L'ipotesi Lotti


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La recente uscita di una mia intervista su Vice (vedi) ha fatto emergere anche oltre ogni mio desiderio l’ipotesi sulla quale sto lavorando da anni – ma era inevitabile, grazie comunque a Riccardo Conti di averla presa molto sul serio – e che vede Giancarlo Lotti unico Mostro di Firenze. Una semplice intuizione nata una decina di anni fa da un suggestivo video trovato su Youtube (questo) si è poi trasformata in una convinzione ferrea, consolidatasi sempre più attraverso lo studio dei documenti che via via sono riuscito a ottenere. Si tratta di uno scenario a suo modo sconvolgente, che sia chi guarda con scetticismo a ogni tentativo di lettura del caso sia chi ha in mente un proprio colpevole o dei propri colpevoli rifiuta a priori. Messi di fronte a questa eventualità, gli appassionati che discutono sui social si abbandonano quasi sempre a commenti sarcastici, in ogni caso drasticamente contrari, dimostrando spesso estrema superficialità oppure scarsa conoscenza della documentazione, limitata alla lettura dei soliti libri, dove il personaggio viene descritto come un babbeo che inseguiva gli UFO o un mentecatto pronto a vendersi per un piatto di minestra. Giancarlo Lotti, insomma, sarebbe stato troppo stupido o troppo meschino per fare il Mostro. Eppure un individuo ritenuto di così modesto spessore, con  la propria estrema povertà di linguaggio – anzi, a ben vedere anche grazie a quella – resistette più che bene alle bordate della difesa di Mario Vanni, in ogni caso abbastanza da riuscire a convincere i giudici.
È presumibile che tra le persone entrate in contatto con l’ipotesi di Lotti unico Mostro di Firenze attraverso l’intervista di Vice, ve ne siano state molte che non erano già condizionate dai soliti giudizi sommari acquisiti attraverso l’assidua frequentazione dei social o la lettura dei libri di cui si diceva prima (è un fatto che in più di un caso qualcuno si sia mostrato interessato ad approfondire il personaggio in possibili lavori futuri). È soprattutto a loro beneficio che mi sono deciso a scrivere e pubblicare lo scritto sottostante, nel quale di quell’ipotesi vengono riportati gli elementi essenziali.

Bugie. Il 26 settembre 2000 la Cassazione confermava in via definitiva le condanne di Mario Vanni all’ergastolo e di Giancarlo Lotti a 26 anni di carcere per aver partecipato, assieme a Pietro Pacciani nel frattempo deceduto, agli ultimi quattro duplici omicidi attribuiti al cosiddetto Mostro di Firenze. L’unica (grottesca) verità giudiziaria raggiunta dalla nostra magistratura – quella di una scalcagnata banda di paese, i cosiddetti “compagni di merende”, che avrebbe ucciso non è ben chiaro se per soldi, quindi su richiesta di presunti mandanti, o se per semplice perversione – era basata sulle sole dichiarazioni del presunto pentito Giancarlo Lotti, incastrato dagli indizi del suo coinvolgimento, che avrebbe fatto il “palo” costretto da Vanni e Pacciani.
Oggi sappiamo con certezza che Lotti aveva mentito, e non soltanto perché l’esame sereno dello scenario risultante dalle sue confessioni evidenzia insanabili paradossi. Lo sappiamo poiché i suoi racconti relativi a tutti e quattro i delitti cui avrebbe partecipato risultano smentiti dalle corrispondenti ricostruzioni, non tenute abbastanza in conto dai giudici che invece gli credettero.

  • Nel 1982 a Baccaiano i numerosi testimoni transitati davanti al luogo del delitto proprio nei momenti in cui esso veniva compiuto avrebbero dovuto vedere le auto di Lotti e Pacciani, secondo il racconto di Lotti parcheggiate sulla stretta strada a pochi metri dalla piazzola. E non le videro.
  • Nel 1983 a Giogoli i primi due colpi sarebbero stati sparati in rapida sequenza da un Lotti – del tutto digiuno di armi da fuoco ma ciò nonostante invitato da Pacciani – attraverso uno dei finestrini della fiancata destra del furgone. Quei due colpi furono invece sparati uno da un finestrino uno da un altro, e da chi aveva già usato una pistola, poiché entrambi colpirono con precisione il loro difficile bersaglio.
  • Nel 1984 a Vicchio gli assassini, partendo alle 22 da San Casciano, sarebbero giunti sul luogo del delitto alle 23, trovando le vittime intente a spogliarsi. Ma i ragazzi erano usciti poco dopo le 21, e, come sempre, i genitori li aspettavano entro un’ora. In più due testimoni dichiararono, separatamente, di aver udito dei colpi di pistola provenire dalla zona attorno alle 21:45, orario in cui va quindi collocato il delitto.
  • Nel 1985 a Scopeti, secondo le dichiarazioni di Lotti, i francesi sarebbero stati uccisi la sera di domenica 8 settembre, in accordo con le originarie valutazioni del medico legale. Ma quelle valutazioni erano sbagliate, come numerose evidenze acquisite in seguito dimostrano, tra le quali lo stadio di sviluppo delle larve di mosca trovate sui cadaveri. I due sfortunati turisti francesi erano stati uccisi al venerdì sera, poche ore dopo il loro arrivo sulla tragica radura.

Si tratta soltanto di una breve sintesi delle contraddizioni che rendono falsi i racconti di Lotti. Ma allora ci si deve chiedere: perché l’individuo aveva mentito, accusando sì Vanni e Pacciani dei reati più gravi, ma anche sé stesso, seppur in un ruolo secondario che comunque gli valse una condanna definitiva a 26 anni di carcere? Molti lo ritengono una specie di minorato mentale del tutto estraneo ai delitti, portato a confessare dalle lusinghe del programma di protezione testimoni attraverso il quale aveva ottenuto vitto e alloggio. Ma Lotti non era per nulla un minorato mentale (e neppure un mitomane), come aveva dimostrato una perizia di due esperti, Fornari e Lagazzi, e soprattutto come ancor oggi dimostra l’esame sereno delle trascrizioni e dei filmati del processo, dove la sua indubbia difficoltà nell’esprimersi non può nascondere un’ottima capacità di fronteggiare chi lo stava interrogando. Quindi l’individuo era perfettamente in grado di comprendere che alla fine del proprio percorso giudiziario avrebbe perso i vantaggi del ruolo di pentito e raggiunto Vanni in carcere. Si consideri inoltre che la sua condizione precedente non era poi così disprezzabile, potendo comunque contare sul letto che gli dava il parroco e su lavori saltuari che gli consentivano di mangiare, mantenersi un’auto ed effettuare regolari visite alle sue amiche prostitute.
Quando qualcuno, su cui comunque pesano vari indizi che lo coinvolgono, mente confessando gravi reati dei quali però addossa le maggiori responsabilità ad altri, perché lo fa? La risposta di gran lunga più semplice e logica è questa: lo fa per non dover confessare di peggio sperando di cavarsela con il male minore. Ebbene, nel caso di Giancarlo Lotti tutto porta a ipotizzare proprio questo scenario.
Se fosse stato del tutto estraneo ai delitti, il presunto pentito avrebbe avuto molte occasioni di ritrattare lungo un percorso giudiziario durato quasi cinque anni. Invece rimase pervicacemente attaccato alla propria versione di complice secondario di Vanni e Pacciani, con la speranza, sorretta dall’impostazione della propria difesa, di riuscire a ottenere un congruo sconto di pena per partecipazione minima e collaboratività (tentativo, purtroppo per lui, non andato a buon fine). Tutto questo anche durante il breve dibattimento in appello, quando rifiutò l’occasione offertagli dagli avvocati di Vanni – attraverso la quale avrebbe potuto sostenere di non essere stato più in possesso da mesi dell’auto rossa vista sotto Scopeti – scegliendo invece di difendere con le unghie e con i denti la propria condanna in primo grado. Ed erano trent’anni!
Preso atto della volontà di Giancarlo Lotti di rimanere a tutti i costi aderente all’impostazione dell’accusa, si può soltanto pensare che, nell’ipotesi di discostarsene, avesse temuto di peggio, in sostanza un ergastolo con la chiave gettata via, poiché era proprio lui l’unico vero assassino. E vari elementi gli avrebbero reso impossibile qualsiasi tentativo di tirarsi fuori accampando totale estraneità.

Indizi e punti deboli. Filippa Nicoletti, prostituta e anche sua amica, aveva testimoniato di essere stata condotta da Lotti più di una volta sulla piazzola di Vicchio, dove i due avrebbero fatto l’amore nell’auto messa esattamente nella medesima posizione di quella delle vittime. Quando? Fin da quattro anni prima del delitto. Se si pensa che il posto era lontanissimo (60-70 km di strada) dal paese di Lotti, San Casciano, e poco noto anche agli stessi abitanti di Vicchio, la coincidenza risulta assai sorprendente. Avremmo infatti un futuro reo confesso che anni prima aveva frequentato il più nascosto e fuori mano dei luoghi dei delitti, situato del resto a pochi chilometri da uno dei precedenti, quello di Borgo San Lorenzo. Pensando invece a un assassino che lo aveva scoperto durante le proprie perlustrazioni, aveva continuato a tenerlo d’occhio negli anni successivi e infine, al momento opportuno, aveva approfittato di due ragazzi imprudenti che spesso vi si appartavano, la coincidenza si spiega molto bene.
Domenica 8 settembre 1985 i due poveri turisti francesi erano già stati uccisi da due giorni, nella notte del 6, venerdì, lo abbiamo visto. Allora, che ci facevano Lotti e il suo amico Fernando Pucci fermi al pomeriggio per ore sotto la piazzola mentre i cadaveri attendevano di essere scoperti? La testimonianza affidabile di una coppia di coniugi descrive infatti un’auto ben compatibile con quella di Lotti – tra l’altro rara poiché di modello vecchio e poco diffuso – con accanto due individui di fisionomia molto simile a quella di Lotti e Pucci. La medesima auto fu vista poi nel medesimo punto anche alla sera da un’altra amica-prostituta di Lotti, Gabriella Ghiribelli (vedi La macchina rossa). Molti assassini tornano sui luoghi dei loro delitti per godere di ciò che vi accade attorno, ed è legittimo ipotizzare che anche nel caso di Lotti fosse andata proprio in questo modo. Potevano Lotti e Pucci trovarsi lì soltanto in veste di curiosi che si erano accorti dell’avvenuto delitto e volevano divertirsi alla scoperta dei cadaveri? La già debolissima possibilità cade del tutto a fronte dei loro futuri falsi racconti.
Ci sono poi le dichiarazioni dello stesso Fernando Pucci, l’amico del cuore con cui il presunto pentito faceva coppia fissa negli anni dei delitti. Pucci raccontò di essere stato assieme a lui a spiare proprio i ragazzi di Vicchio sulla piazzola dove pochi giorni dopo sarebbero stati uccisi. E raccontò anche di una sosta a Scopeti mentre Vanni e Pacciani uccidevano, in questo caso mentendo. Con le proprie accuse a Vanni e Pacciani – e con loro a Lotti – Pucci non aveva nulla da guadagnare. Anche lui viene ritenuto da molti commentatori un individuo di assai basso livello intellettivo, addirittura oligofrenico, manipolato dagli inquirenti come e più di Lotti, ma la realtà non pare questa. Pucci venne esaminato dai medesimi esperti della perizia su Lotti, i quali riscontrarono sì un disturbo di personalità – impossibile da definire con precisione, data la poca collaboratività del soggetto – e carenze intellettive, ma non poi così gravi. Del resto l’esame sereno della sua deposizione al processo evidenzia un individuo che aveva qualcosa da nascondere e molto scaltro nel non lasciarsi chiudere all’angolo.
Tutto lascia pensare che, negli anni, Pucci fosse stato oggetto di sibilline confidenze da parte di Lotti e di coinvolgimenti nelle sue perlustrazioni alla ricerca di potenziali vittime, che si rese conto appieno della colpevolezza dell’amico soltanto dopo l’ultimo delitto, quando probabilmente venne condotto a vedere i cadaveri.
A fine 1995, interrogato nell’ambito della ricerca degli eventuali complici di Pacciani – il quale, come assassino unico, con quasi certezza sarebbe stato assolto in appello –, Lotti si rese conto che stava per essere individuato. Pucci, non certo a caso dai tempi dell’ultimo delitto non più tanto amico, era il suo punto debole, poiché sapeva; quindi si deve pensare che Lotti fosse andato a cercarlo per concordare una linea comune atta a fronteggiare i loro futuri interrogatori, senz’altro prospettandogli altrimenti gravi conseguenze (a dimostrarlo la comune bugia della fermata a Scopeti per fare pipì). I due furono poi guidati in modo più o meno conscio dagli stessi inquirenti – per i quali, causa ragioni di opportunità non certo condivisibili ma facili da comprendere, il colpevole doveva rimanere Pacciani – a costruire uno scenario in cui l’assassino non era Lotti, ma la scalcagnata banda dei tre compagni di merende in cui Lotti faceva il palo, e Pacciani era il capo.

Perché Lotti uccideva. Il primo delitto, quello di Signa nel 1968, venne compiuto con la medesima pistola dei sette successivi, ma a uccidere Barbara Locci e l’amante Antonio Lo Bianco furono i parenti del marito della donna, con questi a prendersi la colpa per tutti. La pistola, una Beretta calibro 22 da tiro a segno, venne lasciata sul posto sperando portasse all’incriminazione per complicità di chi l’aveva procurata, un altro degli amanti della donna all’oscuro però del delitto (vedi Una strana malattia e Natalino, fanciullo intelligente e sfortunato). La qual cosa avrebbe tenuto lontano le forze dell’ordine dai complici veri, che si temeva sarebbero stati cercati stante le oggettive incapacità del marito di fare tutto da solo. Ma quella pistola i carabinieri non la trovarono. Qualcuno doveva essersela presa, qualcuno che poi la tenne per sei lunghi anni prima di usarla per uccidere un’altra coppia nel 1974 a Borgo San Lorenzo. Quel qualcuno era un individuo represso, attirato dalla fama di mangiatrice di uomini di Barbara Locci che seguiva senza mai avere il coraggio di avvicinarla. La notte della sua uccisione doveva essere entrato al cinema appena dopo la coppia, si era reso conto di quello che stava accadendo, poi a cose fatte era andato sulla scena del crimine deserta e aveva raccolto la pistola.
Non esiste al momento nessuna prova diretta, ma gli eventi successivi avrebbero detto che quell’individuo era Giancarlo Lotti, uno dei tanti relegati ai margini della nostra società, per proprie carenze, senz’altro, ma anche per la mancanza di sensibilità degli altri sempre pronti ad approfittare di quelle carenze. Un semplice emarginato che il beffardo scherzo del destino che gli fece trovare e raccogliere la pistola di Signa avrebbe trasformato nel Mostro di Firenze (in La scatola di cartucce viene confutato uno dei tormentoni accampati dai detrattori di tale scenario).
Giancarlo Lotti era concittadino di Barbara Locci, pur se in frazione differente – lei alla Romola, lui al Bargino – e, in plausibile ipotesi, era lui l’individuo dal quale la donna aveva detto di essere seguita in motorino. Infatti Lotti non aveva patente e auto in quel periodo, ma un semplice motorino. Si trattava di persona molto sola, incapace di intessere una normale relazione con una donna, probabilmente privo di qualsiasi esperienza sessuale fino a età adulta inoltrata. Negli anni successivi dovette seguire altre donne come aveva fatto con Barbara Locci, spiandole anche nell’intimità dei loro rapporti amorosi in auto. Intanto la pistola raccolta sulla scena del crimine di Signa – che aveva imparato a usare dopo essersi procurato in qualche modo una scatola di cartucce del tipo a bagno di rame – produceva il proprio maligno effetto di suggestione sulla sua infelice personalità. Dopo un po’ dovette iniziare a portarsela dietro, fantasticando sull’uso che avrebbe potuto farne per raggiungere l’oggetto dei propri desideri. Fino a quando, in una notte del settembre 1974, non la usò davvero per uccidere il ragazzo di Stefania Pettini, tentare un goffo approccio, poi uccidere anche lei ed esplorarne orrendamente il corpo privo di vita, oggetto per lui ignoto (vedi La dinamica di Borgo).
L’enormità del gesto compiuto dovette costituire un punto di svolta nella vita di Lotti, che dal quel momento iniziò a frequentare prostitute a Firenze, prima recandovisi in corriera, poi con l’auto che finalmente si era comprato dopo esser riuscito con fatica a prendere la patente, nel 1978. Altri elementi positivi entrati in quel periodo nella sua vita furono il lavoro duro ma stabile in una cava di ghiaia, e la frequentazione di Fernando Pucci, con il quale divideva la passione per le donnine a pagamento. Una passione condivisa anche con il postino Mario Vanni, personaggio anch’esso ai margini ma conosciuto da tutti, grazie al quale poté togliersi il capriccio di frequentare Pietro Pacciani, un assassino come lui temuto e rispettato – anzi, inferiore a lui, due vittime contro una soltanto, il che può far pensare che Lotti in cuor suo si sentisse gratificato dallo sciagurato confronto! Le forze dell’ordine sanno che ladro chiama ladro, in questo caso assassino chiamò assassino…
Nel frattempo il duplice omicidio del 1974 si allontanava sempre più. Fino alla primavera del 1981, quando Lotti, ormai insoddisfatto dei modesti miglioramenti della propria condizione di vita, e quindi pieno d’invidia per chi stava meglio di lui, s’imbatté in un personaggio di celluloide che lo fulminò: Frank Zito, il serial killer protagonista di Maniac. La visione dei trailer che venivano trasmessi in modo ossessivo sulle tv private gli fece immaginare anche per sé una carriera analoga, comprensiva della sciagurata soddisfazione di leggere delle proprie imprese sui giornali: lui, meno di niente nella vita quotidiana, poteva in realtà diventare l’assassino più temuto. Il folle pensiero, semplice tentazione per qualche individuo rabbioso, per lui, che aveva già ucciso e si era tenuto la pistola, divenne un vero e proprio progetto. Il film gli dette anche l’idea delle escissioni, la peluria del pube al posto dello scalpo di Zito (vedi Così brutto e cattivo: Maniac).
Lo scenario appena disegnato riesce a spiegare una caratteristica unica del Mostro di Firenze, quella di un assassino spinto da apparenti impulsi di natura sessuale, come un classico maniaco del tipo lust murderer, ma che in realtà maniaco non era affatto. Lo studio delle scene dei crimini della fase seriale 1981-1985 (il delitto del 1974 aveva avuto differenti modalità e motivazioni) delinea la figura di un individuo che uccideva nel più breve tempo possibile, con la pistola e non con il coltello, arma questa che sapeva usare bene, ma di cui si serviva soltanto per raggiungere la certezza degli avvenuti decessi. Per i suoi tristi colleghi, invece, il coltello costituisce l’arma di elezione, poiché consente di godere del contatto con il sangue e le carni.
Non c’era alcun desiderio di interazione del Mostro con le sue vittime, soltanto la volontà di ucciderle e mutilare poi la ragazza, operazione anch’essa del tutto asettica, quasi fosse stata realizzata durante un’autopsia. Tutto lascia pensare che il Mostro uccidesse per rabbia e divertimento, godendo poi del clamore suscitato dalle proprie sciagurate imprese, che volutamente cercava di spettacolarizzare anche attraverso le escissioni. Lo faceva quando voleva lui, senza essere spinto da alcun irrefrenabile istinto maniacale. Possiamo pertanto definirlo, caso unico al mondo, un lust murderer per imitazione. E la figura di Giancarlo Lotti, che non era un maniaco ma un individuo frustrato, privo di empatia, invidioso, vi si sovrappone in modo perfetto.

Il folle progetto. Probabilmente per ricordo, Giancarlo Lotti si era tenuto una delle cartucce del tipo a bagno di rame della scatola che aveva comprato prima del delitto di Borgo. Forse già allora aveva preso anche una scatola del tipo in piombo nudo – da 50, il formato standard –, forse se la procurò nel 1981, attingendo alla medesima fonte. In ogni caso, alle soglie del suo folle progetto, l’individuo disponeva di 51 cartucce che intendeva sparare tutte. Poi, finite quelle, finito il progetto, come andò davvero.
Dal 6 giugno 1981 al 6 settembre 1985 Giancarlo Lotti uccise sei coppie di giovani innocenti sparando 44 cartucce del tipo in piombo nudo tratte dalla nuova scatola, più una a bagno di rame rimanenza della vecchia. Ipotizzandone qualcuna sparata per prova, aveva esaurito tutte le cartucce a sua disposizione, meno una, forse, che lasciò a terra all’interno del complesso ospedaliero di Ponte a Niccheri, chissà, forse assieme alla pistola buttata in qualche pertugio fognario e mai ritrovata. I cadaveri delle sue ultime vittime erano stati scoperti da poche ore e la lettera con la quale aveva coronato la sua sciagurata epopea inviando agli inquirenti un frammento del seno sinistro di Nadine Mauriot doveva essere arrivata. Tutto era pronto per la sua uscita di scena, che sarebbe stata difficile, se non impossibile, per un maniaco, ma non per lui, che maniaco non era.
Dopo il delitto del 1985 a Scopeti l’assassino che era in Lotti tornò nell’ombra dalla quale un beffardo scherzo del destino l’aveva fatto uscire, mentre la vita quotidiana dell’individuo subiva un sensibile degrado – nel 1987 perse casa e lavoro fisso – che lo rese ancora più insospettabile. Per dieci anni riuscì a scamparla, fino a quando la frequentazione di Pacciani e le sibilline confidenze all’amico Pucci non andarono a presentargli il conto.

Tante compatibilità. Abbiamo visto come le caratteristiche non maniacali del personaggio Lotti ben si attagliassero a quelle analoghe ipotizzabili nel Mostro. Ma le compatibilità non si fermano certo qui. Vediamone in breve qualche altra.
Il Mostro era una persona di basso livello culturale, come dimostra la lettera inviata dopo il delitto degli Scopeti, l’unica di sicuro attribuibile a lui. Tutto in quella lettera ci parla di un individuo spreciso, illetterato, sensazione del resto ben confermata dalla mancanza di un testo che spiegasse il frammento di seno, se non altro per eliminare qualsiasi possibile dubbio in chi lo avrebbe ricevuto, circostanza molto strana. In realtà è ragionevole ritenere che il Mostro non fosse capace di scrivere in modo corretto, esattamente come Lotti, che si era fermato in quarta elementare a 14 anni. La sua nota “lettera spontanea” (vedi) rende bene l’idea della macabra ilarità che un suo scritto di accompagnamento avrebbe potuto suscitare.
A dispetto dell’evidente volontà di dare spettacolo, mai il Mostro fece una telefonata di rivendicazione. Naturalmente la cosa potrebbe avere le spiegazioni più diverse, in ogni caso ben si adatta alla figura di Lotti, le cui deposizioni e intercettazioni telefoniche danno la misura della sua difficoltà di esprimersi. A parte la pesante inflessione dialettale di un toscano grezzo e popolaresco, molto spesso gli mancavano le parole, sostituite con “coso” e “cosare”. Si pensi a un Lotti che telefona per rivendicare un delitto, e diventa facile capire perché il Mostro non lo fece mai.
Con grande probabilità il Mostro era uno scapolo che viveva da solo, o al massimo assieme a un familiare tipo anziana madre. Ce lo dicono sia Francesco De Fazio sia gli esperti FBI, ma soprattutto il buonsenso. Difficile pensare che in una famiglia numerosa, per esempio con moglie e figli, nessuno si sarebbe accorto di qualcosa, durante i lunghi anni della sua attività, e che non avesse reagito in qualche modo. Nel 1974 Lotti viveva con la madre malata di mente, e in seguito da solo. Del resto l’insospettabilità di un personaggio come lui era massima: chi poteva notare se, in concomitanza con i delitti, era rientrato sporco di sangue, magari a notte tarda?
Ancora De Fazio e gli esperti FBI ci dicono che il Mostro doveva essere un individuo sessualmente immaturo, incapace di un normale rapporto con una donna. Lotti era così, come ben ce lo descrivono Fornari e Lagazzi. Per di più la sua figura si attaglia perfettamente a quella dell’individuo curioso del corpo femminile, probabilmente a lui sconosciuto, che nel 1974 compì l’orrenda opera di punzecchiamento sul cadavere di Stefania Pettini. Quasi certamente nel 1974 Lotti non aveva ancora avuto esperienze sessuali, questo almeno si arguisce dalla perizia Fornari-Lagazzi; le prime con prostitute potrebbero risalire soltanto agli anni successivi. E sette anni dopo, infatti, davanti al cadavere di Carmela De Nuccio, il Mostro non manifestò alcuna curiosità per il suo corpo, che non spogliò neppure.
Il Mostro di Firenze era tutt’altro che uno sparatore provetto. Nel 1974 sparacchiò nove colpi in modo concitato sul povero Pasquale Gentilcore, mancandolo per ben quattro volte nonostante la ridotta distanza. Poi pian piano migliorò, ma senza mai raggiungere livelli eccelsi, come fecero notare i periti (De Fazio e Iadevito, per esempio). Peraltro, nella scelta dell’arma – una pistola di minimo calibro prodotta per il tiro sportivo – dimostrò poca furbizia, poiché avrebbe potuto trarre giovamento da un calibro ben maggiore. Una 22 andava bene non per lui, ma per un killer esperto, in grado di colpire con precisione organi vitali come testa e cuore. Tanto per fare un esempio, se Paolo Mainardi a Baccaiano fosse stato colpito in faccia da una calibro 9, pur con una ferita non mortale difficilmente avrebbe avuto la forza per tentare la fuga, che invece tentò. Anche in questo caso un Giancarlo Lotti del tutto digiuno di armi e privo di agganci con ambienti in cui esse girassero, spiega bene tale scenario: aveva trovato quella pistola sulla scena del crimine di Signa – usata dai familiari di Stefano Mele, anch’essi tutt’altro che criminali esperti – e quella pistola si fece bastare.
Passiamo adesso all’argomento statura. La posizione a circa 150 centimetri da terra del foro di proiettile corrispondente al primo sparo sul furgone di Giogoli ci dà l’altezza spalla dell’assassino, il cui braccio doveva essere addotto mentre gli occhi erano vicini al vetro. Altre posizioni sono possibili, ma anche innaturali. La statura corrispondente si colloca attorno al metro e 80 (vedi La dinamica di Giogoli). D’altra parte anche le impronte di ginocchia sulla Panda di Vicchio consentono di calcolare una statura analoga, una volta accettata la ragionevole eventualità che l’assassino si fosse alzato in punta di piedi durante una fase dell’attacco (altrimenti saremmo a quasi due metri…, vedi La dinamica di Vicchio). Infine ci sono un paio di impronte di scarponi, a Calenzano e Scopeti, di misura 44, associabili a persona alta. I fan del basso Salvatore Vinci – ma anche quelli del non troppo più alto Pietro Pacciani – storcono la bocca di fronte a tali indizi, cercando sempre di sminuirli, come nel caso di Vicchio dove le impronte potrebbe averle lasciate chiunque (ma chi, quando e per quali motivi avrebbe accostato le proprie ginocchia alla portiera della Panda?). Chi appoggia l’ipotesi Lotti non ha bisogno di inventarsi spiegazioni improbabili, poiché l’individuo era alto uno e 78.
Esattamente come Lotti, che per la precisione era un mancino contrastato, il Mostro era ambidestro. Ce lo dicono numerosi indizi, tra cui quelli discussi nell’articolo La dinamica di Scopeti, al quale si rimanda. Basti qui ricordare che la posizione di tre dei bossoli trovati di fronte alla tenda dei francesi dimostra che la pistola era girata in senso orario di almeno 90 gradi, quindi per forza impugnata con la mano sinistra. Poi due coltellate furono inferte da tergo al ragazzo che stava fuggendo con la mano sinistra, tutte le altre con la destra.
Infine, in questo sintetico elenco, non può mancare la questione del motorino. Giancarlo Lotti acquistò la sua prima auto nel 1978, quindi a Borgo quattro anni prima doveva essere andato in motorino, che dalla perizia Fornari-Lagazzi si sa che aveva. Sono faziose le argomentazioni di chi ritiene impossibile con tale mezzo un viaggio di 60 chilometri da San Casciano a Borgo, fattibile invece in poco più di un’ora e senza bisogno di rabbocchi di benzina neppure per il ritorno (la velocità dei motorini a marce del tempo superava i 70 km orari, e l’autonomia i 200). Ma c’è di più. La borsetta di Stefania Pettini, trovata sul lato destro della possibile via di fuga a cinque metri dal bordo della strada, poteva essere stata lanciata soltanto da un mezzo a due ruote (vedi La dinamica di Borgo, articolo in fondo al quale l’argomento viene ampiamente illustrato).

Conclusioni. In questo breve articolo ho tentato di dare un’idea della cosiddetta “ipotesi Lotti”, troppo spesso liquidata con semplici battute sarcastiche. Certo, accettare il fatto che gli inquirenti abbiano avuto il Mostro di Firenze sotto il naso senza riconoscerlo – o comunque senza dichiararlo – può sembrare impossibile. Eppure così è andata, e forse i tempi sono maturi affinché il sorprendente scenario venga preso in esame e discusso di fronte a tutti, e non soltanto sui social tra dentai e altri quaquaraquà variamente assortiti.
Per finire riporto le parole del giudice Daniele Propato, l’unico rappresentante delle forze dell’ordine e della magistratura che esternò i propri dubbi sulla possibile identificazione di Lotti nel Mostro di Firenze. Lo fece da Procuratore Generale nella sua requisitoria al processo d’appello, dove chiese inutilmente l’assoluzione di Mario Vanni. Il magistrato non credette ai racconti di Lotti, però fu costretto ad ammettere: “Tanti particolari che lui racconta in qualche modo s’incastrano con gli avvenimenti… e questo rimane per me il mistero Lotti”. Mistero che lo portò a queste considerazioni:

Qua il migliore autore per questi reati, secondo me, è Lotti, perversione sessuale, istinti omosessuali. Lotti è mancino ma per certe cose usa ambedue le mani e c'è una cosa che mi allarma, il francese, una volta dice che è stato preso col destro e accoltellato col sinistro ma i periti dicono da destra a sinistra, che fa proprio pensare ad un mancino […]
Dice che pur essendo persona di risorse culturali e sociali limitate, era in grado di reggere validamente un colloquio con gli interlocutori, è l'atteggiamento di una persona molto attenta a quello che diceva, molto attenta a quello che non diceva. […] Si è atteggiato a uomo mite, che subisce gli altri ma i consulenti non sono d'accordo su questa valutazione e questo è Lotti.


Addendum. Dimenticavo che nessuna occasione potrebbe essere migliore della presente per spiegare il titolo di questo blog, che non tutti potrebbero aver compreso. Nell'estate 1995 Lotti frequentò Alessandra Bartalesi, nipote di Mario Vanni, che poi ebbe modo di raccontare molti episodi interessanti su questa loro frequentazione e sulla inquietante personalità dell'individuo (qui, qui e qui i relativi verbali, qui la deposizione). Una volta, durante una delle loro girate in macchina, Lotti avrebbe voluto fermarsi sulla piazzola di Baccaiano, ma la ragazza si era rifiutata. Si legge nel verbale: “Gli dissi: «Un mi piace fermammi lì, lo sai c'è stato il Mostro» […] E lui mi disse: «Quando sei con me il Mostro non c'è di sicuro»”.

270 commenti:

  1. Dopo la cancellazione di tutti i commenti, riporto gli ultimi due:

    Unknown14 maggio 2021 12:30
    Pucci semplicemente andò dietro alle dichiarazioni dell'amico Lotti, ed altre non è detto che non le concordarono addirittura assieme.
    Comunque leggendo il blog di Antonio credo trovera' una spiegazione plausibile a gran parte dei suoi dubbi.
    Andrea.

    omar quatar15 maggio 2021 05:16
    #Andrea. Ma niente affatto, è proprio il contrario.
    Mi permetto di citarmi:
    Riassumiamo. Abbiamo scoperto (non certo una grande e nuova scoperta, ma comunque una verità ignorata da molti) che Alfa / Pucci sta all’origine della pista investigativa dei compagni di merende, alla cui fine (non Beta, ma Omega) sta Giancarlo Lotti.
    E’ Pucci che per primo (2 gennaio 1996) afferma di essere stato a Scopeti la presunta notte dell’omicidio.
    E’ Pucci che per primo (9 febbraio 1996) fa il nome (quanto atteso dagli inquirenti!) di Pacciani e Vanni.
    E’ Pucci che (stessa data) colloca se stesso e Lotti a Vicchio (non in coincidenza temporale con l’omicidio, ma tanto basta per dimostrare una conoscenza e frequentazione della piazzola da parte dei due compari).
    E’ Pucci che (18 aprile 1996) afferma la compartecipazione del Lotti ai delitti di Giogoli e Baccaiano (e forse Calenzano).
    Qui la serie si arresta, poiché, avendo Pucci chiarito che, per quanto riguarda i duplici omicidi precedenti a Scopeti, la sua conoscenza è solo de relato, a questo punto si inserisce a pieno titolo nella girandola di rivelazioni l’astro nascente di Lotti e brillerà fino alla sentenza di Cassazione, relegando – ma molto utilmente per la giustizia – il Pucci a ruolo di riscontro.

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    1. Quindi, Omar, per i complottisti come te, Giuttari avrebbe istruito Pucci a dovere e il povero Lotti, d'accordo con il proprio avvocato, avrebbe avuto l'ingrato compito di rifinire il lavoro?

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    2. Lo stai dicendo tu, io ho solo ristabilito la giusta cronologia. Forse molti non si rendono conto che le testimonianze di Pucci non supportano affatto l'ipotesi Lotti unico assassino, anzi...
      Quindi, gli crediamo o no?

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    3. Ma infatti non si voleva dire questo, le dichiarazioni del Pucci ovviamente non vanno a corroborare l'ipotesi di Lotti unico assassino, ma contribuiscono a scaricare il grosso della colpa su Pacciani e Vanni.
      Andrea.

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    4. off topic ma non troppo: il ritratto di Riccardo Viti, l'uomo condannato come killer delle prostitute, non è molto diverso da quello del Lotti https://www.fanpage.it/attualita/crocifissa-a-firenze-chi-e-riccardo-viti-l-uomo-che-ha-seviziato-e-ucciso-cristina/

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    5. Lei ha visto le foto di Viti ad inizio anni 80?

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    6. Direi che la sua, Paola, è un'ottima osservazione. Purtroppo della madre di Lotti sappiamo poco, ma quel che sappiamo potrebbe collocarla nei dintorni di quella di Viti. E anche Lotti era un mancino quasi sicuramente contrastato.

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    7. @Paola,
      a leggere l'articolo da te linkato, più che altro se ne notano immense differenze.

      a) il Lotti mdf-singolo: avrebbe ucciso solo e sempre coppie di persone.
      a1) il Viti: solo una donna singola

      b) il Lotti mdf-singolo: non si è mai sposato
      b1) il Viti: sì.

      c) il Lotti mdf-singolo: avrebbe ucciso, senza motivo apparente cosi' come da cessazione delitti, coppie nel 1974, 1981, 1981bis, 1982, 1983, 1984, 1985
      c1) il Viti: ha ucciso 1 (una sola) persona, nel 2014

      d) il Lotti mdf-singolo: non risulta da nessuna testimonianza che con le sue pochissime compagne (per lo più a pagamento) abbia mai ostentato comportamenti nè violenti nè sadici
      d1) il Viti: invece sì.

      e) il Lotti mdf-singolo: uccideva con una arma da fuoco + un arma da taglio.
      e1) il Viti: ha ucciso in un eccesso, volontario, di tortura; lasciando un bastone inserito nel retto della vittima fino alla lacerazione, ed conseguente dissanguamento.

      f) il Lotti mdf-singolo: non aveva rapporti sessuali con le sue vittime durante i delitti.
      f1) il Viti: con la sua unica vittima, si.

      g) il Lotti mdf-singolo: non aveva titolo di studio
      g1) il Viti: era diplomato in Ragioneria

      h) il Lotti mdf-singolo: praticava escissioni sulle vittime femminili
      h1) il Viti: no

      i) il Lotti mdf-singolo: aggrediva di sorpresa coppie di persone impegante in effusioni sessuali
      i1) il Viti: ha caricato una prostituta e quindi ha approfittato della situazione di dominio, legata, che aveva proposto.

      l) il Lotti mdf-unico: pur avendo dissacrato cadaveri (le escissioni, ad esempio massimo) non ha mai mostrato traccia di sadismo su vittime ancora in vita
      l1) il Viti: invece, dopo aver torturato la sua vittima, la ha abbandonata in vita ma agonizzante, ben sapendo (come da confessione) che un suo minimo intervento (di rimozione almeno del bastone dal retto) avrebbe potuto permettere alla sua vittima di restare in vita.

      Similitudini ed assonanze tra il Lotti mdf-unico ed il Viti?
      ma nemmeno una!

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    8. @Hazet, non intendevo insinuare che il Viti avesse lo stesso modus operandi del MdF, ma soltanto che la figura del Viti, così come descritta dall'articolo (non ho avuto occasione di leggere l'originale della perizia psicologica citata), avesse alcuni punti di contatto con la perizia eseguita sul Lotti e precisamente (cito):

      Ansia di approvazione proiettata sugli altri. Nello sforzo di compiacere tutti V. diventa un ragazzo servile e passivo, senza, peraltro raggiungere il suo obiettivo.

      a) Agli altri RV non piace, appare ai loro occhi come ‘ridicolo, grottesco e banale'.
      a1) idem il Lotti

      b) A scuola RV si guadagna subito ‘lo stigma del ritardato' perché mancino in un periodo storico – gli anni Sessanta – in cui i sinistri erano considerati studenti da correggere.
      b1) Idem il Lotti

      c) Adolescente senza amici, fidanzata né alcuna figura di riferimento a parte la madre, per la quale prova sentimenti contrastanti di gratitudine e rabbia (...)
      c1) Molto simile il Lotti

      d) Si diploma alle scuole serali come ragioniere ed entra – per volere dei suoi – nell'azienda di famiglia. Comincia ad arbitrare delle gare di karate, perseguendo, almeno una volta nella vita, i propri desideri, ma anche lì i risultati sono disastrosi (...)
      d1) L. effettivamente ha una carriera scolastica ancora peggiore

      e) Lascia l'azienda di famiglia per un'impresa edile, ma anche lì V. fa un errore dietro l'altro rimanendo in breve tempo disoccupato.
      e1) anche il Lotti fa lavori saltuari senza riuscire a dare continuità a nessuno

      f) V. Con le donne disagi e blocchi sono anche più invalidanti. Viti si sposa nel 2005 con una donna (già madre di un figlio) di nazionalità ucraina, ma resta a vivere con i suoi (...)
      f1) L. non si è sposato ma sono testimoniati disagi e blocchi invalidanti

      Io trovo diverse assonanze.

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    9. Direi che la sua disamina, Paola, è quanto di più interessante si possa leggere. Non le dispiacerà, spero, se in qualche occasione mi capiterà di prenderne spunto...

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    10. @paola
      se le assonanze stavano sul piano di "due disadattati", beh certo.

      ma per il Viti è completamnete differente "l'escalation" che poi sfocerà in 1 (uno delitto)

      si sposa, diventa sempre più perversamente violento (spanking e violenza) prima in casa poi con prostitue pescate negli ambienti più 'bassi' di quella categoria (poverette, davvero!).

      Quindi, se anche c'è un substrato di disagio per entrambi, continua a mancarmi dove quello Viti [che lo porterà con un percorso semplicemente lineare ad uccidere 1 volta (uccidere per abbandono, tra l'altro. Nemmeno il coraggio di uccidere fisicamente] possa coincidere anche solo vagamente con quello di un Lotti mdf-singolo che:
      - nessuna ci ha mai raccontato di suoi atteggiamenti violenti a letto
      - nessuna ci ha mai parlato di suoi gusti 'estremi' nè 'particolari'
      - che non ha mai dado adito a particolari atti di violenza gratuita in giro (e no solo sulle donne)
      - che non si assume la responsabilità personale dei suoi 7 duplici omicidi (ma cerca di barcamenarsi al meglio concedendo il minimo), a differenza del Viti che il suo unico delitto se lo confessa appieno.

      E in più un Lotti mdf-singolo che:
      - assisterebbe ad un duplice omicidio (cosa che non avviene per il Viti)
      - non lo andrebbe a denunciare ma invece raccoglierebbe l'arma del delitto
      - che fa passare anni prima di iniziare uccidere, senza alcun motivo manifesto, nel 1974 (e come uccide nel 1974!)
      - e che smette perchè avrebbe preventivato di uccidere solo fino a che aveva un caricatore di colpi a disposizione. (massima lucida e freddissima panificazione portata avanti per decine di anni)

      Tolta una bassa istruzione (e ciò che ne comporta a livello sociale; tra l'altro cosa comune ad un sacco di poveri cristi che non uccidono proprio nessuno): non vi è decisamente altro, anzi. tutto marcia all'opposto.

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    11. Io invece le assonanze ce le vedo.

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    12. @Il Collega
      si, ma: di che tipo?
      si, ma: quali?

      infanzia triste = un mostro!?
      [che poi, uno che commette un omicidio, non è affatto un 'mostro'. è un assassino. Chi uccide 14 persone in 7 duplici omicidi fotocopia ed escissioni sui cadaveri: quello è un mostro! ]

      infanzia triste = diventi un criminale!?
      ma un sacco di gente ha una infanzia triste e disagiata e non per questo diventa nè un assassino nè un mostro.

      Il Viti ha una genesi + una escalation palese + solo al culmine uccide (per abbandono di una persona che ha ferito sadicamente sessualmente).
      Il Lotti-mdf: (specie il Lotti-mdf come descritto nella ipotesi Lotti mdf-singolo) non ha nulla di questo.
      Ha/avrebbe una genesi nell'aver assistito ad un duplice delitto. Ha una scelta ben precisa e assolutamente fredda e calcolata fin dal primo duplice delitto del 1974. Ha un modus operandi totalmente differente. E ad un certo punto, lucidamente come ha iniziato, pure smette (che, in soldoni, vuol dire: 'no patologie particolari, ma grandissima lucidità e autocontrollo). Non ha storie pregresse di violenze, a letto è tutto meno che un violento. Nessuno ne ha mai tracciato un ricordo come di un sadico.

      Io sono contento per voi che ci vediate delle "assonanze", ma io proprio non ne riesco a vedere nemmeno una.
      (E nemmeno ne vedo comunque l'utilità nell'andare a cercare ipotetiche somiglianze in casi diversi soprattutto quando questi sono successivi... ossia che nemmeno poi possono essere ricollegati ipotizzandoli come un ipotetico stimolo induttore esterno al Lotti-mdf).

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    13. Credo che, semplicemente, i due personaggi hanno avuto una vita simile e che per uccidere non serva una laurea.

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    14. @il collega

      "per uccidere non serve una laurea".
      Ma per:
      compiere nel corso di quasi 15 anni, a sangue freddo, 7 duplici omicidi (14 persone assassinate) + compiere escissioni + inviare lettere alle FF.OO. + non farsi nè mai prendere nè mai nemmeno dare adito a sospetti fino addirittura ad una decina di anni quasi dopo l'ultimo duplice omicidio + smettere di uccidere e compiere escissioni perchè si è deciso a tavolino di smettere + gestirsela al meglio con investigatori avvocati giudici e giurie...
      ... beh, di sicuro qualcosa di più di averci l'infanzia triste e la mania dello spanking violento e delle sodomizzazioni brutali con oggetti: di certo ci vuole (per chiunque, eccetto ovviamente il Lotti-mdf, che a letto era pure tutto fuorchè brutale).

      "i due personaggi hanno avuto una vita simile".
      anche quello non parrebbe proprio (già solo per il fatto che uno dei due si è sposato, l'altro no); ma tanto...

      Quindi:
      si, ma: di che tipo? ---> un vaghissimo "vita simile", senza alcuna ulteriore indicazione, senza alcun parallelo fatto, senza nessunissima valutazione psicologica.
      si, ma: quali? ----> ? non pervenuto

      va bene lo stesso.

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    15. Perché non me lo spieghi tu cos'è" quel qualcosa in più che di certo ci vuole?" Immagino che la teoria Salvatore Vinci mostro imprendibile comprenda delle spiegazioni. Cmq se mi dici come reperire il tuo vecchio e book lo leggo volentieri.

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    16. @il collega
      ma che vuoi che ti spieghi?

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    17. Visto che critichi tanto l'ipotesi Lotti prova a spiegarmi perché dovremmo credere ad un Mostro nano.

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    18. @il collega,
      si stava parlando di "similitudini" Viti/Lotti-mdf.

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  2. Eh... "Questo lo stai dicendo tu". Allora, caro Omar, se la mia domanda/supposizione è sbagliata perché non ci spieghi cosa pensi di Pucci? Perché hai problemi a dire che per te fu tutto un complotto?

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  3. Ma quale complotto... un'indagine che voleva arrivare a tutti i costi al risultato, sfruttando testimoni oggettivamente deboli, di mente (Pucci) e socialmente (Lotti e Ghiribelli). Il complotto è sempre la via di uscita di chi non riesce a capire, non certo la mia.

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  4. Scusate, ma il vero nodo - e ne abbiamo discusso già tante volte - è Pucci: è lui che accende la miccia che poi esploderà, raccontando di essere stato con Lotti a Scopeti e di aver visto due uomini intorno alla tenda.
    Qui è il punto debole della ricostruzione (per ogni altro verso rigorosa) di Omar Quatar. Cos'aveva visto Pucci? Quando? Gli inquirenti lo hanno guidato per mano, sfruttando la sua suggestionabilità?
    Può darsi, ma il Pucci del dibattimento sembra la persona più lontana possibile dalle creazioni nefaste dell'immaginazione. Sembra un tipo terra terra, ancorato alle miserie quotidiane, che non ricorda o non vuole compiere nessuno sforzo per ricordare. D'altra parte non c'è dubbio che era un teste inattendibile e bugiardo.
    Dai tentativi per ricostruire la genesi di questa incredibile storia, nascono le discordanze tra i valenti studiosi del caso.

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    1. Certamente. Ma il punto che voglio chiarire è che se uno pensa che gli inquirenti hanno manipolato almeno 4 testimoni (Pucci, Nicoletti, Lotti e Ghiribelli) facendogli inventare determinate cose, poi hanno tirato per la giacca due psichiatri per far prendere ad un innocente 26 anni di carcere al solo scopo di incastrare altri due innocenti vuol dire che questa persona sostiene che c'é stato un complotto e non un banale errore investigativo.

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    2. ANTONIO continui cosi,non riesco a digerire la concomitanza lotti-mostro unico scoperto grazie ai legami coi falso mostro precedentemente indagato e condannato.ma va bene cosi,proviamo a vedere.con stima,alberto

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    3. Grazie Alberto, però provi a pensare: le pare così improbabile che un assassino venga attirato da un altro assassino? Che il Mostro, individuo frustrato, abbia voluto confrontarsi con un personaggio temuto da tutti perché aveva assassinato un uomo? La vera coincidenza fu quella di Pacciani che andò ad abitare in zona Mostro. Poi i due non era così difficile che s'incontrassero.
      Se quanto sopra è vero, possiamo dire che sia il Mostro sia Vigna furono attirati dalla stessa cosa: Pacciani che aveva ucciso un uomo a coltellate.

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  5. quando scoprii il tuo sito un paio d anni fa apprezzai molto il tuo lavoro.le tue dinamiche...a proposito.la pistola girata di 45 gradi impugnata con la sinistra a scopeti...cosi si possono spiegare le posizioni dei bossoli paralleli e vicinissimi al bordo della tenda..sei stato assolutamente geniale !!chiaramente mi sono fatto una mia idea che è lontanissima da pacciani e cdm e quando lessi che sposavi l idea lotti mi pareva troppo assurdo ma volli studiarla.in effetti molti pezzi si incastrano,è molto vicino ai profiler...purtoppo paradossalmente la procura ha incasinato il tutto e non si capisce fino a dove a giocato sporco..e poi l attrazzione di lotti verso pacciani assassino ci sta tutta...continua cosi che sei il top ,io continuero ad avere il mio pensiero,ma solo gli stupidi non cambiano idea..con stima

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  6. ANTONIO dimmi una cosa,noi possiamo dire,senza nessun dubbio ,senza nessuna smentita che la pistola è sempre la stessa,dal 68 ?io credo di no ma voglio sapere il tuo parere

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    1. In questi casi di sicurezza assoluta non si può mai parlare, ma di sicurezza ragionevole sì. E che la pistola fosse la stessa la do come certezza ragionevole. Le perizie lo hanno dimostrato, l'unica possibilità alternativa sarebbe quella di una sostituzione di bossoli e proiettili nel faldone di Signa. Ne ho trattato qui

      https://quattrocosesulmostro.blogspot.com/2019/12/i-bossoli-i-bossoli-i-bossoli-e-i.html

      Io non ci credo. Tantopiù che una partenza della vicenda del Mostro con il recupero fortuito della pistola di Signa aiuta a spiegare le particolarità dei suoi delitti. Non un lustmurderer ma un individuo frustrato che si lasciò condizionare dal possesso di una pistola che aveva ucciso.

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  7. Interessante la pista Lotti. Una cosa: dal punto di vista della prestanza fisica, in riferimento ad esempio all'inseguimento dell'atletico ragazzo francese, com'era messo?

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    1. Non so come fosse messo a livello di corsa, del resto non ci fu un inseguimento vero e proprio, ma un'intercettazione

      https://quattrocosesulmostro.blogspot.com/2018/09/la-dinamica-di-scopeti.html

      Per quanto riguarda invece la prestanza fisica, credo proprio che Lotti non avesse avuto problemi ad atterrare il povero ragazzo, abbrancandolo al collo e spingendolo giù. Michel era alto 1.70, lui 1.78 e con gli anfibi superava 1.80.
      C'è poi il discorso del mancino. Lo sparatore di Scopeti era mancino, checché ne dica Enrico Manieri nei suoi video (a breve illustrerò la caterva dei suoi errori) e l'accoltellatore ambidestro, come Lotti.

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  8. Ciao Antonio ho scritto oggi sul tuo canale , se ricordi ero anch'io un Lottiano convinto , ora ho cambiato totalmente opinione , cosa non rara in questa intricatissima storia .... cosa mi ha fatto cambiare idea e proprio l'aver cambiato idea riguardo alla personalità del mostro , prima ritenevo che semplicemente sparava in qualche modo faceva le escissioni e finita li anche una persona non brillante come lotti poteva farlo , ora invece sono convinto che il mostro era scaltro molto pi scaltro degli inquirenti ... in breve perchè Lotti a mio parere non poteva essere il mostro , il viaggio in motorino nel 74 lo ritengo improbabile e piu improbabile ancora stabile il contatto tra una ragazza del Mugello e un uomo della val di pesa ( anche se veniva pedinata da uno in motorino ma trovo difficoltoso poi poterla anche ritrovarla nel Mugello senza conoscerla ) omicidio 81 escissione eseguita con una buona tecnica , escludo che un manovale di ultimo livello possa averla ... biglietto mandato nel luglio 82 perchè non andate a vedere il processo ecc , scritta senza errori , lotti faceva errori in ogni parola ... telefonata del Farini dove il mostro solo lui poteva fare quella telefonata alle 4.28 parlava in maniera normale , non il lotti dove metteva coso e cosava ogni 3 parole ... lettera imbucata nell'85 e come ha confezionato il lembo , quando lotti spedi da rimini una lettera ma tornò in hotel per poi portaredi persona la lettera al ristorante

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    1. A mio parere dai per certe troppe cose, come la mancanza di errori nei biglietti, che la telefonata di Farini fosse del Mostro, e altre, e soprattutto dai giudizi su Lotti come se lo avessi conosciuto di persona. Mi sarebbe piaciuto di più se tu avessi trovato spiegazioni valide per le sue autoaccuse e le sue visite alle piazzole di Scopeti e Vicchio.
      In ogni caso auguri per le tue nuove opinioni.

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    2. la telefonata di Vicchio era del mostro oltre ogni ragionevole dubbio , se fosse stato un'altro doveva sapere del delitto ed erano in pochi a saperlo e doveva sapere del fumetto ... praticamente impossibile , Lotti alla piazzola poteva essere ma se Lotti era coinvolto allora aveva un ruolo marginale perchè non sapeva fare una o con un bicchiere , non è riuscito a tenersi un lavoro da manovale ed è finito dal prete in mezzo agli immigrati , dai sapeva solo spalare materiale con un badile ... ed il mostro era un soggetto simile ? che ha depitasto ? che ha preso x il culo costantemente gli inquirenti ? ricordati De Fazio disse che era sempre un passo davanti a loro nonostante i provvedimenti presi come controllo autostrade finte coppiette posti di blocco ecc .... riguardo alle autoaccuse ha spiegato bene omar quatar il perchè un soggetto debole può farlo , ancora riguardo alla piazzola c'era un'altro soggetto che dal 15 luglio si aggirava tra la piazzola del delitto , il bar dove lavorava e al bar del Bardazzi .... Antonio sei uno dei massimi esperti del caso ma prima di essere sicuri che lotti fosse il mostro bisognerebbe essere certi che abbia almeno una volta tenuto in mano una pistola , che fosse in grado di fare quelle escissioni sopratutto quella del 81 , De Fazio disse che era abile con il coltello , lotti era abile solo a bere e a sbadilare materiale

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    3. Non voglio farti cambiare idea, naturalmente, anche perché le tue argomentazioni sanno tanto di convinzioni a prescindere. Ti dico la mia su un solo argomento.
      Che Farini fosse il Mostro non so davvero come fai a esserne sicuro. Un sacco di gente era stata tutta la notte a cercare i due, un qualsiasi imbecille che lo avesse saputo avrebbe potuto telefonare. Era il Mostro che si voleva divertire? Mah, non mi pare granché probabile.
      Il fumetto era a larga diffusione, perché mai soltanto il Mostro avrebbe dovuto conoscerlo, sempreché chi telefonò avesse voluto rifarsi a quello? Infine, che un fornaio si chiami Farini non ti puzza? Come un fabbro che si chiamasse Ferri, o un idraulico Tubi.
      Omar Quatar poi non ha spiegato un bel niente, sono ancora in attesa di un suo articolo organico che confuti come si deve l'ipotesi Lotti, e non credo che mai arriverà. Credo gli sia bastata la brutta figura con l'assicurazione della macchina rossa.
      Chiuderei qui, se non ti spiace, abbiamo detto la nostra.

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    4. Antonio, la mia brutta figura sull'assicurazione è solo nella tua mente, hai confutato dati di fatto con un tuo romanzo a base di bonus malus truffe alle assicurazioni atti retrodatati, boh, tutte cose ipotetiche alle quali veramente non mette conto di rispondere.
      In generale, poi, Lotti ha nella vicenda un ruolo ben preciso, di falso testimone e falso pentito,emergente in modo chiaro dalle carte e non si vede perché dovergliene attribuire un altro , di assassino solitario, sulla base di intuizioni fondate sul nulla (visioni a posteriori della Ghiribelli, verbali di Pucci che però non sa cosa ha firmato ecc.).
      Hai pubblicato le carte, ma avevi già la tua convinzione, esposta nel vecchio libro, e hai interpretato tutto secondo i tuoi preconcetti. In questo accodandoti a tanti investigatori del passato che proprio per questo hai giustamente criticato.
      Ogni confutazione, anche qualora intendessi farla, sarebbe inutile, perché sei già in possesso della Verità e chiunque non la accetti è un deficiente.

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    5. la telefonata fu fatta alle 4.28 poco dopo che 3 amici e i cc trovarono i cadaveri , farini è il guardone del fumetto , chi ha telefonato ha detto che c'era un incidente tra un autocarro e un furgoncino mi pare , proprio come nel fumetto .... chi puo aver telefonato ? un cc ? un amico ? e perchè avrebbe dovuto farlo ?a chi davanti ad una tragedia simile puè venire in mente il fumetto inerente al mostro ? era il mostro a telefonare , come ha fatto per far trovare la borsetta della Pettini ... gli piaceva perculare gli inquirenti con varie telefonate , lettere , pensa che ha ucciso a scopeti dopo che l'anno prima avevano mandato via i tedeschi ...

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    6. X Omar Quatar, hai guardato soltanto alla superficie degli eventi, senza minimamente porti domande sulle tante anomalie. Come tuo solito.

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    7. Come tuo solito per quanto riguarda Lotti, non in senso generale.

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  9. cmq il tuo blog lo seguo sempre ed è il top

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  10. Scusate se mi intrometto, ma sull' identik, quello che sembra la fotocopia di Lotti, non dite nulla? Un' altro scherzo del destino ai danni di un poveraccio? Una volta ho sentito un mostrologo che stimo tantissimo affermare che se Salvatore Vinci sia stato il Mostro sarebbe stato l'uomo più fortunato del mondo (falsi alibi, falsi testimoni ecc...). Giro la frase: se Lotti fosse totalmente estraneo a questi omicidi sarebbe stato l'uomo più sfortunato sulla faccia della terra.

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  11. X mik 84: che vuol dire la frase "non è riuscito a tenersi un lavoro?" Il lavoro alla cava Lotti non lo perse perché era scemo ma perché licenziarono tutti a metà anni 80. E anche se fosse stato licenziato per altri motivi cosa vorrebbe dire? Che il mostro sarebbe stato così super intelligente da evitare di perdere il lavoro?

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    1. non intendevo quello alla cava ma quello per l'impresa edile

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  12. Guarda, anche io nel corso degli anni ho cambiato idea sul mostro ma facendo il percorso inverso al tuo. Cambiare idea ragionando, secondo me,dimostra onestà intellettuale soprattutto in questa intricatissima vicenda. Capisco che nella versione Mostro=sk mai entrato nelle indagini la telefonata di "Farini" abbia un peso enorme ma le domande che mi facevo io quando la pensavo come te erano: che ci faceva il mostro ancora in giro dopo 4/5 ore? Voleva essere scoperto? E poi perché comunicare con gli inquirenti in modo così tremendamente ironico quando poi in due decenni non ha mai ripetuto quel gesto?

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    1. non puoi farti delle domande immedesimandondoti nel mostro , lui era un sk , tu no.... sicuro che non ha mai ripetuto quel gesto ? l'anonimo fiorentino poteva essere lui , la vhs dell'87 con quel elemento dato che solo gli inquirenti conoscevano è un bel indizio , poi ultimamente sto rivalutando la lettera sono molto vicino a voi ecc dato che penso era vicino agli inquirenti e come disse De Fazio era sempre un passo piu avanti di loro , anche quella poveri fessi con l'articolo altro errore del mostro ...

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  13. Scusa ma a parte la telefonata 'farini' in quali altre circostanze avrebbe usato ironia? Di certo non l'anonimo fiorentino men che meno il vhs alla Della Monica. Delle altre lettere, come dici, le puoi anche accostare al mostro ma davvero non vedo relazione con'farini'. Per i lavori persi: lo dice il famoso profilo dell' fbi che il soggetto svolgeva lavori manuali e discontinui. Poi come ti ho chiesto sopra: che mi dici dell' identik? Coincidenza?

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    1. l'identikit può essere il killer della prostituta , non è stato visto nelle piazzole dei delitti ... poi assomiglia molto di piu ad un altro personaggio entrato nelle indagini

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  14. A me la somiglianza con Lotti sembra incredibile, poi ognuno la pensa come vuole. Ma se non sbaglio la Cuscito era una prostituta frequentata da Vanni che a sua volta ci andava con Lotti e Pucci... quindi resto della mia idea: Se quello dell'identik non è Lotti ma un altro assassino GL era veramente la persona più sfigata sulla faccia della terra.

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    1. guarda che assomiglia di piu ad uno del Mugello famoso non solo per la storia del mostro ...

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    2. guardate i video di Valeria Vecchione sopratutto quello che uscirà fra pochi giorni riguardo alla lettera del mostro spedita alla della monica e quello sulla busta spedita nel 88 ... poi ditemi che non era una mente fine ...

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    3. Caro Mik 84, vivi troppo nelle tue fantasie, dando per scontato quello che così scontato non è. Liberissimo, naturalmente, fino al prossimo cambio di rotta, che ti auguro presto, poiché questo mi pare ti possa portare davvero poco lontano.
      Dire che l'identikit dell'assassino delle prostitute assomigli più a quello del tizio con la bocca storta, se ho capito bene, che a Lotti è guardare con degli occhiali sporchi di pregiudizio.
      Infine i video di Valeria Vecchione. A prima vista mi paiono delle gran cagate, mi riprometto però di guardarli meglio, magari vale la pena di scriverci qualcosa.

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    4. l'identikit delle prostitute non assomiglia al rosso ma a R.F ... non ho la verità in tasca ma la libertà in testa di poter ancora cambiare rotta , anche se quello che sta emergendo ultimamente è tanta roba

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    5. le analisi di Valeria Vecchione saranno delle cagate ma intanto con le sue analisi è risalita al numero di gente dicembre 84 usato dal mostro per i ritagli

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    6. Che abbia trovato la rivista è di sicuro un gran merito, questo però non giustifica le fantasie che ci ha costruito sopra. E che contribuiscono a delineare una figura di Mostro lontana anni luce dalla realtà. Un po' come prima di lei avevano fatto altri, tra cui Francesco Bruno. Questo naturalmente a mio personalissimo giudizio, ci mancherebbe altro.

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  15. Sì però cerchiamo di mettere insieme tutti gli elementi: magari quell'identik assomiglia più a quello del mugello e magari a tanti altri. Però ti chiedo: quello del Mugello è stato visto da 5 persone a Scopeti? E' stato visto nella piazzola di Vicchio tre anni prima che venisse uccisa Pia? Abitava nello stesso paese della Locci negli anni 60? Passava spesso da via di Giogoli? Il suo profilo corrisponde con quello dell'FBI? E' alto circa 1.80? Poi scusa ma una mente fina perché avrebbe scritto "Republica"? Per far credere di essere analfabeta...?

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    1. Quali sarebbero le cinque persone che avrebbero visto Lotti a Scopeti? Da chi fu visto a Vicchio tre anni prima del duplice omicidio? Chi ha visto Lotti passare spesso da via di Giogoli? Il profilo di Lotti non corrisponde a quello dell'FBI, perché non è mai stato in carcere e di Lotti si sa pochissimo, troppo poco per compararlo ai vari profili realizzati negli anni. E potrei andare avanti. Restiamo ai fatti, non voliamo con la fantasia...

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    2. caro collega un uomo rossiccio , robusto ecc è stato visto dal 15 luglio fino al 30 nei dintorni di Vicchio ... nei seguenti posti , bar la spiaggia piu volte anche la sera dell'omicidio alle ore 20 era al bar e l'omicidio è avvenuto alle 21.45 in un orario anomalo ),anche il sabato 28 luglio si era presentato al bar la spiaggia ... vicino alla piazzola del delitto spiando chi prendeva il sole , bar Bardazzi nella famosa testimonianza ... a Giogoli , piu volte a scopeti ( leggere articolo Cochi su ok Mugello ) a Calenzano in un bar 15 giorni prima del delitto quando consegna alcuni proiettili serie h ad uno in divisa ... una domanda per te e Segnini , dove ha trovato il Lotti quella manualità per fare quelle escissioni sopratutto quella del giugno 81 ? ha fatto in passato il macellaio ? il calzolaio ? l'imbalsamatore ? l'ho scritto piu volte che per iniziare a pensare a Lotti mostro si dovrebbe avere delle informazioni in cui abbia sparato almeno una volta , e avesse manualità con armi da taglio .... non è è abbastanza dire e ma forse da solo faceva queste cose ... magari aveva mille passioni ecc

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    3. Ma che domande sono, che ne sai di quello che faceva Lotti nel suo privato? Come fai a sapere quale fosse il suo livello di abilità con il coltello, hai testimonianze di qualcuno che l'aveva verificato? Che non sapesse sparare chi lo dice? Che ci vuole a sparare con una 22, tanto più che il Mostro non era certo uno sparatore provetto. Sei libero di pensarla come vuoi, ma argomenti come questi sono veramente miseri.

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    4. La testimonianza del Bardazzi non è solo squalificata dall'orario ma anche perché disse che Pia aveva mangiato un impepata di cozze e l'autopsia accertò che nello stomaco non c'era pesce. Come è stata ampiamente squalificata la testimonianza dell'autostoppista. Gli avvistamenti che citi possono essere infiniti: prima c'era Narducci ovunque ora è il turno di Vigilanti... Ho anche io una domanda per te ma penso che anche Antonio abbia interesse a rispondere: che ne pensate della testimonianza di Pietro Pasquini? Un' invenzione di Giuttari, un'altra clamorosa coincidenza contro il povero Lotti o che cosa? Tra l'altro, rileggendo il suo libro, a me sembra che a tratti l'avesse sospettato anche lui di Lotti killer... ma questa è solo una mia idea.

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    5. linkami dove è stata squalificata l'autoppista e dell'autopsia della PIa ... gli orari erano alla buona non guardare il minuto... cmq , se non erano in quel bar dov'erano ? perchè nessun altro proprietario si è fatto avanti dicendo di averli visti ? sono stati anche la sorella e il papà ad aver riconosciuto la coppia oltre alla macchina .... Antonio è come dire che uno senza aver mai usato il pc è un 'informatico, se Maurri ha detto che aveva un'ottima manualità nel usare il coltello vuol dire che aveva pratica , Lotti ha fatto solo il manovale dell'ultimo livello ed è stato cacciato pue , non era capace di fare una o con un bicchiere , era 0 intraprendente ... ascolta le testimonianze dei suoi paesani

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    6. Dell'autopsia lo ha letto Aufiero nella sua trasmissione Le notti del Mostro; non so come ma ne possedeva una copia e mi dispiace ma non ricordo il titolo della serata: sarà stato circa un mesetto fa... scusa se non posso essere più preciso ma credo che con una breve ricerca la trovi. Però non capisco per quale motivo dovessero trovarsi per forza in un bar... Poi io penso che con tutti gli interrogatori che ci sono stati se Pia fosse arrivata tardi a lavoro lo avremmo saputo. Sull'autostoppista io ho sempre nutrito dubbi perché svolsero delle indagini su quell'uomo e non trovarono niente. E' chiaro che se fosse stato vero questo racconto la persona in questione era il Mostro... Se t'interessa su questo punto so che è nata una bagarre tra Cochi ed Emanuele Santandrea poiché quest'ultimo ha parlato direttamente con l'autostoppista che ha decisamente fatto retromarcia su queste dichiarazioni. Lo ha detto lui stesso in una puntata su Radio Florence "Le notti del Mistero'. Anche in questo caso abbi pazienza ma non ricordo la puntata precisa ma se cerchi un po' su youtube sono sicuro che la trovi. Che mi dici di Pietro Pasquini?

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    7. Comunque Mik, io ho parlato con qualcuno che lo conosceva, ti garantisco che questa del "non era capace di fare una O con un bicchiere" è una cosa veramente molto stereotipata...

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    8. Prendiamo il Lotti di Segnini. Sarebbe stato in grado di seguire una donna senza farsi scoprire, raccogliere un'arma calda senza essere visto, tenerla per anni senza che nessuno se ne accorgesse, commettere da solo 7 duplici omicidi senza essere scoperto, passare ore e ore sulla scena dell'ultimo delitto senza essere identificato, frequentare un assassino e un altro balordo senza destare sospetti, fare sparire l'arma più cercata d'Italia... per poi farsi incastrare come l'ultimo dei pivelli? Ma vi sembra credibile?

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    9. Certo, che il personaggio studiato e descritto da Fornari e Lagazzi (e che emerge dal confronto in aula, vinto, con la difesa di Vanni), che lei ostinatamente si rifiuta di considerare, si fosse diretto da innocente verso un destino di quasi ergastolano è senz'altro più credibile.
      Se vogliamo giocarcela nel campo della sola credibilità.

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    10. Dimenticavo la segnalazione anonima che diede il via alla fallimentare (per gli inquirenti) pista sarda, quasi certamente opera del Mostro.

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    11. Un personaggio talmente a proprio agio con la penna da aver bisogno di allegare un foglio di giornale per spiegarsi.

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    12. collega , Cochi richiamò la signora e in diretta disse che neanche sapeva e mai aveva parlato con il Santandrea .... Lotti sapeva fare cosa ? te lo ha detto ? dimmi cosa sapeva fare ... ti ripeto che è andato in comunità che detestava perchè non è riuscito a tenere un posto da manovale , l'hanno preso per compassione e l'hanno lasciato a casa x la disperazione ... ti ripeto , dimmi cosa sapeva fare se non è riuscito a farsi tenere in un posto dove devi fare la malta , passare mattoni , tavole , panò ecc ?

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    13. Si lo so e ho anche sentito la replica di Santandrea che conferma che l'autostoppista non disse quello che c'era scritto sui giornali e ripeto che quella pista fu seguita ma non venne fuori niente. Non ho capito la domanda su Lotti ma ripeto che delle persone che lo conoscevano (una anche parecchio bene) a me lo hanno descritto come un taciturno non come un ritardato. Poi questo Lotti scemo scemo in un epoca in cui non esistevano internet navigatori e cellulari senza mai essere uscito da Firenze prende e va da solo da un suo amico in Germania. Ripeto purè che dei lavori umili e discontinui ne parla l'FBI nel profilo. Perché non mi rispondi su Pietro Pasquini e magari anche su Luciano Bartolini?

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    14. ah no non era ritardato ? 14 anni in quarta elementare , ha preso la patente a 38 anni perchè gle l'hanno regalata , non è riuscito a spedire una cartolina da rimini e l'ha consegnata a mano al ristorante , cascava in tutti gli scherzi che gli facevano, non sapeva scrivere , il suo vocabolario era composto da 4 parole coso e cosare compresi ... fammi capire allora com'è un ritardato ? una domanda , per giustificare Lotti sparatore , ha almeno fatto il militare ? io non ho info in proposito , sarei curioso di sapere in caso non lo avesse fatto il perchè è stato scartato.... l'fbi ha detto che il loro rapporto andava preso con le pinze dato che loro non indagavano direttamente , ho letto il rapporto Pasquini ma velocemente , anzi cercavo la parola lotti ma non l'ho trovata , a che pagina la trovo ? ho visto solo le parole di DeFazio e Abraham in cui descrivono il mostro come l'opposto di Lotti ...

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    15. Pasquini ha detto che vide tracce di sangue , non che vide lotti sparare , guarda che il signore della talbot azzurra si presentò il giorno dopo con un avvocato amico di Vigna se non sbaglio e fini a tarallucci e vino ... ammise che gli parlò del mostro ma non della busta , come se la ragazza se lo fosse inventato dato che non lo sapeva nessuno ( che coincidenza ) gurdacaso appena la ragazza ne parlò con il cc fratello di una sua amica fecero uscire la notizia ansa , mentre la ragazza ricevette x alcune notti telefonate mute .... il signor Santandrea ha chiamato in diretta la donna come ha fatto Cochi ?

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    16. Guarda sul fatto che fosse ritardato possiamo stare a discutere giorni, ma aimé, l'unico documento scritto a riguardo, cioè la perizia Fornari Lagazzi, dice che hai torto. Sull'autostoppista chiediti perchè non hanno arrestato quell'uomo. Pasquini, come Bartolini confermano che Lotti disse il vero sul coltello lavato nel fiume. Ora dimmi che è un'altra coincidenza o che non vuol dire nulla o che hanno inventato le testimonianze.

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    17. Oltre la Perizia Fornari-Lagazzi a deporre a favore del Lotti tutt'altro che ritardato, ci sono anche i suoi drafts e pamphlets registrati in Germania presso la Ludwig Maximilians Universitat, Monaco [rif cod: g-12555rT; g-230477Gs], Technische Universitat, Monaco [Arb.569]; e dalla Ruprecht Karls Universitat, Heidelberg [n° 5569, 10447 e 18914].

      Scritti pubblicamente accessibili, previa registrazione preso le biblioteche delle su citate Università.

      L'Arb.569 è, per il caso, forse il più interessante (un draft in cui vengono proposte migliorative modifiche tecniche alle strumentazione mediche necessarie nelle operazioni chirurgiche di rimozione utero e/o ovaie).

      Anche il fatto che in gioventù intrattenesse corrispondenza con JP Sartre e i Regents[*1], non permette di pensare male di lui.


      [*1]: la famosa "Barbara Ann", composta da Fassert e successivamente ripresa dai Beach Boys, pare evidente riferirsi ad una 'Barbara' di Signa, per la quale il GL, compaesano, sbavava dietro.

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    18. A volte ritornano! Mi mancavano giusto le tue sbrodolate, Hazet.
      Avverto subito che se sono l'inizio di una polemica fine a sé stessa che minaccia di non finire più, cestino tutto.

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    19. la perizia Fornari Lagazzi non dice che ho torto ... la quarta elementare e la patente regalata a 38 anni vale molto piu di una perizia ... non hanno arrestato l'uomo ma la ragazza disse al cc che quell'uomo gli parlò della busta prima che uscisse l'ansa ... non so se riesci a comprendere che coincidenza , ha sparato a caso e ha indovinato ? ... ma dato che non aveva fatto militare , non aveva nessuna competenza con le armi , dopo che ha trovato la pistola dove ha comprato i proiettili ? come faceva a sapere che era una calibro 22 ? a chi ha chiesto ? nessuno si ricorda di averlo aiutato ?

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    20. Mik 84, i tuoi argomenti sono davvero risibili. In sei anni non avrebbe avuto il tempo di capire che quella che aveva in mano non era una pistola ad acqua?

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    21. Scusa Mik ma il tuo insistere su questa cosa del ritardato porta veramente a poco. Parli come se Lotti fosse stato un tuo compagno di banco alle elementari ignorando il parere di due professionisti esperti ma poi non glissi sul fatto che due persone fuori da ogni sospetto confermarono la versione di Lotti x Vicchio. E ripeto che sul ritardo mentale possiamo andare avanti x giorni: possibile che una persona che non sapeva imbucare un cartolina da Rimini andasse in Germania da sola? Possibile che un ritardato potesse inventarsi di sana pianta uno stupro subito da un altro uomo? Possibile che uno che non sapeva fare una O senza un bicchiere abbia tenuto in scacco due psichiatri? Sull' autostoppista girala come vuoi, non ha portato a nulla.

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    22. no Antonio pensaci era il 1968 solo 2 anni dopo la scomparsa del padre padrone , la sera non lo lasciava uscire , era ragazzo ormai uomo emarginato da tutti e da tutto lui stesso lo ha detto , non c'era internet , neanche i giornali di caccia che ci sono oggi ... dimmi come faceva a sapere che era una calibro 22 se ha fatto tutto di suo ingegno ? o qualcuno ma chi ? gli ha insegnato ... stiamo parlando di uno che a 14 anni era in quarta elementare

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    23. allora facciamo prima a dire oltre la pistola hanno lasciato i proiettili , ma te lo immagini Lotti in armeria ? ho bisogno di proiettili , e ma di che calibro ? non lo so , allora portami la pistola .... ti ripeto la domanda , uno come Lotti ma anche uno molto piu sveglio di lui , senza nessuna conoscenza , come faceva a calcolare il calibro dei proiettili ? o all'armiere gli ha dato la pistola per farsi dare i proiettili o dimmi come ha fatto .... è troppo facile dire e in qualche modo avrà fatto... ultima domanda se fossi un giudice avresti condannato Lotti per i 16 o 14 omicidi con quello che hai in mano ?

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    24. Guarda che ti sbagli, in edicola c'erano tante riviste di armi (tanto per fare un esempio, DIANA è degli inizi del 1900), se proprio uno non voleva chiedere nulla a nessuno, con tante belle figure, comprese quelle di Beretta della serie 70.
      Ti devo dir la verità, mi piacerebbe che questo scambio finisse qui, perché mi pare molto sterile e avvilente, quindi prego tutti, compreso il Collega, di chiuderlo.

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    25. ok Antonio chiudiamo lo scambio... una cosa che mi sono dimenticato però , quel signore lasciò la ragazza proprio vicino alla cassetta delle lettere in cui il mostro spedi la lettera con il lembo... saluti a tutti

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  16. Scusi avvocato ma li ha letti i verbali? No la prego vada pure avanti. Sono curioso.

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    1. Chissà se li ha letti lei. Non credo, a giudicare da quello che scrive. Cinque persone hanno visto Lotti a Scopeti? Vediamo nel dettaglio: la Ghiribelli non vide Lotti, ma un'auto rossa, che credette fosse quella di Lotti per la somiglianza con un'altra macchina, con cui Lotti girava molti anni dopo; Carmignani, De Faveri e Chiarappa non hanno mai detto di aver riconosciuto Lotti. Rimane Pucci, che raccontò di aver visto, mentre era in compagnia di Lotti, Vanni e Pacciani mentre commettevano un omicidio. Ci crediamo o no? Chi vide Lotti a Vicchio nel 1981? La sua amichetta raccontò di esserci stata con un amante di Arezzo, che smentì, poi con Lotti, che confermò solo in parte: ci sarebbero andati solo nel 1984. Nessuno ha mai raccontato di averli visti. Chi vide Lotti mentre passava per via di Giogoli? Per spiegare l'avvistamento di un'auto compatibile con quella di Lotti (non quella di Lotti!) mezza giornata prima dell'omicidio dei tedeschi, Lotti disse che percorreva la via per andare a trovare una cugina, mai contattata né interrogata, forse mai esistita. La Locci compaesana di Lotti è una coincidenza priva di valore, in assenza di riscontri. La Miranda Bugli nel 1968 abitava non solo nello stesso paese, ma addirittura nella stessa via in cui risiedevano Mele e la moglie. Per questo Pacciani sarebbe implicato nell'omicidio? Le suggestioni sono buone per i romanzi, qui ci vogliono fatti. Credo che l'uomo del Mugello a cui si riferisce Mik84 sia R. F., entrato nelle cronache per la vicenda del Forteto. La somiglianza con l'identikit c'è, come per Lotti e come per Faggi con l'identikit del 1981. Ovviamente questo non fa dei primi due l'assassino della povera prostituta, né del terzo il Mostro di Firenze.

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    2. Guardi che sulle testimonianze Ghiribelli e Nicoletti lei è proprio fuori strada, anzi, è sulla strada di chi è pregiudizievolmente schierato, alla Omar Quatar. Le loro dichiarazioni vanno contestualizzate, la Fiat 131 non c'entra nulla, e lo stesso l'amante di Arezzo. Una è chiaramente un errore, l'altra è chiaramente un tentativo di prendere le distanze dal pericolo di coinvolgimenti. Questo a un esame sereno di tutto il contesto, Lotti mostro oppure no.
      Per il resto avrei da dire ma non ho il tempo.

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    3. Avvocato, i punti da me elencati hanno portato una persona ad essere condannata a 26 anni di carcere dopo tre gradi di giudizio. Il suo destreggiarsi con le parole non porteranno certo ad una revisione del processo, bisogna farsene una ragione. O mi vuole dire che anche lei pensa al complotto?

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    4. No, le confessioni di Lotti e la testimonianza di Pucci hanno portato due persone ad essere condannate come complici di una terza. Lotti serial killer unico è un'ipotesi fantasiosa e totalmente indimostrabile. I complotti non hanno nulla a che vedere con questa storia. Uno dei privilegi della democrazia è poter criticare una sentenza, anche se definitiva. I giudici hanno preso per buoni dei racconti che non lo erano, tutto qui. La formazione della prova avviene in dibattimento dopo un contraddittorio tra le parti e in questo caso i giudici avrebbero potuto e dovuto giungere a conclusioni diverse. Di più non posso e non voglio dire.

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    5. L'ipotesi Lotti serial killer unico è un'ipotesi fantasiosa e totalmente indimostrabile come lo è quella di Lotti innocente. La differenze è che l'ipotesi di Lotti innocente ha portato un pover'uomo all'ergastolo, mentre l'ipotesi Lotti serial killer unico non è mai stata messa alla prova in un dibattimento. Forse ci avrebbe provato Pepi, ma sappiamo come è andata.

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    6. Abbia pazienza avvocato, cerchiamo di guardare l'insieme di tutti questi elementi: non trova veramente difficoltoso pensare ad un modo per dire che Lotti non c'entrava nulla? Perlomeno io, lo trovo molto difficile. Sembra quasi di correre una corsa ad ostacoli. Provando ad essere obiettivi: se tutti gli indizi che gravano su GL gravassero su Pacciani o su Salvatore Vinci io non avrei dubbi ad additarli come Mostro.

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    7. Io non vedo tutti questi indizi. Mi sono già espresso a riguardo e non voglio ripetermi. Per me è assurdo pensare che Lotti era il Mostro e si è accordato con Pucci per fare nascere il pastrocchio che poi è venuto fuori. La invito a riflettere su due cose: se Lotti era il Mostro che pensate voi, perché piagnucolava al telefono sapendo di essere intercettato? Non avrebbe dovuto dire che Pacciani e Vanni erano due diavoli che si erano serviti di lui a proprio piacimento anziché dire che se non parlava finiva dentro? Non ha nessun senso il suo comportamento nella vostra ottica. E Pucci, che doveva reggere il gioco a Lotti (non si sa per quale motivo), come mai in dibattimento non ricordava niente? Faceva la parte dello scemo per fare un favore all'amico? Ragionateci senza pregiudizi.

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    8. Penso che lei pretenda un po' troppo dalla sua capacità di mettersi nei panni degli altri.

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    9. Le sue capacità sono molto maggiori, dato che le hanno consentito di biografare nel dettaglio un individuo come Lotti, di cui si sa poco o niente. E lo ha fatto usando l'indicativo, il modo della certezza: Lotti uccise sei coppie di giovani innocenti ecc.

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    10. Ma su via, nemmeno il fatto che Lotti in dibattimento non abbia mai detto di essere innocente non le fa sorgere almeno qualche dubbio? Ma non la vede la differenza tra lui e gli altri imputati? E poi se fosse stato davvero innocente perché dire di aver sparato a Giogoli di sua spontanea volontà? Possibile che lo abbia fatto per avere un piatto di minestra? Dai, provi lei a ragionare senza pregiudizi. Poi visto che ha puntualizzato gli avvistamenti a Scopeti dell'auto rossa mi dica un po': c'era o non c'era quella macchina? O anche lei si appella agli Hare krisna? In più resta il fatto che proprio non si capisce che se Lotti e Pucci a Scopeti non ci sono mai stati ( tra l'altro i due coniugi fanno una descrizione che sembra proprio la loro) perché avrebbero detto il contrario, accampando oltretutto la medesima scusa in due momenti e in due contesti diversi.

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    11. xTano. I suoi sono sempre i soliti modi da avvocato, che portano poco lontano. Giocare con le parole non serve. Io sono partito dalle evidenze che coinvolgono Lotti, e dal comportamento di una persona che cercò di difendersi alla meglio. Non mi sono messo a ipotizzare quello che avrei fatto al posto suo, come invece fa lei, ho semplicemente cercato di interpretare quello che fece.

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    12. Collega, non è la minestra a muoverlo, è la promessa - poi smentita - della libertà. Lo dice chiaramente e più volte: se non dicevo qualcosa in più, ero dentro.

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  17. perche' Lotti e' andato a beccarsi 26 anni di galera se era innocente? Possibile che Fornari e Lagazzi lo abbiano indicato come potenziale SK solo per accontentare la Procura?Quando Nesi ha riconosciuto in Lotti l'uomo dell'identikit gli inquirenti si sono voltati dall'altra parte perche' questi faceva comodo come testimone e non certo come MdF,che ormai era indentificato in Pacciani.

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    1. La perizia Fornari-Lagazzi è un macigno contro i tentativi di disegnare un Lotti che se ne va ignaro a prendersi 26 anni di galera. In effetti tutti fanno finta che non esista, preferiscono andare avanti con lo scemo che inseguiva gli UFO, figura del tutto inventata.

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  18. Buonasera Antonio, la sto seguendo anche sul canale YouTube, anzi è lì che l'ho conosciuta meglio visto che, considerando la teoria improbabile, non mi ero ancora avvicinato, cosa che invece adesso sto facendo anche con piacere.
    Vorrei capire: ma lei quindi cosa pensa della lattera del "cittadino amico" del 1982 e dei bossoli, inspiegabilmente ancora presenti nel fascicolo?
    Perché è pacifico che siano stati messi apposta (non può essere anche quella una coincidenza). E chi ce li avrebbe messi? Lotti? Questa mi pare davvero impossibile, così come la possibilità che abbia scritto la lettera.
    Grazie e buon proseguimento

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    1. Riguardo i bossoli dissento decisamente. Nessuno ce li mise, erano quelli e quelli rimasero, può leggere questo articolo.

      I bossoli, i bossoli, i bossoli... e i proiettili?

      Semmai ci sarebbe da discutere sul passaggio della pistola. La pistola venne lasciata sul posto, e qualcuno se la prese, reiterando delitti simili. Quel qualcuno era il Mostro, e se anni dopo emerse che il Mostro era Giancarlo Lotti, quel qualcuno era Giancarlo Lotti, che guarda caso in quegli anni girava in motorino.

      Riguardo i tre messaggi del 1982, il loro contenuto non è noto, ma dovettero essere tutti molto brevi, se per far capire che si riferivano al delitto di Signa chi li inviò allegò un articolo di giornale. Che bisogno ci sarebbe stato di quell'articolo, con qualche riga il riferimento a Signa sarebbe stato semplice: "Indagate sul delitto del 1968 a Signa, la pistola del Mostro è la stessa", o similare. Messaggi alla portata anche di un ignorante come Lotti. Se poi si pensa che Pucci, che aveva conseguito la licenza elementare, potrebbe avergli dato una mano...

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  19. Antonio, in seguito ad un mio scambio di opinioni con un altro utente ho deciso di provare a scrivere l'articolo che avevi chiesto ad Omar. Dammi un po' di tempo.

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  20. Tano , il rosso del Mugello potrebbe essere quel nome portato dall'Avv Mazzeo e Cochi , forte somiglianza con l'identikit del 84.... non credo sia il profeta ... da quel che si sa lavorava negli ambienti giudiziari

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  21. Dottor Segnini, è evidente che per Lei il lavoro degli inquirenti è pessimo e da buttare nel cesso quando smentisce le Sue convinzioni pervicacemente apodittiche riguardo a Lotti unico Mdf, per poi diventare ottimo e indiscutibile allorché corrobora parzialmente le Sue "verità": di qui il Suo tenace attaccamento alla perizia Fornari-Lagazzi, presentata come inoppugnabile, quando, per definizione, le perizie psichiatriche sono quanto di più aleatorio si possa immaginare (tanto che nel caso di Natalino, Lei della psichiatria se ne infischia altamente, come Le è stato fatto opportunamente notare su YouTube). È davvero triste che un lavoro eccellente come il Suo risulti di fatto vanificato da un preconcetto privo di qualsiasi oggettività, se non di quella che Lei - al di qua e al di là della tanto evocata logica - vuole conferirgli a posteriori. E ancora più triste e deludente è vedere come tratta con maleducazione chiunque non la pensi come Lei: Omar Quatar, Enrico Marletti, Henry62, ecc., tutte persone educate, competenti, ma "colpevoli" del delitto di lesa maestà nei confronti della Sua tesi, l'unica giusta. La critica, anche senza sconti, è doverosa, dott. Segnini, ma come diceva il grande Orazio: «est modus in rebus». Lei ha varcato troppo spesso il labile confine tra il diritto di critica e la crassa impertinenza. Evidentemente - e, in parte, anche comprensibilmente -, Lei preferisce attorniarsi di "yes-men", pronti a difendere a spada tratta (leggasi «acriticamente») la sua teoria lottiana, assurda per chi scrive. Peccato perché tutto questo va a detrimento del Suo lavoro certosino di ricostruzione. Un Suo attento lettore da anni, che è rimasto sconcertato non tanto dalle Sue tesi (non condivise), ma dall'arroganza e dall'aggressività con cui Lei le difende. Il caso penoso del Mostro di Firenze non può degenerare anche in una guerra di religione.

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    1. Cosa vuole che le dica, in un paese libero l'opinione è libera, lei può pensarla come vuole e lungi da me nascondere la sua opinione ai miei lettori. Noto però molta acredine nelle sue parole, e ho l'impressione che questa acredine - che da dove si origina forse può saperlo solo lei - abbia un po' ottenebrato la sua capacità di giudizio. Quindi ritengo inutile risponderle nel merito.
      Spero che anche lei rispetti la mia opinione, come io rispetto la sua.
      Stia bene, e non mi legga (e non mi ascolti) più, dia retta a me, resista alla tentazione, probabilmente si sentirà meglio.
      Saluti.

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    2. Non vorrei gettare benzina sul fuoco, ma a me pare che una di queste "persone educate e competenti" sia pero' poco in buona fede quando parla o rilascia interviste a quotidiani nazionali circa i bossoli dell'ultimo caso. Stando a quanto pubblicato su questo blog, sembrerebbe che l'analisi fatta da tale "esperto" sia quantomeno controversa. Converra' con me che un conto e' difendere le proprie opinioni -anche in modo sgarbato - altro e' confondere le acque volontariamente (o non) su questa vicenda, tra l'altro mettendo alcuni video con riferimenti a documenti ufficiali inediti a pagamento. Per il resto, concordo con lei Richard sulla necessita di tenere bassi i toni. Ma quando ci vuole ci vuole....
      Oscar

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    3. Riguardo Manieri, il mio primo articolo di confutazione della sua dinamica era molto duro, ma soltanto perché, da signor "so tutto io", aveva trattato con la sufficienza del sedicente esperto la mia ipotesi di sparatore mancino, e, da signor "l'ho detto prima io", si era falsamente arrogato il merito di avermi dato lo spunto per la mia ipotesi Lotti.
      Riguardo invece i contenuti, rivendico la libertà di confutarli anche duramente, quando sono errati, soprattutto se dietro si possono intravedere comportamenti illeciti.
      Mi aspettavo che almeno sui bossoli sbandierati ai quattro venti come la scoperta del secolo rispondesse, invece silenzio di tomba.
      Riguardo Omar Quatar, dico chiaramente che il suo atteggiamento da professorino che tratta gli altri con sufficienza mi urta. Quando, in realtà, su questa vicenda non ci ha capito nulla, non riuscendo mai a cogliere l'essenza del problema. A mio parere, naturalmente.
      Infine Enrico Marletti. Le sue erano critiche petulanti e ottuse, e io purtroppo non ho la mia miglior qualità nella pazienza.
      Aggiungo Psycotic, l'amministratore del forum dei mostri e del suo sodale Segugio. I loro interventi, riportati anche nel mio articolo, si meritavano ampiamente i miei toni molto duri.
      Comunque ognuno la pensi come vuole, ci mancherebbe altro!

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    4. Riguardo ai supposti punti di contatto fra le dichiarazioni di Natalino e imprecisate teorie psicanalitiche sul funzionamento dei meccanismi di difesa ho chiesto peronalmente delucidazioni a chi li ha tirati in ballo su Youtube, senza tuttavia ottenere risposta. Pare che chiunque sia sempre pronto ad appellarsi a una materia capace di creare una certa aura di rispetto e di timore reverenziale, ma che allo stesso tempo sia ben poco propenso a illustrare come si debbano applicare le suddette teorie al caso specifico e in cosa consisterebbero i presunti segni che porterebbero a pensarla così.
      Del carattere non troppo accomodante di Segnini mi sono reso conto anch'io, considerando però che dall'altra parte c'è qualcuno che ricorre a Photoshop per ottenere qualche visualizzazione in più (all'interno peraltro di una vicenda seria e drammatica), direi non sia il caso di essere così schizzinosi.

      P.S. Parlando del medesimo mostrologo, qualche tempo fa ho commentato il suo video sulla dinamica di Scopeti piazzandoci il link dell'articolo di Segnini, ma per le impostazioni da lui settate questo non è stato reso visibile. Considerando le innumerevoli dimostrazioni che il personaggio in questione ha dato del proprio modo di operare, se prima avevo il dubbio che i suoi bossoli fantasma non costituissero un bluff pienamente consapevole, ora se devo essere onesto ne ho la ragionevole certezza.

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    5. Per Oscar e Matteo: naturalmente concordo con voi sugli ultimi exploit, non propriamente felici (per usare un eufemismo), di Henry62, e comprendo altresì la "furia" del dott. Segnini. Tuttavia, non giustifico alcune sue esternazioni assolutamente evitabili, specie se provengono da un uomo integerrimo quale penso lui sia (almeno questa è l'idea che mi sono fatto dopo averlo letto per 5 anni). Va, però, anche detto che proprio Antonio non hai mai risposto in merito alle mie cortesi obiezioni al suo metodo "doppiopesista" e aprioristico riguardo alla colpevolezza di Lotti, che gli sembra far tornare magicamente tutti i conti che non tornano per nulla...

      A dispetto di quanto Lei crede, dott. Segnini, a me non piacciono affatto le persone melliflue, ipocritamente "politically correct". Nondimeno, disdegno altrettanto i fondamentalisti/integralisti che pretendono di avere la verità in tasca e attaccano a testa bassa chiunque non riconosca questo loro presunto possesso. Io, invece, Le riconosco, come sempre ho fatto, lo straordinario lavoro di ricostruzione, non già di essere alla fine nel vero. Vede, la rozzezza ci può stare, ha ragione, ma non può mai starci, a mio modesto avviso, la presunzione tracotante di possedere la verità, specie in una vicenda dove l'unica verità è che (si spera solo) per ora non c'è alcuna verità (persino quella "ufficiale" è parziale, interrotta, aporetica).  

      Infine, un appunto sulla disamina critica di Antonio. In base ai suoi interventi su questo blog (quindi non parlo di altre sedi), a me Omar Quatar è sempre parso una persona cortese, paziente, capace di argomentare le sue tesi con acume e rispetto per gli altri. Insomma, non mi ha mai dato l'impressione di essere un «professorino, che tratta gli altri con sufficienza». Ma, come dicevo, la mia esperienza al riguardo è limitata, quindi passo e chiudo.

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    6. @Richard. Bene, e' un sollievo trovare persone ragionevoli che si interessano alla vicenda. Mi trovo in accordo su quasi tutta la linea. In quanto a Omar Quatar, non lo conosco ma leggendo qua e la' i suoi interventi mi ha dato sempre l'idea di persona pacata e ragionevole. Ma si sa che le diverse ipotesi creano a volte anche spiacevoli dissapori fra gli appassionati. Oscar

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    7. Giusto per puntualizzare su Omar Quatar, quel che penso di lui è esattamente quello che ho scritto, ma non mi pare proprio di aver usato con lui toni particolarmente duri, senz'altro non più duri dei suoi con me. Se però qualcuno è in grado di mostrarmi uno scambio che racconti uno scenario differente ne prenderò atto.

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  22. Nessuna acredine nei Suoi confronti, dott. Segnini: al contrario, La rispetto, per questo La leggo con interesse e mi sono permesso di scriverLe. In più occasioni, ho elogiato senza remore il Suo prezioso lavoro. Al di là delle differenze di opinione - per me sacrosante, per Lei forse meno -, mi ha sconcertato la deriva aggressiva/fondamentalista che Lei ha preso nell'ultimo anno o giù di lì. E sa perché mi dispiace? Perché, non da ultimo, tutto ciò va a detrimento della Sua persona e del Suo lavoro: non penso che Lei meriti di essere visto come uno scorbutico autoreferenziale. Quindi il mio intervento era, in ultima analisi, amichevole, benché ciò Le possa suonare paradossale. E, infine, rendo onore alla Sua onestà intellettuale - altro motivo per cui la stimo -, che L'ha spinta a pubblicare il mio intervento. Le auguro, senza alcuna malizia né ironia, di stare altrettanto bene, anche se di tanto in tanto continuerò a leggerLa, come ho sempre fatto.

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    1. Evidentemente lei preferisce persone melliflue. Io sono targato GR, Gente Rozza, e ne sono orgoglioso. Saluti.

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  23. ciao Antonio , sei convinto della colpevolezza di Lotti e noi tutti dobbiamo rispettarla , ma facciamo un giochino ... in alternativa a Lotti , quali tra queste piste ti convincono di piu o di meno , rosso del mugello , Pacciani solo o con cdm o sv ?

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    1. Mi pare che l'unico che possa dare adito a qualche sospetto sia Salvatore Vinci.

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  24. Gentilissimo,

    Complimenti per il blog e il lavoro. Trovo corroborante l'ipotesi Lotti mostro. Da sancascianese vorrei avesse ragione e si riuscisse a dimostrarlo. Da scienziato mi perplime come si è arrivati a lui: in tutta la provincia fiorentina interessata dall'agire del mostro l'AI della SAM (+ alcune soffiate sul Pacciani) vanno proprio ad individuare un compaesano (Pacciani) del vero mostro (Lotti) e suo frequentatore? Non sono un colpevolista di Pacciani, si badi bene, né uno sfegatato estimatore degli inquirenti (di alcuni dei quali conosco da molto vicino gli ego privati che proprio bene, con tutto il rispetto e l'affetto, non hanno fatto alle indagini - vedasi storia della SC che non è l'unica quanto a ingerenze illecite, cosa questa che li ha resi invisi alla gente del posto che aveva paura, aiutando, di venir distortamente coinvolta, usata e danneggiata)... ma questo fare "centro", geograficamente parlando, completamente a caso, sulla base di un pregiudozio errato (storia di violenza e precedenti che hanno poi portato a Pacciani) mi sembra veramente "culo" a bassa probabilità. Che ne pensa?
    Che il mostro sia stato coinvolto quasi a caso in uno sgangherato processo indiziario a un compaesano messo in mezzo, mi scusi la ripetizione, ancora per caso?
    Che Lotti abbia per sfida segnalato Pacciani per rendere la caccia all'uomo più eccitante e in definitiva pilotarla (e perché aveva risentimento nei suoi confronti)? Che sia stata la febbre dell'assassino che vuole essere fermato?
    La mia impressione è che il Lotti sappia ben altro rispetto a quel che dice oltre a dimostrare una freddezza estremamente eloquente in termini psicopatologici (più allineata con un disturbo narcisistico che con semplice qi scarso), ad avere una tendenza a mantenere le distanze con una qualsivoglia responsabilità (idem) e a simulare (idem) una demenza che non ha la profondità che ci vuol far credere (es quando Filasto chiede se la casa dove nascondono la pistola dopo Vicchio è un rudere abbandonato o una casa vuota di nuova costruzione... risposte inqualificabili anche per un vegetale che però diviene volpe in ben altri punti... ) profilo sulla carta compatibile col mostro anche se andrebbe scavato nel suo passato emotivo e di conoscenze militari/balistiche.
    Continui così!

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    1. Le riporto una risposta appena data sul mio canale Youtube:

      La vera combinazione è stata quella di un personaggio, altamente sospettabile per il suo precedente omicidio a connotazione sessuale, che viveva nelle zone battute dal Mostro, e che a un certo punto, negli anni '70, è andato ad abitargli piuttosto vicino (Montefiridolfi). A quel punto era facile che i due entrassero in contatto. Io penso che un Mostro frustrato nella vita di tutti i giorni potesse essere quanto meno curioso di conoscere un assassino come lui, ma temuto e rispettato, vicino al quale in cuor suo si sentiva superiore (come assassino). In fin dei conti si trattava di due individui entrambi ai margini, il cui incontro fu facilitato da un terzo individuo, Vanni, anch'esso ai margini, che abitava vicino a uno e consegnava la posta nel paese dell'altro, Montefiridolfi.
      Quello stesso personaggio che aveva attratto Lotti, anni dopo, per gli stessi motivi anche se da un punto di vista diverso, attrasse Vigna. E il cerchio si chiuse.
      In ogni caso vogliamo guardare le cose da un altro punto di vista? Le sembra possibile che, per incastrare Pacciani innocente, la Procura avesse trovato un personaggio dalle caratteristiche così favorevoli come Lotti? Pronto a farsi la galera, con un amico pronto a raccontare, un amica prostituta pronta a raccontare, la frequentazione della piazzola di Vicchio prima del delitto, un'auto pari pari a quella vista dai coniugi De Faveri-Chiarappa, che conoscesse bene piazzole dei delitti e circostanze, e molto altro?
      Se poi ci mettiamo stazza, altezza, mancinismo, semi-analfabetismo, semi-impotenza e così via, qualche sospetto anche i somari dovrebbero nutrirlo...

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    2. Non si tratta di essere più o meno somari, ma di separare i fatti dalle suggestioni. I fatti certi sono la frequentazione tra Pacciani, Lotti e Vanni e l'ingresso nelle indagini degli ultimi due attraverso il primo. Che Lotti fosse frustrato, desideroso di conoscere un assassino e via dicendo sono tutte ipotesi senza valore oggettivo. Non ho capito poi come possa stabilire che il Mostro era mancino, ma mi pare che ne sia certo, avrà i suoi motivi. Cos'è la semi-impotenza? O si è impotenti, o si è in grado di avere rapporti.

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  25. Lei non nutre alcun sospetto, nonostante per me sia di un'evidenza lapalissiana, quindi, o sono un somaro io o è un somaro lei, poco ci scappa. E allora le propongo di darci, una volta per tutte, del somaro a vicenda, da persone adulte, evitando inutili ipocrisie.
    Veniamo a bomba. Lei evidentemente pensa sempre di essere in un'aula di tribunale, ma le faccio presente ancora una volta che arriva fuori tempo massimo. Al più possiamo cercare una verità storica, nella quale l'oggettività è merce rara. Quel che possiamo fare è tentare di ricostruire uno scenario il più possibile verosimile.
    A Lotti si rizzava con fatica, forse preferisce questa espressione a quella della semi-impotenza. Nella perizia Fornari-Lagazzi sono diversi gli spunti che vanno in tal senso, c'è poi la testimonianza della nipote di Vanni.
    Infine, lei è un cattivo lettore del mio blog, che evidentemente non le interessa. Che il Mostro fosse un ambidestro è ampiamente dimostrato dalla mia ricostruzione della dinamica di Scopeti. Ci sono poi altri dettagli che lo corroborano, uno può trovarlo in questo video, dal minuto 12:00 in avanti.

    https://www.youtube.com/watch?v=IS-6ufu9tWI

    Saluti.

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    1. Si sbaglia, ho letto la sua ricostruzione della dinamica di Scopeti. Mi spiace, ma non condivido le sue deduzioni o meglio non sono in grado di stabilire se siano corrette. Mi pare però che nessuno dei suoi affezionati lettori, anche tra i seguaci della sua ipotesi, creda così fermamente al Mostro mancino. Lo stesso ho notato per la storia delle assicurazioni di Lotti, dove pochissimi si sono espressi. Io al suo posto mi domanderei perché. Per il resto può stare tranquillo, il somaro sono io. Saluti.

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    2. Io direi che non sono venute confutazioni significative, né sull'uno né sull'altro articolo. Sulla dinamica di Scopeti si è assistito al penoso tentativo di Manieri, che si qualifica da sé. Può sempre provarci lei a spiegare in altro modo i bossoli davanti alla tenda.
      Riguardo la questione dell'assicurazione ognuno può pensarla come vuole, a me pare di aver posto delle questioni che comunque vanno spiegate, e non semplicemente ignorate, come fece la difesa Vanni.

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  26. Io credo che Antonio abbia dimostrato con ragionevole certezza che il Mostro usava entrambe le mani. E solitamente questa non è una prerogativa di un destro. Un tempo i bambini mancini venivano picchiettati x imparare ad usare l'altra mano. Questo prova che Lotti era il Mostro? Certo che no ma va messo in un contesto che vede convergere più elementi nella stessa direzione

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  27. mostro mancino , destrimano , impotente , semianalfabeta , intelletuale , sk unico o setta ecc ... si è detto di tutto in questi 10 anni di mostrologi , blog , gruppi fb e questa è una critica sopratutto a me stesso ..... poi è arrivata una donna milanese e in un paio di anni ha scoperto la rivista utilizzata dal mostro x ritagliare le lettere , si è concentrata su come ha ritagliato le lettere , quali pagine ha usato e fatto ipotesi sul perchè ritagliare da quelle pagine e non in altre .... ultimamente ha analizzato anche quella spedita al giornalista Paolo Vagheggi del novembre 1989 che è del mostro al di la di ogni ragionevole dubbio e sinceramente sta uscendo un mostro che era 10 spanne sopra il piu furbo tra gli indagati ... la domanda da porsi è chi tra cdm , sardi potevano arrivare a tali finezze ? chi poteva depistare con l'articolo dell'82 proprio quando Vigna stava andando nel Mugello per indagare sulla pistola rubata nel 65 ? chi poteva imbucare la busta a poche centinaia di metri dalla casa dove la Della Monica stava passando le vacanze ? chi poteva fare quella telefonata alla stessa magistrata nell'ottobre 85 proprio quando la stessa temeva che il mostro si facesse vivo ( telefonata e busta con lembo ) chi poteva consegnare a mano le 3 lettere ai 3 magistrati con i proiettili che secondo Vigna erano " buoni " ? chi poteva evitare le trappole degli investigatori tra finte coppiette e controlli autostradali colpendo una coppia straniera in una tenda ? i cdm o i sardi ? ma per piase ... su questi punti a mio avviso dobbiamo concentrarci

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    1. Mi sento di doverti consigliare maggior calma nei tuoi entusiasmi.

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    2. sono tutte cose successe anche se sottovalutate , ad esempio la busta a Vagheggi era uguale sputata a quella del 85 e nel 88 non era ancora di opinione pubblica la foto di quella dell'85 ... quindi o era lui o era lui

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    3. Uguale sputata che vuol dire? Perché entrambe erano con caratteri ritagliati da un giornale? Come se soltanto il Mostro avesse usato quella tecnica. E dunque credi alla teoria Mostro = Zodiac?

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    4. il mostro era un sk , zodiac era un sk ... un mitomane è un mitomane ma non poteva sapere come il mostro aveva costruito la busta del 85 non c'erano foto a disposizione , infatti di buste fatte in quella maniera ne sono arrivate solo quelle 2 da quanto ne so mentre di lettere normali a migliaia .... un mitomane che per coincidenza ricopia la busta del 85 e allega tra le date degli omicidi anche quella della ragazza del 72 ... se poi ci metti quella del 87 con vhs che ha allertato la sam , mi pare evidente che il mostro si è esposto anche dopo gli omicidi .... non credo che il mostro era un americano , era un toscano il verbale sulla telefonata del dopo delitto di vicchio dice di un accento toscano come la telefonata x far trovare la borsetta nel 74 ... però il ricercare le lettere con dietro le parole acqua ecc ... ti pongo una domanda , perchè il mostro ha cercato le lettere in piu pagine distanti tra loro quando in una stessa pagina poteva ritagliare grand parte delle lettere ? perchè invece di ritagliare il numero 1 ed erano numerosissimi ha ritagliato una minuscola i per il codice avviamento postale ?

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    5. Se i ragionamenti della Vecchione fanno questi effetti un giorno o l'altro dovrò occuparmene. Saluti.

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    6. a mio parere si possono fare solo supposizioni sul perchè il mostro ha messo tanto tempo per scegliere le lettere in pagine diverse , poteva usare 2 o 3 pagine senza perdere tutto quel tempo , sopratutto sul perchè ha scelto una lettera i minuscola e non i tantissimi 1 per l'avviamento postale, forse perchè era abituato alle macchine da scrivere dell'epoca ? ... ora sta cercando la rivista che per lei è gente con cui il mostro o un mitomane ha ritagliato le lettere per la busta spedita a Vagheggi .... lasciamola fare che sta portando indizi concreti sulla personalità del mostro

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  28. Antonio ma secondo te cosa pensa la Della Monica oggi sull'identità del colpevole? Non penso che sia un fan delle sentenze ai cdm.

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    1. pensa che era una persona sofisticata nel sfidare gli inquirenti , ti faccio io una domanda ... se il mostro imbucava la busta proprio nel paese dove eri in vacanza , se dopo che hai detto ai tuoi collaboratori di temere che il mostro si facesse vivo e dopo pochi giorni ti arriva la busta e una telefonata strana ... che idea ti saresti fatto ?

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  29. In effetti sembra proprio che il Mostro l'avesse presa di mira ma i motivi potevano essere molteplici.

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  30. Buonasera Antonio, ho seguito il video sui bossoli, molto interessante, anzi illuminante. A questo punto, visto che alcuni mancano all'appello, si potrebbe dire che le scatole fossero anche più di tre? E una domanda forse sciocca, ma tenga conto che di armi non ci capisco nulla; dalle foto che ha mostrato, cioè dai soli bossoli, si può capire se l'ogiva è ramata piuttosto che a piombo nudo? La ringrazio per la risposta e se ne avesse già trattato la prego di inviarmi al link.
    Grazie
    Stefania

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    1. I bossoli di per sé non sono distinguibili tra cartucce ramate e a piombo nudo. L'unica sarebbe averne di certi provenienti da una tipologia, e trovarne altri con l'H molto simile a loro associabili. Ma siamo comunque nel campo dell'aleatorio.
      La mia idea sulle scatole di cartucce, è che le munizioni di Signa facessero parte di un insieme eterogeneo, raccolto dall'originario detentore della pistola in vari modo. A Mele fu poi consegnato o un caricatore pieno, oppure una busta contenente una piccola quantità di cartucce assortite. Oppure entrambi.
      Chi poi si impadronì della pistola la logica dice che comprò più di una scatola, andando poi in campagna a sparare vari colpi di prova. Forse tra quelle scatole ce n'era almeno una in piombo nudo, che avrebbe aperto solo prima del delitto di Scandicci. Questo spiegherebbe bene il perché anche quelle cartucce fossero di produzione '68 o prima.

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  31. Buonasera sign. Segnini.
    Leggo il suo blog con interesse, e conosco da tempo la sua posizione dull'indentità del mostro. Che è molto suggestiva, ma mi lascia insoddisfatto per un aspetto.

    Il collegamento con il delitto di Signa fu possibile dopo il famoso episodio del "biglietto" al maresciallo Fiori, che invitava ad andare a consultarne le carte in un fascicolo della procura di Perugia. E' chiaro che l'intento di questo "invito" fosse quello di indirizzare le indagini verso quella che sarebbe diventata la pista sarda. E' plausibile che fosse quindi opera del mostro o di qualcuno che aveva comunque interesse affinchè le attenzioni fossero indirizzate verso una pista sbagliata.

    Ritiene possibile che Lotti fosse a conoscenza delle vicende giudiziarie, ed in particolare del passaggio degli atti alla procura di Perugia (avvenuta anni dopo il delitto di Signa, quindi presumibilmente per nulla coperto dalla stampa).

    Siamo d'accordo che non fosse un minorato mentale, ma addirittura capace di un sofisticato depistamento del genere? Tra l'altro, avendo accesso a informazioni senz'altro fuori dalla portata dell'uomo comune.

    O ritiene piuttosto che la storia del biglietto sia del tutto inventata, e che il collegamento con Signa fu frutto di una genuina "illuminazione" e sforzo di memoria del maresciallo Fiori, senza alcun imbeccamento?

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    1. Ritengo certo che il Mostro avesse inviato i tre biglietti anonimi per indirizzare le indagini sulla pista sarda, come ho dichiarato nel relativo articolo. A questo punto, scrive lei, si pone un problema di compatibilità con Lotti.
      Del contenuto di quei tre biglietti si sa poco, anzi, quasi nulla. Si è davvero sicuri che il terzo, quello con il ritaglio di giornale, menzionasse il processo di Perugia? A sostenerlo fu Spezi, facendo riferimento a una dichiarazione di Tricomi, che però si scoprì essere stata molto tarda e di contenuto un po' differente, quindi sulle sue dichiarazioni di giornalista converrebbe mantenere un certo scetticismo.
      La invito a rileggere bene il mio articolo, e a manifestarmi gli elementi che la inducono a ritenere che effettivamente l'anonimo avesse scritto del processo di Perugia. Io non ne sarei così sicuro, anche perché non era necessario. Perché avrebbe dovuto scriverne, altrimenti gli inquirenti non lo avrebbero preso sul serio? Non bastava l'articolo di giornale allegato? Anzi, a dire il vero sarebbero bastate anche poche righe di spiegazione, quindi, se l'anonimo allegò un ritaglio di giornale forse aveva qualche problema con la parola scritta, il che si accorderebbe bene con la figura di Lotti.
      Non abbiamo dunque alcuna prova che nei biglietti si nominasse il processo di Perugia, ma se anche fosse accaduto, perché ritenere impossibile che Lotti ne avesse saputo qualcosa? Di sicuro la condanna definitiva di Mele era apparsa sulle pagine umbre della Nazione del 13 aprile 1973 ("Sparò alla moglie e all'amico sorpresi davanti al bambino"). Non sappiamo se ciò fosse accaduto anche nella cronaca fiorentina, ma non si può escludere. In ogni caso la notizia potrebbe anche essere stata appresa da Lotti in altri modi, da persone, per esempio. In fine dei conti la Locci aveva abitati per anni in una frazione di San Casciano, e la sua clamorosa uccisione non era certo passata inosservata, in zona.
      Per concludere, le sottopongo un argomento di riflessione: quanto vicina al vero Lotti è la figura che emerse dai processi? A leggere la perizia Fornari-Lagazzi sorgono tanti dubbi. E quale fu il ruolo di Pucci, che probabilmente con la parola scritta se la cavava meglio, visto che almeno era riuscito a conseguire la licenza elementare?

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  32. ciao Antonio ....ho appena finito di leggere il libro di Cannella , il quale si dimostra un ottimo segugio, intervista e conosce molti dei protagonisti della storia (andrebbe sguinzagliato sulle tracce dei parenti di Lotti) però le sue analisi e quindi le sue conclusioni non le condivido. Mi sembra di aver capito che lui sostiene che i mostri vanno cercati nella triade dei Vinci (Salvatore-Francesco- Antonio) o forse tutti e tre assieme, comunque detto questo voglio conoscere la tua opinione articolata su Antonio Vinci ,personaggio comunque misterioso e sospettato numero uno di alcuni mostrologi prestigiosi. Avanti tutta! sei il numero 1 assoluto ... pure in video sei uno che spacca, che buca lo schermo.
    Ciao Baba

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    1. Ciao. Probabilmente farò qualcosa su Antonio Vinci dopo che nei video starò trattando la "pista sarda". Il problema è che non mi pare ci sia molto materiale, ma forse si tratta solo di raccoglierlo un po' in giro.
      Grazie per i tuoi complimenti, e grazie per essere stato uno dei primissimi che ha capito.

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  33. Scusa Antonio ma avevi notato che nella lettera alla Della Monica nel numero cap il Mostro mise una I al posto del numero 1? Che significato potrebbe avere? Di primo acchito si direbbe un altro errore ortografico!

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    1. L'avevo notato ma non gli ho dato molto peso. Probabilmente un'altra sciatteria di un individuo poco preciso. In ogni caso ti confesso che devo rivedere la lettera alla luce dell'uscita della rivista. Ormai lo farò al momento di arrivarci con la narrazione dei video.

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  34. Un'altra cosa: il cap era quello generico di Firenze; la procura avrebbe dovuto averne uno diverso (l'ho appreso da un video della Vecchione). Anche questo non induce a pensare a qualcuno poco istruito?

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    1. Certamente. In CAP era del tutto inutile. Volendo metterlo si doveva mettere quello di zona, con anche Piazza San Firenze.

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  35. Antonio, secondo lei lo scrivere prima il cognome del nome non è indice di livello culturale basso? E un'altra cosa: a scuola, quando erano in pochi ad avere il telefono, ci insegnavano come scrivere sulle buste da lettera ed ho sempre saputo che se non scrivi il mittente la lettera non viene recapitata.
    Ora, immagino che quasi tutte le lettere anonime che arrivavano sul mostro non avessero mittente, però come poteva avere la certezza, il mdf, che la sua lettera sarebbe arrivata?
    Potrebbe averne scritte altre?
    E come poteva sapere che i destinatari le avevano ricevute?
    Grazie se mi vorrà rispondere
    Stefania

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    1. Sul cognome-nome concordo, mediamente è così.
      Sulla lettera sono certo che ne avesse scritta una anche dopo Vicchio, con dentro un frammento di seno, visto che voleva mandare un messaggio proprio su quello. Sul fatto che non potesse esser sicuro fosse arrivata è certo vero.
      Se vogliamo trasferirci sulla figura di Lotti, lui parlò di una lettera imbucata alla stazione di Vicchio e diretta a una certa Manuela. La difesa Vanni considerò quest'uscita un errore, una confusione con Scopeti, ma, come sempre, a mio giudizio non aveva capito nulla. Come avrebbe potuto Lotti confondersi riguardo un fatto così eclatante, quando aveva dimostrato di conoscere benissimo tanti particolari dei delitti? Evidentemente sperava di guadagnare credito contando sul fatto che la lettera fosse arrivata senza che il fatto fosse stato reso pubblico.

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    2. Per quale motivo il Mostro avrebbe dovuto inviare una lettera a un'amica della vittima? E come poteva conoscerne nome e cognome e indirizzo? Il Mostro sceglieva casualmente le vittime. Poteva individuare una coppietta in una zona che era oggetto delle sue perlustrazioni e decidere di uccidere proprio quella, ma come poteva conoscerne amicizie e frequentazioni? In questo caso, poi, se il killer non era del Mugello, è ancora più improbabile.
      Quanto spesso capita che una lettera non arrivi al destinatario perché il mittente sbaglia a scriverne il nome o riporta un indirizzo errato? Posso sbagliare, ma secondo me la lettera di cui parlò Lotti non è mai esistita. E di certo non arrivò mai a chi di dovere, altrimenti sarebbe stata resa pubblica dalla Procura per accreditare i racconti e la figura di testimone e complice di Lotti.

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    3. Il suo ragionamento non spiega perché Lotti raccontò quel fatto, a meno che lei non sia di quelli che lo considera un deficiente e basta. A questo punto dovrei citarle la perizia Fornari-Lagazzi, eccetera eccetera.

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    4. Lotti non può valere come riscontro ai suoi racconti, quindi che abbia raccontato di una lettera mai trovata non dimostra che la lettera sia esistita davvero. Non solo l'esistenza della lettera è smentita dalla logica, come dice Kozincev; in realtà è uno dei tanti fatti che indicano l'estraneità di Lotti. Che senso aveva non parlare della vera e unica lettera del Mostro, quella di Scopeti, nell'ottica di un Lotti Mostro tutto impegnato a sminuire la sua posizione e ad ottenere crediti accusando Pacciani? Se alle spiegazioni logiche e lineari si preferiscono quelle romanzesche e contorte, allora non so che dire...

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    5. Le sue sono opinioni che certamente non dimostrano più di quanto dimostrino le mie. O si vede un Lotti proprio scemo oppure questa sua uscita non ha spiegazioni al di fuori della mia. Per vedere un Lotti scemo bisogna ignorare l'evidenza, come fa lei. Anche nell'ottica di un Lotti manovrato questa uscita non regge. Gli inquirenti lo avrebbero portato a parlare di una lettera inesistente?
      Se poi si va ad analizzare la lettera di Scopeti, e si ragiona sul fatto che dentro c'era un frammento di seno e non di pube, si può ipotizzare che i due fatti fossero collegati nella costruzione di un messaggio. Quindi non si comprende il perché già a Vicchio tale messaggio non fosse stato completo. Ma lei si gira dall'altra parte, partendo da un ferreo presupposto che però, ripeto, non è in grado di spiegare quello che Propato definì "il mistero Lotti". Esattamente come fece la difesa di Vanni, che preferì inseguire mostri poliziotto piuttosto che guardare meglio davanti a sé.

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    6. È vero che un discorso del genere non può essere liquidato col fatto che Lotti fosse scemo, però anch'io non capisco bene come si incastri questa Manuela nel quadro. La tua idea quale sarebbe?

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    7. Stante la necessità di spiegare l'uscita di Lotti, la mia ipotesi per farlo è questa.
      Lui aveva frequentato il bar di Pia per inquadrare le sue vittime (orari ecc...) nell'accurata preparazione di un delitto che arrivava dopo due mezzi fallimenti. Aveva avuto modo dunque di conoscere la collega Manuela. Naturalmente non si era fatto notare. Penso che l'indirizzo che aveva scritto fosse del tipo "Manuela Bar della Stazione Vicchio", e che la lettera venne persa.
      Naturalmente non posso dimostrarlo, però questo spiega il perché della sua uscita.

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    8. Grazie. In ogni caso concordo sul fatto che certe dichiarazioni del Lotti, o anche del Mele, che possono sembrare poco coerenti non si debbano metterere da parte come fanno molti. Anzi, proprio in virtù della loro stranezza in un contesto altrimenti valido è bene indagare su cosa ci sia dietro.

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    9. Segnini, è lei che fa di Lotti uno scemo. Chi potrebbe mai pensare di inviare una busta indicando il destinatario in maniera così vaga? Poi Lotti avrebbe frequentato tutti i luoghi senza essere notato, perché nessuno ha mai descritto un personaggio che gli assomigliasse. Almeno su Vanni c'è la testimonianza (assai discutibile) di Rontini, su Lotti neanche quello. Se si fanno ipotesi sulla base esclusivamente delle proprie intuizioni, allora va bene tutto. Il Mostro potrei essere pure io...

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    10. Mi scusi, ma non mi pare di aver sentito la sua spiegazione per l'episodio della lettera raccontato da Lotti.

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    11. Mi perdonerà se preferisco non azzardare ipotesi fantasiose. Per me non esiste e basta. Lotti fece spesso confusione tra quanto aveva letto o sentito all'epoca dei delitti e quanto gli fu detto da chi lo interrogava. Pensi a quando, interrogato sulla lettera che Pacciani scrisse dal carcere e Vanni portò all'Angiolina, mise insieme l'assurdo delitto che doveva scagionare Pacciani con un altro assurdo delitto che doveva tirare fuori dal carcere Francesco Vinci. Ha confuso le due storie sia in sede istruttoria che in sede dibattimentale. Questo era il livello di lucidità e intelligenza ricettiva di Lotti, non credo di dover aggiungere altro.

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    12. Fece confusione azzeccando il nome della collega di Pia Rontini? Diciamo pure che è molto facile attribuire tutto, quando non è possibile alla stupidità, alla confusione. Peccato che Lotti sapeva benissimo, per i quattro omicidi dei quali si attribuì la presenziazione, luoghi, auto e molto altro. Confusione non ne fece, semmai raccontò quello che volevano sentirsi dire i suoi interlocutori, soprattutto negli ultimi mesi, in questo caso inventando. Eccole qui le assurdità.

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    13. Che l'omicidio di Giogoli fosse stato commesso da altri per scagionare F. Vinci fu un'ipotesi investigativa del 1983, poi ripresa da Giuttari per rinforzare i presunti legami tra "i sardi" e il gruppo CdM. In questo caso è trasparente che Lotti si adeguò progressivamente a richieste e suggerimenti degli inquirenti. Quanto al nome Manuela, viene fuori solo la terza volta in cui Lotti parla della fantomatica lettera; fortunatamente in quell'occasione (15.07.1996) abbiamo la trascrizione della registrazione e sembra (a me, naturalmente) chiaro che Lotti ha capito un po' alla buona cosa deve dire e fa il solito papocchio.

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    14. Certo, sono d'accordo sul fatto che Lotti non fece altro che adeguarsi alle esigenze e ai suggerimenti degli inquirenti. La cosa incredibile è che tirò fuori la storia di Vinci anche quando si parlava della lettera di Pacciani, che non c'entrava nulla. Questo avvenne nell'incidente probatorio e anche in dibattimento, mi pare. È evidente che Lotti aveva enormi difficoltà di comprensione, non ci faceva, c'era proprio.

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    15. Quindi, secondo lei Lotti era uno scemo totale che però leggeva attentamente i giornali nella speranza di trovare qualche spunto per farsi condannare?

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    16. E secondo lei invece Lotti capiva tutto e pensava: meglio che sembri un po' scemo, dovessero capire che sono io il Mostro di Firenze... Ma siamo seri, via. Quello che volevo sottolineare è che attribuirgli, sulla base delle sue frasi sconclusionate, una lettera indirizzata a una generica Manuela significa farlo ancora più scemo di quello che era.

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    17. Quindi immagino che lei ritenga molto più probabile uno scenario in cui un povero disgraziato passasse il suo tempo libero a spulciare i giornali cercando prove della propria colpevolezza!!!

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    18. difficile comprendere perchè tu debba immaginare cose che gli altri non han detto.
      poi, sinceramente, mi sfuggono proprio quali siano le "prove" che Lotti avrebbe portato:
      - un ricostruzione impossibile per Baccaiano?
      - un Vanni e Pacciani che entrano nell'igloo dei francesi senza nemmeno chinarsi (detto, ripetuto e pure confermato dalla sua voce in aula)
      - che in un cascinale diroccato abbandonato in mezza montagna, ci fosse un buco in un muro?
      - vittime già morte che gridano?
      - sparare a caso, per la prima volta in vita propria, e andare a segno a Giogoli?
      - partire alle 22:00 dal piazzalone di San Casciano per andare a Vicchio a commettere un delitto avvenuto alle 21:45?

      Son cose che ha detto, dichiarato, ribadito.
      Questo sì.
      Che siano "prove": questo proprio no.

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    19. Sul fatto che Lotti abbia mentito non ci sono dubbi, dobbiamo capire perché. Ad ogni modo stiamo parlando di una persona condannata quasi all'ergastolo, forse questo vuol dire che qualche 'prova' c'era?

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    20. Non ci sono prove, c'è la confessione del collaboratore di giustizia riscontrata dall'oligofrenico.

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    21. @il Collega
      "Sul fatto che Lotti abbia mentito non ci sono dubbi, dobbiamo capire perché."[cit]

      Ma se Tu stesso dici che "non ci sono dubbi"[cit] che "abbia mentito"[cit],
      PERCHE'
      prima hai parlato di "prove"[cit]?
      Perchè adesso parli di "prove"[cit]?

      E soprattutto, PERCHE'
      ne parli in modo così generico e vago, senza nemmeno elencarne una?

      Io sono molto interessato a capire quali "prove"[cit] Lotti avrebbe portato, per un motivo ben specifico (che leggerai poche righe più sotto).

      Tra l'altro:
      nel caso Lotti fosse il mdf-unico-e-solitario, le "prove" che avrebbe portato, sarebbero per default "prove FALSE" proprio a prescindere, visto srarebbero "prove" che inchiavano due che non centravano essendo il Lotti mdf-singolo.

      E come tutti ben sanno, "prove FALSE", tutto possono essere tranne che: "prove".

      QUINDI:
      Tenendo conto che PUCCI ha confermato ciò che Lotti ha raccontato a proposito di Scopeti (quindi confermandone un'aura di attendibilità):
      ABBIAMO SOLO 2 POSSIBILITA':
      1)- o Lotti NON è il Mdf-unico-e-singolo, perchè a smentirlo c'è la testimonianza del PUCCI che lo inchioda assieme a Vanni e Pacciani

      2)- o la testimonianza del PUCCI è aria fritta fasulla e che non conta niente.
      MA SE E' COSI', ossia se i riscontri del PUCCI non valgono, ALLORA crolla tutto il castello di "credibilità" anche minima del LOTTI (in gruppo o singolo che sia), "confessione" piena di assurdità fisicamente impossibili e non-riscontri di arie fritte e buchi nelle bicocche, comprese.

      Per quello ti chiedo, e rinnovo con forza l'invito, ad elencarmi quali sarebbero queste "prove"[cit] che il Lotti avrebbe portato.

      hzt

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    22. @Il Collega,
      "Ad ogni modo stiamo parlando di una persona condannata quasi all'ergastolo, forse questo vuol dire che qualche 'prova' c'era?" [cit]

      Da un simile 'ragionamento', consegue che:
      - anche TORTORA (per fare un esempio tra i tanti), essendo stato "condannato"[cit], debba quindi essere colpevole e che ci fossero "prove"[cit] a suo carico.

      Sappiamo invece che così non è.

      Possiamo quindi dire, con forte sicurezza, che un simile 'ragionamento' come quello da te proposto:
      non valga davvero molto nè possa essere usato come metro di misura.

      hzt

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    23. Scusa Hazet ma preferisco chiudere qui la discussione. Senza offesa ma dopo che hai citato Enzo Tortora mi sento scoraggiato. Saluti.

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    24. @il collega
      Una 'maniera' per non elencarle 'ste "prove"[cit] che Lotti avrebbe portato, nè per spiegare se Pucci debba essere considerato attendibile o no.
      Ma... se uno si è "scoraggiato"[cit] non ci si può fare niente, lo capisco.
      Auguri di pronta ripresa emotiva.

      hazet

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  36. Buonasera Antonio, mi perdoni la domanda, ma sto leggendo qui i vari commenti e siccome è tanto che me lo chiedo, colgo l'occasione: come si è potuto accertare che il lembo, che sembra fosse molto piccolo, provenisse dal seno? Per me, visto che erano già passate molte ore, sarebbe stato difficile anche stabilire che era proprio della sfortunata Nadine. Naturalmente non sono un medico, ma con i mezzi di allora....
    Grazie se mi vorrà rispondere
    Stefania

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    1. Come abbiano fatto non lo so. Immagino che un esame al microscopio abbia potuto stabilire il tipo di cellule, evidentemente tipiche del seno. Ha provato a leggere gli articoli dei giornali? Se ha tempo lo faccia, e mi renda partecipe. Io non ce la faccio.

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  37. Purtroppo non ho mai letto nulla a riguardo, tutti si sono sempre focalizzati sulla busta, il timbro, l'ufficio postale ect ect, ma spiegazioni su come siano arrivati a questa conclusione non ne hanno mai date. È possibile che ci fosse scritto qualcosa all'interno della busta, secondo me. È l'unica spiegazione.
    Grazie per la risposta
    Stefania

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    1. Non posso lasciarla con questa convinzione sbagliatissima. Per ora ho trovato questo, nella perizia De Fazio:

      Nella busta era stato posto un piccolo frammento di tessuto organico, risultato poi di natura ghiandolare e certamente
      prelevato dal seno della vittima, incluso in un piccolo involucro di plastica molto sottile.

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  38. Grazie Antonio, questo è più che sufficiente. Io non avevo trovato nulla.

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  39. https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2020/05/i-soldi-di-pietro-pacciani.html%3Fm%3D1&ved=2ahUKEwiBw92B_6n0AhXH6aQKHbAcAp0QtwJ6BAgpEAE&usg=AOvVaw3StH53id6ipoiYJbXRnTuZ
    Sig.Segnini guardi questo video in merito al patrimonio di pacciani...
    Guardi il mio commento....è l ultimo
    Sono F.bulsara
    Ho scritto il mio profilo criminologia...in base ad alcuni miei studi...
    L ho scritto prima che io leggessi la sua teoria sul lotti...glielo giuro..
    Quando ho letto la sua teoria sul 74 e sul periodo tra il 74 e 81 avevo la pelle d oca....abbiamo detto la stessa cosa!!!!

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  40. Salve Antonio....oggi ho fatto una scoperta casualmente))
    È fantasiosa ma anche curiosa
    Su google ci sono alcune foto di Lotti con la barba e con una camicia a quadri con strisce verdi..
    Non so se lo hai mai visto.....
    Nel film Maniac quando il protagonista si veste (minuto 05.00)ha la camicia uguale spiccicata))
    A presto

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    1. L'avevo già notato anch'io, comunque mi fa piacere di non essere stato il solo.

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  41. Ciao Antonio, cosa ne pensi dell'ipotesi di Cochi?
    Io ho approfondito un pochino la tesi, ho sentito la testimonianza della signora che all'epoca 16enne sarebbe stata caricata in auto per un passaggio dal presunto mostro che pare gli confessò della lettera alla Della Monica mezz'ora prima che la notizia uscì sui giornali.
    Onestamente dal clamore suscitato mi aspettavo degli indizi un po' meno labili.
    A me sembra una suggestione da ragazzina (spero non sia malafede) che il tempo ha convertito in certezza.
    Ciao A.

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    1. Non mi sono interessato, onestamente non mi pare ne valga la pena. Purtroppo devo centellinare il mio tempo, ancor più adesso che ci sono di mezzo i video.

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    2. No no per carità, però in alcuni video mi è parso irrispettoso e superficiale come lo stesso abbia trattato l'ipotesi Lotti, andando a liquidarla solo perchè i compaesani lo perculavano e lui fosse ancora senza patente quando il mostro colpì a Borgo San Lorenzo.
      Quando in realtà sul Lotti abbiamo la certezza che non si poneva problemi ad arrivare fino a Firenze col 128 non assicurato. Figurarsi farsi 60km per strade secondarie con l'auto del padre magari.
      Che poi, oltretutto, chi ci dice che Lotti non fosse nei pressi di Borgo San Lorenzo nel '74? Magari per uno dei tanti lavori saltuari che svolgeva.


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    3. Purtroppo tutti i "mostrologi" trattano in modo dozzinale l'ipotesi Lotti, Cochi non è certo l'unico.

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  42. Il passaggio è una stupidaggine
    È appurato che la notizia trapel'almeno qualche giorno prima....

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  43. Lotti nel settembre del 74 abitava a Romola?
    Romola-Rabatta sono quasi 60 km

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    1. Abitava in Borgo Sarchiani, una via periferica di San Casciano.

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  44. Sempre comunque quei km se non di più
    Nella casistica dei serial killers
    Commettono il loro primo delitto in luoghi molto vicini alla loro casa o al posto di lavoro
    Qualcosa colloca Lotti nei dintorni di Rabatta?

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    1. Non che io sappia. Però nell'81 conosceva bene la piazzola del delitto di Vicchio, avendovi portato la Nicoletti. Era a sette o otto km da quella del delitto di Borgo.

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    2. Si è saputo che motorino avesse lotti nel 1974?
      X capire con il pieno quanti km potesse percorrere...
      Comunque anche se non impossibile....compiere il primo delitti a 60 km dai luoghi in cui su vive è alquanto improbabile....
      Doveva farsi 60 km in motorino di notte con una pistola...un coltello insanguinato e sicuramente sporco di sangue

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    3. La posizione della borsetta fa pensare a un assassino a bordo di un mezzo a due ruote. I motorini a marce dell'epoca tipo GT avevano serbatoi da 8-10 litri, e ci potevi fare oltre 200 km.
      Infine uno che arriva a uccidere due persone non credo, se lo voleva fare, che si fosse lasciato fermare da un viaggio di 60 km con il motorino.

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    4. Forse x gli omicidi successivi....
      Ma la componente psicologica x il primo delitto è importante,ossia la sicurezza del territorio
      Comunque il Lotti era uno che girava parecchio....ciò si deduce non solo dal fatto che fosse guardone ma da una delle deposizioni della Filippa:
      "Si andava in giro senza una meta "
      Ti sto scrivendo sul blog e su youtube da qualche giorno...
      Mi piace il confronto e non giudicare e dare sentenze.
      Anche se su qualcosa non sono d'accordo cerco di capire ciò che ti abbia portato a tale deduzione.
      Mi sono occupato del mdf 15 anni fa.....poi ho avuto anche io un periodo di "raffreddamento ")))
      Da alcuni giorni mi sono riappassionando...
      Ho letto tanti libri..
      Il migliore?quello del giudice Ferri.
      Inizialmente ebbi un sospetto
      Ossia G.Calamosca....
      Presi molte info su di lui.....
      Poteva coincidere con il profilo del mdf....inoltre vicino a F.Vinci...
      L 'ipotesi lotti mi affascina molto.....il profilo è perfetto

      Lo studio dell'FBI ha indicato che nel 59% degli omicidi seriali e sessuali presi in esame, il fattore di stress riportato è un conflitto con una donna. A causa della componente spesso sessuale degli omicidi seriali, questo non dovrebbe essere una sorpresa.
      Un conflitto familiare viene segnalato come un importante fattore di stress nel 53% degli omicidi. Altri fattori di stress riportati durante gli omicidi sono finanziari ( 48%), problemi occupazionali ( 39%), problemi coniugali ( 21%), problemi legali ( 28%), conflitto con un uomo ( 11%), lesioni fisiche ( 11%), la morte di una persona significativa ( 8%) e la nascita di un figlio ( 8%).

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  45. "Infine uno che arriva a uccidere due persone non credo, se lo voleva fare, che si fosse lasciato fermare da un viaggio di 60 km con il motorino"[cit]

    difficile dire se questo possa corrispondere ad una realtà oggettiva o solo ad un personale pensiero.
    Ma:
    - SE PERO' lo prendiamo buono come metro di giudizio/possibilità, dobbiamo allora anche accettare che un simile comportamento (farsi 60 km per uccidere una coppia di sconosciuti) debba valere per chiunque (il mdf fosse) e non solo per un soggetto particolare.

    E quindi, i Km non sarebbero da chiamare ad ostacolo nè prescindere nè per nessuno;
    - cosa che però significa che tutti i vari discorsi che vengono fatti su "mister X/Y/Z" che abitava in "a/b/c" che erano nei pressi dei delitti "q/w/n":
    perdono ogni tipo di significato.

    Esattamente come perderebbe ogni tipo di significato dire che "mister X" è da prendere in considerazione più di altri perchè abitava nei pressi della località "a" dove avvenne il delitto "p".

    Possiamo ovviamente disquisire su quanto sia (o meno) riportabile al territorio italiano il comportamento del sk americani (come da perizia di Quantico), ma se cominciamo a dire che abitazione, frequentazione o conoscenza dei luoghi sono cose di nullo conto (perchè è sufficiente il 'volere omicidiario' a giustificare qualsiasi chilometraggio):
    allora tutti i vari discorsi e analisi geografiche:
    di colpo perdono ogni singolo significato e non vi si dovrebbe ricorrere nemmeno nei casi in cui le distanze siano più ridotte o calzanti per mister X o mister Y o mister Z.

    Altrimenti è un utilizzare i due pesi e alle due misure:
    - cosa che mai fa bene all'equilibrio di una indagine.

    Inoltre, bisognerebbe anche indicare almeno anche una soglia di accettabilità di km entro/oltre la quale il 'se lo voleva fare, X km allora son niente'.
    Ossia ed ad esempio:
    - 60 km va bene ma 70 no?
    - 60 km in motorino van bene ma 350 fatti in auto no?
    - 1245 km, se c'è la volontà omicidiaria, è troppo o no e perchè?
    - e 8 km, è troppo poco ?

    Non dubito che farsi 60 km in motorino non sia un ostacolo insormontabile per nessuno (che voglia uccidere o meno).

    Dubito però che la 'scusa' addotta ad accettar i 60km in motorino come 'comprensibili/possibili' sia soddisfacente nelle motivazioni su cui si basa.
    A mio avviso andrebbe articolata in maniera migliore e accettabile al contempo anche per alte distanze.

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  46. Ciao Antonio
    Hai scritto da qualche parte
    Le cose che Lotti sicuramente disse veritiere e che solo chi fosse stato lì durante i delitti (ossia il Mdf)avrebbe certamente saputo?

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    1. Non l'ho fatto, comunque non sono molte, è stato attento. Una è la luce dentro la tenda di Scopeti, che non venne ritrovata ma c'era per forza. Un'altra sono i pantaloni del ragazzo, la cui presenza vicino al cadavere è emersa solo adesso. Quando lui disse che non era nudo, la difesa Vanni gongolò, e invece aveva ragione. Ne parlerò nel mio futuro video sulla dinamica di Scopeti.

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  47. Ok..grazie
    Lui infatti disse che aveva i pantaloncini

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  48. Risposte
    1. Mai saputo. Aveva comunque un'andatura caracollante, forse dovuta a problemi alla schiena, dei quali si era lamentato con i consulenti che lo esaminarono. O forse era semplicemente una sua caratteristica.

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  49. Lotti aveva tutto l'interesse a che la corte lo credesse?

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    1. L'interesse di Lotti era quello di cavarsela con il minimo danno. Per cui si adattò nel ruolo di collaboratore minimale pentito, così come interessava agli inquirenti prima e alla corte poi.

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  50. Ok...ma con le sue testimonianze rischiava di far saltare tutto il suo ipotetico progetto...infatti tutti siamo convinti che mentissse.
    Perché non ha raccontato gli avvenimenti da lui vissuti sostituendo pacciani a lui stesso,?, non so se mi spiego. Piccolo esempio: a baccaiano e' sicuro al 100% che l auto del mostro fosse parcheggiata al di la del fiume.
    Perché non disse che lui è gli altri due parcheggiano al di la del fiume?
    Disse che le auto fossero sulla carreggiata...!!!!

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    1. Come si fa a essere dentro la testa di una persona che si trovava nella sua situazione? Bisogna anche vedere il contesto, le persone che lo interrogavano, il loro modo d'interrogarlo, i suggerimenti ecc... Comunque, nel caso avesse detto di aver parcheggiato da qualche parte, avrebbe dovuto dire dove e spiegare come si erano avvicinati alla piazzola. Scelse la via più sbrigativa. A lui interessava far contenti i suoi interlocutori con il minimo sforzo e il minimo rischio, perché cercare coerenza e complicazioni?

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  51. Non è vero.....mi dispiace dissentire Antonio.
    Allora.....Lotti quando parla degli avvenimenti che riguardano le "mignotte"(scusa il termine)non balbetta, ricorda tutti i particolari e parla lineare.
    Quando invece viene interrogato dagli avvocati difensori cambia tutto (tante volte lo salva il presidente...fazioso e di parte)
    Che vuol dire come si fa ad essere nella sua testa?
    Lui si è pentito?vuole collaborare?
    Vuole fare questo x un rendiconto?
    Allora deve dire le cose veritiere x essere creduto al 100%
    Se anche fosse stato il mdf sicuramente avrebbe dimenticato qualcosa (intendo come reale autore dei delitti)
    Ma non puoi dire cose che sono il contrario dei dati oggettivi e che sollevano grandi dubbi.
    Non sto discutendo dei se...non so....non ricordo...
    Ma di fatti oggetti.
    Sono 4 giorni che ascolto le sue deposizioni...
    Era irascibile ...a volte furbetto ...ma un Cazzaro!!!è palese
    E poi scusa aveva quasi 60 anni durante il processo....che cambia tra 26 anni e un ergastolo?
    Chissa che gli hanno promesso.....e come lo hanno imbambolato..
    Non era sul luoghi dei delitti....metterei la mano sul fuoco..

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