mia ricostruzione. Lo si evince dalla posizione della borsetta gettata via.

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    5. Sarebbero 130 chilometri in motorino per uccidere una coppia appartata, con fuga dell' assassino verso Dicomano (per me verso Vicchio). Scrissi già tempo addietro che questa ricostruzione è, per me, troppo forzata. I dubbi mi rimangono tutti.

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  9. Be fosse andata così allora il lavoro di Giuttari, tanto criticato per non averci capito niente! Ha messo comunque dietro le sbarre il più pericoloso sk italiano

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    1. In effetti non c'ha capito niente, basta pensare alle inutili e costose indagini sui mandanti. Aver messo dentro il Mostro vero è stato soltanto un effetto collaterale.

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  10. Però scusate, ricapitolando Pucci ammette di aver assistito all'omicidio di scopeti con lotti è afferma che è successo l 8 settembre questo come me lo spiegate?

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    1. Il discorso è ampio, e non è questa la sede per affrontarlo. In breve.
      Pucci sapeva, era stato la domenica sotto Scopeti con Lotti, di sicuro il pomeriggio ma probabilmente anche la sera, e aveva capito. Prima di essere interrogato si vide con Lotti e decisero assieme che cosa dire, a grandi linee. Per Pucci l'alternativa era di venire chiamato in causa con Lotti almeno come complice. Se Lotti andava a fondo ci andava anche lui.

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  11. Ma anche per il delitto del 68 dove lo metti a lotti? come è entrato in possesso della pistole? Personalmente alla ipotesi Mario spezi non ci credo che la pistole sia passata di mano

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    1. Ripeto, non è un argomento da affrontare in questo piccolo spazio, in ogni caso ti inviterei a una riflessione, per concludere.
      Riguardo la dinamica di Baccaiano hai accettato lo spostamento autonomo di Mainardi, credo in base a due elementi incontrovertibili: la sua presenza al posto di guida durante il tentativo di fuga e sul sedile posteriore al momento dei soccorsi. Si tratta dell'unica spiegazione possibile, tutte le altre hanno dato origine a ricostruzioni artificiose se non peggio, e alla inevitabile negazione di prove e testimonianze.
      Ebbene, il passaggio della pistola è analogo. Da una parte c'è Mele, presente senza ombra di dubbio al delitto, assieme a un gruppo di persone a lui contigue tra cui c'era l'assassino materiale. Dall'altra c'è Lotti, che con quell'ambiente non aveva legami diretti, ma il cui coinvolgimento nei delitti successivi è certo, a meno di non seguire la logica fallimentare della difesa del Vanni (confessò perchè preferì la galera!), chiudendo peraltro gli occhi davanti alla sua frequentazione dei luoghi degli ultimi due. Poichè la pistola era sempre quella, l'unica spiegazione possibile è il passaggio di mano. Tutte le altre portano a ricostruzioni artificiose, come quella della sostituzione dei bossoli, o l'altra di uno dei killer di Signa che si sarebbe trasformato nel Mostro (peccato che strenue indagini sui tre o quattro sospettabili non portarono a nulla, anche se avvennero a delitti in corso).
      Personalmente chiuderei qui un argomento che affronterò in futuro.

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  12. Sai cos'è Antonio ... per me ormai è passato troppo tempo ... e si possono solo fare delle ipotesi ... e la mia personale e che si trattasse di uno molto scaltro, cosa che non mi sembra affatto Lotti!! Che per me disse di aver visto perché voleva intascarsi la taglia messa sul mostro!!data la sua storia personale l omicida per me era Vinci S. Sparito dopo l 87 ..dopo essere stato imputato nell' 85 Dell omicidio della prima moglie!

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    1. Tanto scaltro che avrebbe usato la medesima pistola del 68, quella che poi avrebbe consentito di collegare il delitto in cui lui era stato uno dei sospettati a quelli compiuti successivamente. Era davvero così difficile procurarsene un'altra? Oppure gli piaceva scherzare col fuoco?
      A mio parere su Lotti hai le idee molto confuse, del tutto avulse dagli avvenimenti reali.

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    2. non riesco proprio a capire quali siano questi pesanti indizi che gravano su SV..con Lotti non c'e' partita.. molti di piu' i suoi..la perizia stilata a suo tempo dall'FBI sembra essere la carta d'identita' piu' di Lotti che di SV. infine vorrei sottolineare la cosa piu' importante ..chi commise quei delitti doveva essere per forza avvelenato col mondo intero..uccidere tagliare ed asportare non e' bere un bicchiere d'acqua..se si pensa alla vita condotta da i due personaggi il candidato ideale non puo' che essere Lotti...deriso da tutti dalla vita.. ..ignorato dai suoi piu' diretti parenti..al contrario della sua bonaria espressione chissa che doveva covare dentro..dalla perizia Fornari-Lagazzi " ho sempre provato invidia con chi aveva piu' di me..chi poteva avere una donna tutta sua "..insomma tutto il contrario di SV ..uomo che nel suo piccolo non si era fatto mancare nulla..disinibito sessualmente ..donne uomini per lui non era un problema..senza dimenticare che nessuno aveva mai visto SV nei luoghi dei delitti mentre una macchina rossa sportiva si

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  13. Per quel che ne so io lotti era di san casciano e il mele e la Locci per un periodo hanno abitato in frazione a san casciano!! Data la fama della Locci è da presupporre che lotti la conoscesse non nel senso stretto del termine!! Cmq un auto rossa nei dintorni di un omicidio non è una prova!!! A meno che non sia l unica auto rossa di tutta la provincia ...la conoscenza dei luoghi c'è ne s'erano 100 forse mille di persone che conosco quei luoghi bene come il lotti!!! La mia opinione è che lotti sia stato convinto a schiaffoni a fare quelle dichiarazioni!! Magari mi sbaglierò!!

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    1. si ti sbagli..se avessero estorto confessioni a Lotti perche' le responsabilita' dei delitti si fermano a baccaiano? dato che c'erano potevano tranquillamente fargli "confessare" anche gli altri delitti non credi? difatti stando cosi' le cose abbiamo un indagine a meta'..monca direi..e da cio' si evince chiaramente che le cose non andarono affatto come pensi...ciao

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    2. Perché una volta incastrato un individuo per un delitto a ruota si prende tutti gli altri dato che c'è sempre la stessa arma ... il perché nel suo racconto si ferma a baccaiano e dice che a Calenzano non c'era ma sa chi è perché raccontato da vanni. ..be non lo so ...e l ipotesi di adeguarsi al ribasso per me non è corretta!!

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  14. A proposito, che ci faceva una macchina rossa parcheggiata vicino al pulmino dei tedeschi, giorni prima dell'omicidio, quando i coniugi Nenci, passando senza fermarsi, videro chiaramente che i due erano maschi?
    "Uno era normale, uno l'aveva i capelli lunghi e c'aveva un ciuffo di dietro, come li portano tutti i giovani ora, logicamente era dell' 83 comunque, però l'aveva il pizzo, si vedeva che era un maschio". (Teresina Buzzichini, moglie del Nenci)
    Quindi il Lotti, dopo l'appostamento in macchina, sparò ai due tedeschi sapendo benissimo che si trattava di due maschi?

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    1. no Lotti non sapeva che dentro il pulmino ci fossero due maschi ..molto probabilmente quella mattina vide i tedeschi , di cui uno biondo , sotto le coperte e cadde nell'errore..

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    2. In effetti non mi è sembrato mai molto sveglio.

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  15. Ciao Antonio una domanda fuori tema , il lembo spedito alla Della Monica era privo del grasso , il mostro sapeva che facendo questa operazione ritardata la composizione o l'ha fatto inconsapevolmente?

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    1. Preferisco pensare che lo avesse tolto per avvolgerlo più facilmente nel cellophane (mi pare) e ottenere una busta meno gonfia.

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    2. Lei pensa male Sig Segnini, molto male.
      Il mostro non ha lasciato nessuna impronta papillare sulla busta dunque sapeva anche che togliendo il grasso si ritardava la putrefazione.

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    3. Il suo è un ben strano sillogismo, che io convertirei in una semplice opinione (legittima come legittima è la mia) più o meno così:

      Gli inquirenti non trovarono, ammesso che le avessero cercate, impronte papillari sul foglio di polietilene interno (naturalmente sulla busta esterna manipolata da più persone non potevano esserci), quindi io credo che il Mostro si fosse messo i guanti per inserirvi il frammento di seno.
      Da questo fatto deduco che fosse uno che la sapeva lunga, e siccome il suo interesse era quello di far arrivare il frammento più integro possibile, è lecito immaginare che avesse avuto anche la buona idea di raschiare via il grasso.

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    4. Senza entrare nel merito della discussione. Il mostro eliminò anche la pelle, mantenendo una parte di tessuto attribuibile a N.M. con una semplice comparazione. Che avesse coscienza di farlo, oppore no, facilitò il compito agli inquirenti.
      L'eliminazione del grasso mi fa pensare alle due volte (nn sono sicuro) che lo raschiò via dai macabri trofei e lo lasciò sul posto.

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  16. E questo tipo di operazione non mi sembra per quel che si sa possa essere stata messa in pratica da un cavatore di inerti. .. potrebbe essere più verosimile un operazione fatta da qualcuno che sa usare un coltello o trincetto. ..abituato a manipolare anche animali come ad esempio Pacciani G.L non mi sembra uno molto efferato sulla cosa ! Opinione personale

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    1. Non sempre le cose sono quel che sembrano, e questa non è una semplice opinione personale.

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    2. cerchiamo di non rasentare il ridicolo..la missiva non doveva arrivare mica in cina..il tessuto adiposo e' stato tolto per questioni di volume della lettera oppure e' stato tolto con un gesto in automatico senza pensare a secondi fini..gia' ce ne sono troppe di leggende ( sfatate o da sfatare ) in questa vicenda..cerchiamo di non metterci anche questa

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    3. Ed Gein escindeva solo i seni con capezzolo scuro, ci faceva cinture.
      Se è vero, come dici, che su certe strane raffinatezze non è il caso di ipotizzare troppo, è anche vero che non possiamo escluderle a priori per via dei precedenti.

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  17. Un altro personaggio se né andato , come il lotti non ha mai ritrattato le evidenti menzogne su Scopeti , leggendo la testimonianza di un forumista non era poi tanto idiota come dicono gli esperti del caso , ma lo si capisce anche guardando il video sul tubo , nella sua deposizione accusatoria nei confronti del Vanni... Non escludo che anche lui ha partecipato all'ultimo duplice delitto visto che a Vicchio é stato portato dal Lotti a spiare le future vittime

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    1. tutto e' possibile pero' lo ritengo poco probabile che Lotti si sia portato dietro il Pucci a scopeti per commettere il duplice delitto..magari sara' successo la domenica sera quando i francesi erano gia' stati uccisi..( la sera in cui la Ghiribelli vide la 128 di Lotti ) cio' lo dimostra il fatto che i due stettero diversi anni senza frequentarsi segno evidente che Fernando era rimasto non poco scosso da quella poco piacevole circostanza e di conseguenza ebbe modo di capire che il vero assassino altri non era che Lotti stesso..i due si rividero solo quando Lotti si trovo' nella condizione di doverlo istruire su cosa raccontare agli inquirenti

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  18. Ciao Antonio , quando é previsto il prossimo articolo ?

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    1. In questo momento sono impegnato in un altro dei miei hobby, ma è imminente la ripresa di quello sul Mostro. In ogni caso, probabilmente, il primo articolo non sarà sulla dinamica di Giogoli.

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  19. Ma l'imbrattamento ematico non era esteso anche al montante centrale esterno sx della carrozzeria?
    Chi abbassò il nottolino dello sportello dx?

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  20. Le tracce ematiche sparse quà e là vogliono dire poco, i soccorritori credo ne abbiano lasciate più d'una.
    Il nottolino dello sportello destro penso l'abbia abbassato la ragazza quando si sono appartati.

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    1. La ringrazio per la risposta sig.Antonio.
      Lei ha fatto un lavoro straordinario non c'è dubbio.....congratulazioni....un grande impegno....mosso solo da senso di passione per il raggiungimento di un barlume di verità....che in questa penosa vicenda si può tentare di ricercare solo rianalizzando tutti i singoli duplici agguati.
      Le tracce di sangue dicono poco.
      Ma non credo anche quelle sulla fiancata sx della 147.... peraltro lei ha qui notevolmente approfondito quelle tra la battuta inf.dello sportello ed il longherone sottostante....nessuno, nessuno si portò sul lato in questione né chi avvisto' l'auto nella fossetta e né i soccorritori...tranne uno non ricordo il cognome che si limitò a sollevare la maniglia constatandone la mancata apertura e non verificando la rottura del cristallo...particolare che avrebbe non poco agevolato l'apertura dello sportello e quindi l'estrazione del ferito in maniera più consona.
      Il montante centrale della fiancata è ben distante dalla cornice superiore e dal raschiavetro ove si adagiò la testa sanguinante del ferito.( io non sono esperto di nulla va bene)....ma non mi spiego come quest'area esterna della vettura possa essersi macchiata ed anche l'attiguo bordo laterale centrale dello sportello.
      Mi creda purtroppo non mi persuado circa lo spostamento autonomo del ragazzo.
      Io penso che almeno prima di quel 19 Giugno lui non pensasse mai di sbagliare o di dover modificare i suoi intenti che sappiamo bene non potevano mai e poi mai ridursi a semplicemente assassinare a revolverate una coppia....motivo per cui anche qui secondo me dopo quei concitatissimi frangenti, dopo l'avvistamento....qualcosa ci sfugge.
      Anch'io ritengo che non sia entrato in fin dei conti nell'auto...salvo per allungare il braccio e raggiungere il commutatore per impossessarsi delle chiavi.....ma son certo che qualcosa in più avrebbe inteso farla...ed io leggo come gesto di stizza il lancio delle chiavi stesse.
      È da questo gesto che comincerà a metabolizzare gli imprevisti o le difficoltà della sua azione.
      La saluto e la ringrazio per il suo impegno.

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    2. Ci sono due modi in cui può essersi macchiata la lamiera esterna del montante sinistro.
      Il primo durante lo spostamento di Paolo, che a quel montante potrebbe essersi attaccato con la mano destra per tirarsi.
      Il secondo al momento dei soccorsi, quando lo stesso montante potrebbe essere servito a Gargalini, che si trovava all'interno, per puntellarsi.
      Riguardo l'estrazione delle chiavi, penso anch'io che volesse servirsene per qualcosa, l'ho scritto.
      Infine sulle tracce di sangue lungo la portiera sinistra fino alla lamiera esterna. A me pare che, dopo la testimonianza Ulivelli, dubbi non ce ne possano essere. Quel sangue era uscito dalla ferita alla mandibola di Paolo, secondo le modalità che ho descritto.
      Se lei vede un altro meccanismo, altrettanto rispettoso dei tempi di transito delle auto - tanto per intendersi, non le fantasiosità di spostamenti con il motorino di avviamento - provi a illustrarlo a me e a tutti i lettori.

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  21. La dinamica da lei proposta non prevede l'uso della mano dx sul montante est. per lo spostamento nell'abitacolo.
    L'argomento traccia sullo stesso non mi risulta sia mai stato
    approfondito.... né mi risulta sia stato chiesto al Gargalini o agli altri se l'avessero provocata loro per esigenze di movimento all'interno...
    Le chiavi.prese per stizza,come detto, per non aver potuto fare quel qualcosa.....con l'utilizzo di queste......
    Io non discuto le conclusioni circa le tracce sul sottoporta sx....mi sembra più che chiaro provenissero da quella sanguinante ferita del ragazzo che assolutamente era seduto al posto di guida senza dubbio alcuno e sono persuaso che si siano prodotte anche senza aprire lo sportello.
    Io non l'ho certo contraddetta su questi punti.
    Io non vedo "meccanismi" non ne sarei in grado... ma penso a come si fossero consolidate certe costanti del suo agire nel corso degli anni, penso in particolar modo a come si fossero arricchite di nuove sconcertanti caratteristiche determinanti quell'impennata dopo il Giugno '81.
    Tra le altre ritengo che la convinzione,la determinazione gli siano state proprie da sempre ed ovviamente......vista la posizione di vantaggio che con il suo tipo di agguati si riservava,ma proprio in questo caso(ma anche poi) dette gran prova di queste caratteristiche durante l'esecuzione dell'aggressione...lei stesso le ha meticolosamente evidenziate.....(abbuiamento dei proiettori ant.ecc.) perché quindi escludere che sia stato estratto e passato dietro,lo si ritiene così improbabile? forse perché il bossolo di quell'ultimo colpo finendo tra i piedi della ragazza sul tappetino, indica senza dubbi che si trovasse già dietro, sul divanetto?
    Io non lo so.se lo sapessi per certo mi metterei l'animo in pace.
    Il povero Paolo Mainardi si spostò da solo...per avvicinarsi alla sua adorata fidanzata... magari già durante gli ultimi momenti di sosta di quelli della Simca Ranch e della Fiat 128...credo fossero...

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    1. Guardi, non riesco bene a capire i suoi ragionamenti, sia più chiaro. La dinamica che risulta dal mio articolo è ben definita, quindi se lei ritiene ci sia qualcosa che non torna lo indichi con precisione.
      Per ora ho capito soltanto che nell'ambito di questa dinamica non le tornano le macchie di sangue sul montante dello sportello di guida. Non è un argomento che la mia dinamica ha toccato, spero però che questo non mi precluda la possibiltà di darne comunque una spiegazione in sede successiva (non l'ho detto prima e non posso più dirlo?). E la spiegazione l'ho data, anzi due, entrambe plausibili. Pretendere una descrizione esatta delle modalità di spostamento di Paolo mi pare eccessivo. I momenti in cui potrebbe aver afferrato il montante con la mano destra per tirarsi verso il divanetto e la sinistra per aggiustarsi a sedere potrebbero essere stati molteplici. Analogamente per i soccorritori durante la sua estrazione.
      Al processo Gargalini disse di aver aperto lo sportello di guida attraverso la maniglia interna. Quello sportello risulta chiuso dai rilievi successivi, senza sicura, però, il che torna con l'apertura di Gargalini. Qualcuno dei soccorritori dovette averlo richiuso, forse dall'esterno puntellandosi, o forse dall'interno per usarlo come punto d'appoggio. In ogni caso vi fu attività dei soccorritori attorno a quello sportello, quindi mi pare del tutto plausibile che avessero potuto imbrattare il relativo montante con qualche mano sporca di sangue.

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  22. Perché quindi escludere che sia stato estratto e passato dietro?
    Solo per quelle ecchimosi sull'addome e sul torace?....o solo magari perché non so....per come è rimbalzato il bossolo finendo sul tappetino post dx? Insomma io non ho capito da cosa si evince che senza ombra di dubbi alcuni il ragazzo ricevette il colpo di grazia trovandosi accasciato sul divanetto post. anziché sul sedile della guida...mi dispiace ma della sua ricostruzione solo questo non ho ben compreso se me lo vorrà cortesemente spiegare o rispiegare ne sarò ben felice.
    Per quanto attiene le tracce esterne....non vorrei si facessero confusioni sui montanti...ad ogni modo si può anche lasciare perdere dopotutto anche lo stesso Ulivelli nella sua penosa deposizione non fece caso ad alcuna macchia riguardante l'esterno carrozzeria.
    Circa le spiegazioni che lei comunque fornisce da un lato le si propongono come rafforzamento della sua ipotesi di spostamento autonomo del ragazzo dall'altro con la deduzione dei soccorritori che però a me non torna molto perché ripeto nessuno, nessuno almeno in base alle dichiarazioni varie si portò sul benedetto lato sx della 147.
    Ripeto salvo uno che dichiarò di essersi portato a sx ma di aver solo constatato che lo sportello era chiuso.
    Non capisco perché lei asserisca il contrario.
    Il ragazzo uscì dallo sportello dx qual'è quindi tutta quest'attività intorno a quello di guida? e tra l'altro colui che provò dall'esterno non era di quelli impegnati all'interno dell'auto quindi non poteva essere sporco di sangue.

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    1. Sia più chiaro. Secondo lei quando arrivarono i soccorritori dov'era Mainardi? Non era dietro? Come si fa a sostenere tale scenario dopo la descrizione di come i soccorritori lo estrassero?
      Se era dietro e il colpo di grazia alla tempia lo aveva ricevuto prima mentre era alla guida, non capisco chi e quando lo avrebbe spostato dietro. Me lo spieghi chiaramente, magari elencando per sommi capi gli elementi della sua dinamica.
      Riguardo le macchie su montante del finestrino sinistro, anche Gargalini potrebbe avercele lasciate, e in più di una circostanza. Ad esempio, non ritiene possibile che si fosse puntellato con la mano destra afferrando il montante mentre, in ginocchio sul sedile anteriore, armeggiava alla ricerca della leva per abbassare il sedile? Come fa a escludere tale eventualità? E badi bene, nella mia ricostruzione, dove si critica soprattutto lo spostamento autonomo del ragazzo, tali macchie cadrebbero invece a fagiolo per sostenerlo. Però devo valutarle con beneficio d'inventario, poiché, ripeto, potrebbe averle lasciate anche Gargalini.

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    2. Certo che era dietro.
      Dopo l'ultimo colpo esploso che lei condivisibilmente colloca quando le auto di Calamandrei/Poggiarelli e di Marini/Bartalesi si erano allontanate è tanto meno credibile rispetto allo spostamento autonomo che
      l'assassino abbia inteso estrarlo e spostarlo dietro con l'intento di condurre l'auto fosse anche verso la piazzola di fronte per compiere il rituale comunque? Cosa questa che lì non avrebbe mai e poi mai potuto fare anche nella sua ipotesi di escindere solo il seno.
      Lei stesso ha teorizzato escludendola a priori però l'ipotesi della supposta volontà dell'aggressore di "tentare" di portare via l'auto da lì e proprio dritta dritta col muso verso la piazzola di fronte dove tutto ebbe inizio magari se possibile anche un po' più dentro.
      Ma questa sig.Antonio non è certo quella che lei denomina la mia dinamica.... perché non ho certo la pretesa di ipotizzare alcunché io solo per ciò che ritengo possibile che è assolutamente in linea e nulla di più con il comportamento di questo soggetto sulle scene dei suoi duplici agguati.
      Fermo restando e mi ripeto ancora io sono persuaso che non sia mai entrato nell'auto salvo per estrarne le chiavi dal quadro.
      Se però lei mi chiarisce visto che sono io che magari non ho ben interpretato la sua ricostruzione se si può affermare aldilà di ogni ragionevole dubbio che quell'ultimo colpo sparato il quarto appunto attinse il povero ragazzo quando certamente si era già adagiato sul sedile post.al fianco della fidanzata e non in nessuna altra posizione all'interno dell'abitacolo....non poteva essere cioè neanche al posto di guida.

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    3. Guardi, potrei dirle che se l'assassino avesse sparato al ragazzo mentre era sul sedile di guida difficilmente il bossolo sarebbe entrato in macchina. Non vengono riportati aloni di affumicatura, perciò l'arma doveva essere lontana almeno 30-40 cm, quindi, nella situazione da lei ipotizzata, quasi fuori dal finestrino, se non fuori.
      Ma poi scusi, a parte l'impossibilità di spostare un corpo morto dal sedile anteriore al posteriore di una piccola utilitaria, ma per quale motivo il Mostro avrebbe dovuto anche solo tentare una simile operazione quando gli bastava far scivolare quel corpo nella fossa? Perché avrebbe dovuto portarsi dietro anche Mainardi?

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  23. Se si fosse trovato accasciato sul lato dx del sedile di guida ci arriveremmo ai 40-50 cm. ma comunque forse anche così il bossolo non sarebbe finito tra le gambe della ragazza.
    È quindi da ritenere impossibile che una persona di media forza fisica avesse potuto praticare lo spostamento in due fasi è invece possibilissimo che con tre proiettili in corpo si sia spostato da solo...bene ne prendo atto....la ringrazio.
    Lasciare lì il ragazzo o nella fossa e portando via l'auto (ancorché nella piazzola di fronte) avrebbe significato per lui un quadro differente per la scena che voleva sempre riproporre... lì non avrebbe potuto nemmeno riservargli quelle "attenzioni" che solitamente post- mortem praticava.
    Quindi il ragazzo ci doveva essere era parte integrante della sua ossessione.
    Ad ogni modo con l'auto nella fossetta sul ciglio di quella strada Provinciale
    non avrebbe potuto fare nulla di nulla perché il traffico gliel'avrebbe impedito.

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    1. Se devo dirle la verità, ho l'impressione che la sua visione del quadro generale tenda a ostacolare quella del singolo particolare. Che il Mostro si fosse sottoposto alla 13a fatica d'Ercole per portare anche il corpo del ragazzo con sè e tirargli qualche coltellata (sempreché fosse stato possibile, cosa che non credo affatto) lo trovo francamente assurdo. Io non credo affatto che le coltellate sui maschi avessero un qualche significato differente dall'esser certo della loro morte, ma prendo atto del suo punto di vista. Devo però anche prendere atto dell'inconciliabilità delle nostre visioni del delitto.

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  24. Perché scusi il fatto che a Baccaiano abbia colpito quasi sul ciglio di una strada...un luogo diciamo dove si appartavano si ma del tutto in vista per via del traffico più o meno intenso rispetto a tutti gli altri scenari,poteva cambiare, gli intenti di questo soggetto?
    Ma... io penso che quando sbucò in quella piazzola davanti l'auto credo, avesse gli stessi intenti di sempre....poi c'è stato l'imprevisto a cui ha reagito con grande e lucidissima determinazione....come del resto si ripeterà a S.Casciano.
    Non sto teorizzando nulla io sono solo semplici fatti.
    Peraltro mi sembra che l'argomento determinazione lei lo abbia trattato nel tracciare la sua analisi su questo episodio.
    Per il resto io la devo ringraziare visto che mi ha fatto prendere atto su come definitivamente andorono le cose nell'abitacolo di quell'auto.
    Lei non ha accennato alla questione dei due ragazzini in ciclomotore che forse se non ricordo male passarono prima di tutti ...detto da Allegranti al processo,da Filasto'....erano di M. Spertoli....una diceria....mi sono sempre chiesto se ci fosse del vero.

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    1. Dei ragazzi in motorino non so niente, ma tutto lascia pensare che non siano esistiti.

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  25. Voce di popolo di verità?
    Ma se non erro l'illustre Filasto' parlò di verbali di cc.a questi relativi e comunque c'erano depositati dei nominativi.

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    1. Filastò ne ha dette tante. Ne avesse dette di meno credo che forse avrebbe anche difeso meglio il povero Vanni.
      Da quel poco che ne so la notizia di questi due ragazzi arriva dalla deposizione di Allegranti, che riferisce voci di paese, tra l'altro non dicendo nulla di nuovo, poiché non si vede perché quelle mani sul volante sarebbero dovute essere quelle del Mostro e non quelle di Mainardi.
      Mi consenta di considerare chiuso qui l'argomento, a meno che lei non abbia notizie ulteriori.

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  26. Si ha pienamente ragione lei quand'anche vera la questione... quelle mani sul volante erano del povero Mainardi e devo assolutamente concordare con lei circa certe fesserie dette dal Filasto' come quell'altra dell'auto della polizia con un solo uomo a bordo visto credo poco dopo il duplice delitto qui trattato.
    Il tutto certo a discapito della difesa del povero Vanni.
    Mi scusi se insisto sig.Antonio visto che lei è così disponibile ad assecondare semplici appassionati come me...le chiedo....come mai non ha menzionato la questione Allegranti....lo ritiene come tanti altri inattendibile? Un quasi mitomane?
    Ricordo sostenne d'essere entrato da solo nell'abitacolo della 147,di aver utilizzato il faro in dotazione per compiere quella stupida operazione di scassinamento dello sportello dx....ma i giovani apprendisti che erano con lui la raccontarono diversamente alimentando ancor più i dubbi e le difficoltà per comprendere i fatti.

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    1. La parte del soccorso non l'ho trattata, non mi pareva importante. Su Allegranti ho scritto questo articolo
      https://quattrocosesulmostro.blogspot.com/2015/12/mitomane-o-burlone.html

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  27. Ha ragione mi scuso per mancanza di tempo non avevo approfondito....lo leggerò appena possibile grazie!

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  28. Buongiorno Antonio, so che è un'ipotesi azzardata, ma gliela propongo ugualmente: è possibile che il mostro aspettasse che la ragazza passasse nel sedile anteriore per poi sparare e quando si è accorto che invece Paolo stava ripartendo e che Antonella rimaneva nel vano posteriore abbia deciso di intervenire, quando ormai la marcia indietro era inserita e l'auto si stava muovendo?
    Tra l'altro non mi è molto chiara la tabella dell'accensione. Se il motore dell'auto fosse stato spento con i fari accesi, questi si sarebbero spenti automaticamente? E altrettanto automaticamente si sarebbero riaccesi una volta messo in moto l'auto? Nella mia per esempio non è così;se spengo il motore restano accesi e devo spegnerli io.
    Se Paolo avesse già accesso il motore e innescato la retromarcia si spiegherebbe bene il colpo alla mandibola che esce vicino al naso e anche il colpo alla spalla, poiché la posizione del ragazzo sarebbe stata quella tipica di chi esce da una strada a marcia indietro, cioè voltato con le spalle ed il viso all'indietro. Non sono una esperta, come vede, ma mi piacerebbe che mi rispondesse ugualmente. Grazie.
    Stefania

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    1. In questo modo lei stopperebbe la fuga del ragazzo sul nascere. E la macchina dall'altra parte chi ce l'avrebbe portata?
      A quanto sembra, e nella terza parte del mio articolo c'è anche la figura, c'erano due posizioni diverse per estrare la chiave, una che lasciava accesi i fari e una che spegneva tutto.

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    2. La macchina dall'altra parte ce l'avrebbe portata Paolo. Se ho ben capito il colpo mortale viene sparato quando l'auto è già dall'altra parte della carreggiata e le due ferite alla mandibola e alla spalla non avrebbero impedito la manovra.
      Sarebbe possibile secondo lei?

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    3. E' quello che propone la mia ricostruzione.

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  29. Caro Segnini,
    nel complimentarmi per la cura nella ricerca delle prove documentali e nella loro interpretazione, desideravo segnalarLe che:

    1) in base a valutazione che sarebbe lungo riportare integralmente qui, l'energia cinetica di un frammento di un vetro colpito da una calibro 22 é disperatamente al di sotto del minimo indispensabile per fratturare le ossa nasali
    2) la flessione e la fuoriuscita delle barrette di fermo di un bracciale di orologio richiede necessariamente una forte trazione di esso; da (ex) appassionato che ha montato e smontato centinaia di bracciali, posso asserire che il fatto che sia stato danneggiato da un frammento di vetro é IMPOSSIBILE, al pari della frattura delle ossa nasali
    3) che una persona di altezza superiore al metro e ottanta, agonizzante per un proiettile ritenuto nella scatola cranica, riesca a scavlcare i sedili anteriori per accomodarsi sul posteriore al fianco della fidanzata, é un'eventualità ancora meno probabile dei punti 1) e 2); i sopravvissuti ad un colpo di arma da fuoco nel cranio, con ritenzione o meno dell'ogiva, seguono un'evoluzione opposta: perdono conoscenza prima per riaversi successivamente.
    4) l'ecchimosi alla caviglia destra risulta essere in realtà, dalla perizia necroscopica, un'abrasione, al pari di quella sul ginocchio controlaterale
    5) cambio in retromarcia, freno mano parzialmente tirato e segni di pattinamento delle ruote hanno una loro precisa logica.
    6) occorre considerare che l'alternativa alla Sua ipotesi per le chiavi, e cioè che esse siano state realmente lanciate lontano, deve essere considerata; e di solito ciò avviene quando si voglia impedire l'utilizzazione della vettura.

    Tutto ciò, insieme a MOLTI altri particolari, mi lascia pensare all'azione concorrente ma estremamente scoordinata di più di una persona; ma tengo per me le considerazioni al riguardo, nel fermo convincimento che la società non abbisogni di un ulteriore "Mostrologo", dei quali il Web é stracolmo.

    Ho ritenuto di segnalarle i punti precedenti, con particolare riguardo ai primi tre di cui sono sicuro, nel caso in cui Lei voglia rivedere la Sua ricostruzione, in considerazione dell'opera accurata e rigorosa che ha condotto.

    Cordialità

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    1. Mi pare di poterle rispondere soltanto sul punto 3, visto che sul resto mi pare si tratti di opinioni.
      Riguardo il punto 3, ritengo che lei non abbia letto bene la mia dinamica, poiché il proiettile che penetrò nella scatola cranica di Paolo Mainardi venne sparato dopo il suo spostamento.
      Saluti.

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    2. No, giusto per precisare, il punto 1) é più di un'opinione; nasce da una valutazione dell'energia cinetica media che può essere trasmessa ad un frammento di vetro da parte di un proiettile cal 22, paragonata all'energia cinetica di un pugno in grado di causare la frattura delle ossa nasali. Anche ammettenso che TUTTA l'energia cinetica venga trasmessa al vetro, equamente divisa tra un centinaio di frammenti, l'energia posseduta da in singolo frammento sarebbe comunque inferiore di un'ordine di grandezza.

      Un discorso analogo vale per la barretta a molla.

      Riguardo alla Sua ricostruzione della dinamica, l'avevo letta qualche giorno prima di scrivere il commento; la memoria mi ha ingannato perché ho ritenuto (e ritengo tutt'ora) poco probabile che una persona ferita, ma che sia stata in grado di guidare, e che poco dopo scavalcherà i sedili (su una 127 é DAVVERO difficile), sapendo di essere ferita e vedendo, ad un tratto, almeno altre tre persone intorno all'auto, non abbia cercato di attirare l'attenzione, considerando anche che il finestrino lato guida fosse aperto.

      Cordialità

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  32. Antonio scusa ma Marini afferma di aver sentito degli spari mentre era fermo con la macchina? Se sì, questo cambierebbe qualcosa?

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    1. Dovrebbe essere così. Non si capisce bene però dove fosse l'auto.

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  33. Ma in soldoni non cambia nulla sulla ricostruzione?

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    1. Direi di no, il suono fa strani giri. Perché, qualcuno dice il contrario?

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  34. Qualche paccianista... Ma non capivo in che modo questo dettaglio potesse mettere in dubbio il tempo che hai calcolato per il passaggio delle macchine

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  35. Antonio, scusa se insisto ma Poggiarelli non dice di esssere partito dalla cantina sociale che all'epoca era distante più di 3 km?

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    1. Non mi pare che Poggiarelli nel suo verbale dell'epoca dica questo. Parla dell'incrocio con l'auto di Carletti senza indicare un punto preciso. Calamandrei parla invece di quell'incrocio a una distanza di circa un km dalla 147. In ogni caso se anche fossero stati due o tre km, non cambierebbe niente sull'impossibilità che le auto di Lotti e Pacciani non potessero essere lì.

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  36. Diciamo che, se fosse vero (credo che queste dichiarazioni siano successive), invece di 1/2 minuti dall'incrocio delle due macchine, ne sarebbero passati 3/4.

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    1. Del tutto insufficienti a compiere il delitto e andarsene senza farsi vedere.

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