L'epopea di Giancarlo Lotti


In questo articolo sono elencati in ordine cronologico gli eventi che riguardarono il coinvolgimento di Giancarlo Lotti nell'istruttoria che portò alla sua condanna e a quella di Mario Vanni.

19 luglio 1990
Lotti viene interrogato sulla sua amicizia con Pacciani, che minimizza.

26 luglio 1994
La SAM chiede a Lotti se abbia mai prestato un'auto a Pacciani. Lui nega. Nell'occasione viene appurato che, tra le varie auto, aveva posseduto anche una FIAT 128 Sport Coupé rossa.

11 ottobre 1995
Vengono sentiti i coniugi Marcella De Faveri e Vittorio Chiarappa, che raccontano di aver visto, domenica 8 settembre 1985, una misteriosa macchina sportiva rossa, con due uomini fuori, sostare per tutto il pomeriggio sotto la piazzola di Scopeti. Gli uomini della SAM ricollegano questo veicolo alla FIAT 128 rossa posseduta da Lotti, sottopongono l'immagine ai coniugi che si dichiarano abbastanza sicuri che il modello da loro visto fosse quello.

15 ottobre 1995
Voluto dal procuratore capo Pierluigi Vigna, il vicequestore Michele Giuttari assume il ruolo di capo della squadra mobile. Il magistrato gli assegna l'incarico di cercare i complici di Pacciani. Prima di divenire operativo su un caso che non conosce, lo attende un mese e mezzo di studi.

14 novembre 1995
Marcella De Faveri dichiara di aver già segnalato, ai tempi, l'avvistamento dell'auto rossa al dott. Cecere, funzionario della questura e marito di Silvia Della Monica, ma di non averne saputo più nulla.

27 novembre 1995
La prostituta Filippa Nicoletti viene interrogata da Vigna e dal collega Paolo Canessa. Conferma il possesso della 128 rossa da parte di Lotti, suo cliente e amico. Racconta di un particolare interesse dell'individuo per le sue audizioni, sia quella in essere sia una precedente del 1994.

4 dicembre 1995
Giuttari consegna a Vigna una nota in cui riassume i risultati dei suoi studi sugli atti, tracciando una linea investigativa che cerca di individuare i presunti complici. Non manifesta particolare interesse verso Giancarlo Lotti e la sua auto rossa. Dell'individuo mette in evidenza soltanto la curiosità per le audizioni della Nicoletti.

6 dicembre 1995
Interrogatorio fiume di Sabrina Carmignani, già sentita il 2 dalla SAM, sull'avvistamento di un'auto a Scopeti nel pomeriggio di domenica 8 settembre 1985. In seguito più volte la donna si sarebbe lamentata per il tentativo, non riuscito, di farle dire che alla guida aveva visto Mario Vanni. Trattando di questo interrogatorio, nei giorni successivi numerosi articoli di giornale riportarono la clamorosa notizia che si stavano cercando i complici di Pacciani.

15 dicembre 1995
Giuttari interroga Lotti. A giudicare dal verbale e in accordo con la sua nota del 4, non pare che nutrisse particolari sospetti su di lui. Tra l'altro sul documento non viene riportata alcuna domanda sulla macchina rossa. Lotti segnala l'amicizia con una prostituta, tale Gabriella.

16 dicembre 1995
Lotti telefona alla Nicoletti, il cui apparecchio è sotto controllo, della qual cosa la donna lo avverte. Lotti racconta dell'interesse di Giuttari per un'eventuale macchina prestata a Pacciani e forse vista a Calenzano. A domanda della Nicoletti nega che gli sia stato chiesto della sua macchina rossa. La donna invece lo avverte che di quella macchina a lei è stato chiesto.

21 dicembre 1995
La SAM interroga la prostituta Gabriella Ghiribelli, della quale da anni è cliente Lotti. La donna racconta di aver visto un'auto molto simile alla 128 rossa di Lotti parcheggiata sotto la piazzola di Scopeti la sera dell'8 settembre 1985, vicino a mezzanotte. Lei stava passando assieme al suo protettore dell'epoca Norberto Galli, di ritorno da Firenze. Dal verbale agli atti la circostanza non risulta, ma da uno successivo si evince che tale parte c'era e venne in seguito eliminata.

21 dicembre 1995
Dopo l'interrogatorio la Ghiribelli chiama Lotti (attraverso il telefono del bar Centrale, visto che Lotti non lo aveva) lamentandosi del fatto di essere stata da lui segnalata alla polizia. Non esiste registrazione ma la circostanza è confermata da vari riscontri.

21 dicembre 1995
Dopo Lotti la Ghiribelli telefona alla Nicoletti, raccontandole tra l'altro dell'avvistamento della macchina rossa sotto Scopeti: "Una macchina arancione l'ho vista, sotto le luci piccole piccole di strada, potrebbe essere stata arancione, potrebbe essere stata rossa, scodata di dietro, mi hanno fatto vedere la foto,l'ho riconosciuta".

23 dicembre 1995
La Ghiribelli telefona a Lotti chiedendogli un incontro a Firenze, che avviene quello stesso giorno. Non esiste registrazione ma la circostanza è provata da numerosi riscontri. A Firenze la donna racconta a Lotti dell'avvistamento della macchina rossa. Lui non nega, giustificandosi con la frase: "Non ci si può fermare neanche a pisciare!". Anche questa circostanza è provata da vari riscontri.

27 dicembre 1995
La Ghiribelli viene interrogata da Giuttari, al quale racconta dell'avvistamento della macchina rossa sotto Scopeti. Segnala una persona con la quale Lotti era sempre assieme in quei tempi, Fernando.

27 dicembre 1995
Giuttari interroga Galli, in compagnia del quale la Ghiribelli aveva detto di essere stata al momento dell'avvistamento. L'uomo ammette ma con alcune differenze non da poco rispetto alla donna.

29 dicembre 1995
La Nazione riporta la notizia dell'interrogatorio di un testimone nell'ambito della ricerca dei complici. È venerdì. Potrebbe essere lo stimolo per Lotti di andare a cercare Fernando Pucci, anche lui a rischio di interrogatorio, per accordarsi su una versione comune della sosta a Scopeti.

2 gennaio 1996
Interrogatorio di Fernando Pucci da parte di Giuttari. Pucci ammette la sosta di domenica sera 8 settembre 1985 a Scopeti assieme a Lotti, per un bisogno fisiologico. La comune scusa con Lotti è un forte indice di un loro accordo. I due sarebbero stati invitati in malo modo ad andarsene da due energumeni che Pucci non conosceva, ma Lotti sì, anche se non gli disse chi erano. I due personaggi erano scesi da un'auto ferma sulla sterrata di accesso alla piazzola.

23 gennaio 1996
Secondo interrogatorio di Pucci, questa volta in procura. Il teste asserisce che i due uomini erano Pacciani con una pistola (riconosciuto dal solo Lotti) e Vanni con un coltello (riconosciuto anche da lui stesso).

25 gennaio 1996
Vengono perquisite le abitazioni di Lotti, Vanni, Pucci, Galli, Ghiribelli, Nicoletti.

25 gennaio 1996
La Ghiribelli telefona a Lotti. Nella conversazione, registrata, la donna ricorda l'episodio di Firenze con la scusa del bisogno fisiologico, e Lotti non nega. Lotti pronuncia la frase "me l'hanno detto loro", sulla quale sono state fatte illazioni (a sproposito) su un'eventuale suo indottrinamento da parte degli inquirenti.

29 gennaio 1996
Prima udienza del processo di secondo grado a Pietro Pacciani.

30 gennaio 1996
I coniugi Martelli-Caini confermano in questura le dichiarazioni rilasciate in data 21 luglio 1994 sulle due auto viste la notte del delitto di Vicchio su una sterrata della zona. Si dichiarano possibilisti sul fatto che la seconda delle due vetture potrebbe essere stata una FIAT 128 coupé.

5-6 febbraio 1996
Il procuratore generale al processo Pacciani, Piero Tony, dopo aver demolito l'inchiesta, chiede l'assoluzione.

6 febbraio 1996
Filippa Nicoletti viene interrogata da Giuttari. Racconta di una frequentazione della piazzola di Vicchio assieme al suo amante Carlo Sadotti.

8 febbraio 1996
Norberto Galli viene interrogato in procura. Ribadisce la sua versione sull'avvistamento a Scopeti.

8 febbraio 1996
Dopo Galli viene interrogata la Ghiribelli. Anche lei rimane sulle sue posizioni, riguardo l'avvistamento della macchina rossa. La donna racconta dell'incontro del 23 dicembre a Firenze con Lotti, riferendo la sua frase "non ci si può fermare neanche a pisciare".

9 febbraio 1996
Terzo interrogatorio di Pucci, in procura. Il suo racconto si arricchisce di ulteriori particolari. Lui e Lotti non sarebbero andati via dopo le minacce ma, di nascosto, avrebbero assistito al delitto. Nell'occasione l'auto dalla quale, nelle versioni precedenti, erano scesi Vanni e Pacciani diventa l'auto delle vittime, posta però davanti alla tenda e non dietro, dove invece era stata trovata. Pacciani spara al ragazzo anche mentre questi stava fuggendo, però nessun bossolo venne trovato lontano dalla tenda. Vanni sarebbe entrato nella tenda da un taglio fatto da lui stesso sul retro. Quel taglio venne trovato ma era impossibile passarvi attraverso. Pucci aggiunge notizie sul delitto di Vicchio. Sarebbe andato a spiare assieme a Lotti la coppia uccisa. Lotti gli avrebbe raccontato di aver fatto l'amore su quella piazzola con la Nicoletti.

10 febbraio 1996
Viene risentita Filippa Nicoletti che ammette la sua frequentazione della piazzola di Vicchio con Lotti.

11 febbraio 1996
Interrogatorio di Giancarlo Lotti di fronte a Vigna. Dopo molte resistenze e suggerimenti, Lotti ammette di essersi fermato, assieme a Pucci, con la sua Fiat 128 coupé rossa la sera di domenica 8 settembre 1985 sotto la piazzola di Scopeti. L'uso della stessa scusa (il bisogno fisiologico) già accampata da lui con la Ghiribelli e da Pucci con Giuttari è un'ulteriore dimostrazione dell'accordo tra i due amici su una versione comune. Lotti però, non potendo essere sicuro di quanto poi in effetti Pucci avesse dichiarato, ammette della presenza dei due uomini che li avrebbero minacciati con una pistola, ma non dice nulla sulla loro identità e non racconta di averli visti commettere il delitto.

11 febbraio 1996
Subito dopo l'interrogatorio di Lotti viene effettuato un confronto con Pucci. Contro ogni più elementare regola di buona investigazione fu consentito a Lotti di venire a conoscenza di una parte delle dichiarazioni del compare, alle quali iniziò ad adeguarsi, pur rimanendo ancora molto prudente.
Qui la trascrizione integrale.
11 febbraio 1996 - Confronto Lotti - Pucci

11 febbraio 1996
Dopo il confronto con Pucci, Lotti venne interrogato di nuovo. Incredibilmente gli venne letto il verbale dell'interrogatorio di Pucci di due giorni prima, con la descrizione del delitto. In questo modo venne completato il passaggio delle informazioni dall'uno all'altro. Dallo scarno verbale riassuntivo si viene a sapere che Lotti si adeguò confermando più o meno tutto. La sera stessa venne fatta richiesta al ministero dell'interno di metterlo sotto protezione, per presunti pericoli che avrebbe corso.

12 febbraio 1996
Viene arrestato Mario Vanni. Lo stesso materiale fornito al GIP viene dato a Piero Tony. Contiene i verbali di quattro testimoni dai quali si evince la colpevolezza di Vanni e Pacciani per il delitto degli Scopeti. Per accampate ragioni di sicurezza, i nomi dei testimoni sono però sostituiti da lettere dell'alfabeto greco: Alfa (Pucci), Beta (Lotti), Gamma (Ghiribelli), Delta (Galli). Potrebbero testimoniare solo dopo la desecretazione, ma il presidente Ferri si rifiuta di interrompere il processo.

13 febbraio 1996
Pietro Pacciani viene assolto.

13 febbraio 1996
Sopralluogo sulla piazzola di Scopeti con Giancarlo Lotti.

13 febbraio 1996
Sopralluogo sulla piazzola di Scopeti con Fernando Pucci.

17 febbraio 1996
Sopralluogo sulla piazzola di Vicchio con Filippa Nicoletti. La donna sostiene di esservi stata con Lotti a fare l'amore in macchina dal 1981 al 1983, e che il posto Lotti lo conosceva già. I due andarono anche a bagnarsi i piedi al fiume Sieve, al di là della strada, e a mangiara alla Casa del Prosciutto.

17 febbraio 1996
Sopralluogo sulla piazzola di Vicchio con Fernando Pucci, che conferma di esservi stato con Lotti a spiare Pia Rontini e Claudio Stefannacci mentre erano appartati sulla loro Panda, ma mostra di non riconoscere il posto.

17 febbraio 1996
Interrogatorio di Giancarlo Lotti. Ammette di aver fatto l'amore in macchina con Filippa Nicoletti a Vicchio, e di essere andato, sempre a Vicchio, con Fernando Pucci, senza però specificare se nella piazzola del delitto.

17 febbraio 1996
Lotti viene invitato a condurre gli inquirenti sulla piazzola dove aveva fatto l'amore con la Nicoletti ed era stato con Pucci. Li conduce alla piazzola del delitto, ammettendo anche di aver spiato la coppia dentro la Panda. Sostiene di averne parlato poi a Vanni facendo intendere che questi ne avrebbe approfittato, a sua insaputa, per commettervi il delitto assieme a Pacciani.

21 febbraio 1996
Interrogatorio di Giancarlo Lotti. Conferma le dichiarazioni su Vicchio, cercando di incrementare i sospetti su Vanni.

4 marzo 1996
Interrogatorio di Giancarlo Lotti. Ulteriori allusioni su Vanni e Pacciani riguardo il delitto di Vicchio.

5 marzo 1996
Interrogatorio di Fernando Pucci a Montecatini Terme. Cambia diversi particolari sul racconto di Scopeti.

6 marzo 1996
Interrogatorio di Giancarlo Lotti. Cambia in punti non irrilevanti il racconto sul delitto degli Scopeti. Aggiunge di aver assistito anche a quello di Vicchio, non visto, dopo aver seguito Vanni e Pacciani.

2 commenti:

  1. Che vi fosse una macchina sotto la piazzola a delitto commesso non prova molto. La notizia che vi fossero due cadaveri era probabilmente circolata in certi ambienti sancascianesi molto prima del ritrovamento ufficiale.

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