Che il Mostro di Firenze fosse piuttosto alto non è una certezza assoluta ma è una
certezza ragionevole. Su questo blog se ne è già parlato: il foro di proiettile
sul finestrino centrale della fiancata destra del furgone di Giogoli ci dice
che era alto sul metro e ottanta (vedi), valore
confermato dalle impronte di ginocchia sulla Panda di Vicchio (vedi). La qual cosa
costituisce un elemento di grave incompatibilità con la figura di Salvatore
Vinci, che notoriamente era più basso. Già, ma quanto più basso? A giudicare
dalle foto e da qualche sparso cenno sui giornali, parecchio. Però la sua
statura esatta non è nota. In questo articolo semiserio vedremo il resoconto
dell’indagine personale di chi scrive.
La valutazione di Torrisi. Un dato approssimato si legge nel rapporto Torrisi, in concomitanza con la presentazione di due avvistamenti che potevano ricondurre a Vinci. Uno riguarda il delitto di Giogoli:
È il caso di evidenziare che, verso le ore 21,00-21,15 del 9 settembre 1983, ora in cui può essere fatto risalire l'omicidio dei due tedeschi, di via dei Giogoli di Scandicci, la teste SIMONCINI Laura, percorrendo in autovettura la parallela e sottostante via del Vingone, ha potuto distinguere sotto i fari un individuo scendere, proveniente verosimilmente dalla zona del delitto, un uomo dall'età di 40-45 anni, dall'altezza di mt. 1,70, indossante una maglietta celeste con delle strisce rosse orizzontali, pantaloni scuri, capelli folti, lisci e tirati indietro.
Salvatore, che secondo il nostro parere potrebbe corrispondere alla descrizione della donna, avrebbe avuto una maglietta a fondo bleu (celeste) con delle righe orizzontali.
Ecco invece un avvistamento a Baccaiano:
Un'altra descrizione molto attendibile di un uomo sospetto avente una statura di mt. 1,65-1,70 circa, dai capelli scuri, con pantaloni chiari e con maglietta fino al petto chiara e dopo a strisce scure, è stata fatta al Giudice Istruttore il 6.1.1983 da due testi: MANETTI Bruno e FALTERI Carlo Alberto. Essi, infatti, verso le ore 22,30-22,45 del 19.6.1982, in concomitanza con l'ora del duplice delitto MAINARDI-MIGLIORINI, perpetrato in località Baccaiano, agro di Montespertoli, nel percorrere a bordo di una motovespa la strada provinciale, proveniente da Montespertoli in direzione di Baccaiano, all'uscita di una curva ad ampio raggio, a circa un centinaio di metri dal posto del delitto, si sono trovati improvvisamente davanti ad un uomo sulla strada, sopra descritto, il quale, al suono del clacson della vespa, nello spostarsi per paura, ad un tratto è scivolato nella cunetta laterale della strada.
Anche qui, può sembrare una semplice coincidenza, se fosse la sola, che la persona indicata ha le medesime caratteristiche fisiche del VINCI Salvatore, il quale, all'epoca, secondo la descrizione della PIERINI Ada dovrebbe essere in possesso di una maglietta a fondo rosso mattone scuro, con delle strisce chiare sul davanti di color beige-nocciola.
Dopodiché il colonnello si sbilancia:
Il VINCI Salvatore è alto mt. 1,65-1,70, ha carnagione scura, capelli neri brizzolati, pettinati all'indietro, viso rotondo, corporatura media.
Ecco dunque l’unico dato numerico a oggi disponibile sulla statura di Salvatore Vinci: 1,65-1,70. Si tratta di un valore affidabile? L’approssimazione lascia poco tranquilli, anzi, induce a pensar male. Sembra molto strano, infatti, che le forze dell’ordine non conoscessero l’esatta statura del loro indagato, con tutta la documentazione cui avevano accesso. Tanto per fare un esempio, sulla carta d’identità il dato compare, quindi anche all’anagrafe, i cui archivi sono un libro aperto per polizia e carabinieri. Sia come sia, considerata l’endemica tendenza di Torrisi ad arrotondare un po’ troppo i dati, viene comunque il maligno sospetto di una chiusura d’occhi strategica, con l’inserimento di una valutazione a spanne che veniva comoda per far coincidere la figura di Vinci con il personaggio delle due testimonianze, nonché e soprattutto con quella presunta di un Mostro non basso. Naturalmente i vinciani di oggi se ne approfittano, prendendo per buono il dato di Torrisi nella sua misura maggiore. In fin dei conti un metro e 70 non è poi così lontano da uno e 80, che a sua volta si può sempre rivedere al ribasso, alla faccia dei buchi sul furgone e degli aloni sulla portiera della Panda, che chiunque potrebbe aver lasciato, anche solo per dispetto.
E a noi, poveri antivinciani, che ci resta da fare? Come possiamo controbattere il diluvio di argomentazioni sulla colpevolezza a prescindere di Salvatore, del quale bisogna essere noi a dimostrare l’innocenza, non loro la colpevolezza? Senza troppe illusioni che possa diventare il punto di partenza per una valutazione più serena, il dato certo della statura potrebbe almeno aiutare. Ebbene, pareva un’impresa impossibile, invece chi scrive è riuscito a trovarlo, questo misterioso dato, e con certezza, entro un range di non più di un paio di centimetri. Vediamo come.
La foto. L’idea è nata dall’intervento di un lettore, il famigerato Hazet, che tempo fa ha chiesto di poter recuperare un’immagine vista su un articolo del blog che non ricordava.
Antonio, se non vado errato, in un tuo articolo avevi pubblicato un’immagine presa dal processo di Cagliari, dove si vede A FIGURA INTERA il SV dietro le sbarre e poco fuori da esse, un carabiniere. Non la ritrovo più ed ero convinto di averne salvato una copia (già anni e crash di hd fa). Non è mica che mi puoi indicare il tuo articolo o la fonte etc. Grazie mille.
Il riferimento era a una foto scattata il 13 aprile 1988 nell’aula di corte d’assise del tribunale di Cagliari, durante il noto processo per il presunto omicidio di Barbarina Steri. Questa:
Da perfetto ingenuo ho fornito il link, senza sospettare alcun intento malevolo. Stavo invece consegnandomi al mio nemico già con le manette ai polsi, e l’ho capito subito dalla sua entusiastica reazione: “Muy muy muy tenchiù! Quella foto mi vale oro” (indubbiamente un ragazzo simpatico, Hazet, chissà come si chiama, non fosse anche un rompiscatole logorroico di prima categoria, e soprattutto un vinciano di quelli sempre con la squadra anche quando perde otto a zero…). E alla successiva domanda di una lettrice: “Anche il carabiniere non era altissimo! Ma quale è l'altezza minima richiesta per i cc? 1.70?”, così ha risposto: “1.71 per la precisione, e la banda circolare del berretto, è di 4,5cm”.
Ecco dove voleva arrivare il perfido Hazet, e io c’ero caduto come un pollo! A quel punto sono stato assalito dal terrore… Supponendo che il cappello del carabiniere e la testa di Vinci fossero più o meno alla stessa altezza, quello che poteva sembrare un mostrino di un metro e sessanta diventava all’improvviso un mostrone di almeno uno e 75, con indosso un bel paio di stivali da cowboy sufficiente anche per Giogoli e Vicchio!
L’altezza minima di un carabiniere. A quel punto ho sperato di potermi salvare confidando nella solita partigianeria vinciana di Hazet. Così sono andato a cercare in rete l’informazione sull’altezza minima per essere accettati nell’arma dei carabinieri, scoprendo che sì, Hazet era stato il solito partigiano, poiché i limiti sono 1,70 per gli ufficiali e 1,65 per tutti gli altri; non ho capito bene se siano ancora in vigore, però, e soprattutto quali fossero negli anni ’70, quando si presume si fosse arruolato il soggetto della foto. E allora, spiegando bene i miei bisogni al fine di evitare malintesi, ho mandato questa mail all’indirizzo dei contatti indicato sul sito dell’arma:
Buongiorno, sono uno studioso dilettante della vicenda del Mostro di Firenze. Sono interessato a sapere quale fosse l’altezza minima prevista per l’arruolamento nell’arma negli anni ’70-’80, e se eventualmente fossero possibili deroghe.
Spiego qual è il problema. Un personaggio che all’epoca venne indagato, Salvatore Vinci, era piuttosto basso, e un paio di indizi importanti non erano compatibili con la sua bassa statura. Però questa statura non è nota con precisione, si parla di 1.65-1.70, ma le foto danno l’impressione che fosse più basso.
In questa foto si vede il personaggio (quello in gabbia) in prossimità di un carabiniere, che anche lui non pare molto alto. In ogni caso sarebbe interessante sapere quanto al minimo poteva essere la statura di questo carabiniere, per poter valutare la minima del personaggio.
La foto è del 1988.
Vi ringrazio se potete rispondermi. Saluti. Antonio Segnini.
E il giorno dopo ecco già la cordialissima risposta:
Gentile Signor Segnini, in relazione alla sua e-mail, la informiamo che, in linea generale, la disciplina previgente in ordine al requisito dell'altezza richiesto per l'immissione nel ruolo dei Carabinieri prevedeva il limite minimo di metri 1,65.
Le inviamo cordiali saluti.
Grazie davvero ai curatori del sito e a tutti i carabinieri che ci aiutano a vivere tranquilli. Ma torniamo a Salvatore Vinci. Dunque, dopo la conferma dell’1,65, potevo già tirare un mezzo sospiro di sollievo: il mostrone da un metro e 75 tornava nei limiti di Torrisi, con un minimo di 1,69. Era già qualcosa, ma non ancora abbastanza per farmi dormire sonni tranquilli.
Ed ecco un pensiero stupendo farsi strada nel mio animo inquieto: e se la gabbia avesse avuto un suo pavimento interno rialzato rispetto a quello esterno? Di più: conoscendo la misura da quel pavimento alla sbarra orizzontale cui era addossato Vinci, con una semplice proporzione sulle misure della foto si sarebbe potuto calcolare la sua statura, naturalmente scarpe comprese. A quel punto il pensiero stupendo è diventato una folle speranza.
L’impiegata gentile. I miei lettori già sanno che un paio di anni fa mi procurai la sentenza del sunnominato processo (Omicidio o suicidio?). Dopo una formale richiesta al tribunale di Cagliari e il disbrigo delle necessarie incombenze economiche il documento mi fu inviato, sia in versione pdf sia in versione cartacea, più leggibile. A far sì che l’operazione andasse a buon fine provvide un’impiegata di nome Efisia Orrù. Lo stringato scambio di mail formali non m’impedì di rendermi conto che la signora (io me la immagino così, una bella signora di mezza età, ma potrebbe anche essere una ragazza nel fiore degli anni) era una persona gentile. E allora ho deciso di osare, chiedendole aiuto fuori dagli schemi ordinari tramite questa mail:
Buongiorno signora Orrù, non so se si ricorda di me, Antonio Segnini. Mi fece avere un paio d’anni fa una preziosissima sentenza sull’assoluzione di Salvatore Vinci. Provo a chiederle un secondo favore. Guardi l’immagine sottostante, presa nel suo tribunale nel 1988.
Sarebbe in grado di dirmi, o di indicarmi qualcuno in grado di farlo, a quale altezza rispetto al piano interno si trova la sbarra orizzontale della gabbia? Avrà già capito che mi serve per valutare l’altezza di Salvatore Vinci, che è il personaggio all’interno.
La ringrazio se potrà aiutarmi. Saluti. Antonio Segnini.
Nonostante l’idea positiva che mi ero fatto della disponibilità della signora, speranze non ne avevo molte. E invece, dopo una settimana o poco più, ecco la risposta:
Buongiorno, certo che mi ricordo di Lei…
Sono autorizzata a esaudire la sua richiesta, nel pomeriggio mi recherò in aula (sempre ammesso che non vi sia udienza) e poi le farò sapere.
Saluti Efisia.
Ho risposto subito, con una mail però fin troppo calorosa, alla quale ne è seguita un’altra maggiormente utile, dove, a scanso di equivoci e abbondando, richiedevo tre misurazioni.
Mi scusi Efisia, rettifico la mia mail di stamattina. Avrei bisogno se possibile di tre misure:
1. Dallo zoccolo interno (se c’è) fino alla sbarra orizzontale.
2. Dal pavimento esterno fino alla sbarra orizzontale (se non c’è lo zoccolo interno chiaramente è la stessa di prima)
3. Dalla cima della fascia in basso, compreso il profilo sopra, fino alla sbarra orizzontale.
Le misure può prenderle tutte anche fino al sotto della sbarra, se vuole anche al sopra, basta sia sempre uguale e che me lo comunichi.
Le metto la figura con le misure 2 e 3, da aggiungere la 1 interna.
Grazie ancora. Antonio Segnini.
L’incontro tra aula libera e disponibilità della signora Efisia non si è concretizzato subito, c’è voluto una settimana. Ed ecco finalmente una mail con le misure cercate (qui l’immagine):
Buongiorno, alla fine… ci sono riuscita.
Dallo zoccolo interno alla sbarra abbiamo 127 cm.
Dallo zoccolo esterno alla sbarra abbiamo 137 cm.
Lo zoccolo è di 10 cm.
La misura della sola sbarra verticale è di 126 cm.
Spero di esserle stata di aiuto, la saluto e le auguro un buon fine settimana.
Probabilmente tutte le misure sono state prese fino a sotto la sbarra orizzontale, ma per sicurezza ho voluto chiedere. Non sono riuscito a farmi capire, in ogni caso la signora mi ha mandato un’altra mail preziosa che chiarisce le modalità con le quali ha preso le misure:
Sono entrata dentro la gabbia, esiste un rialzo di 10 cm. in legno, da lì ho preso i primi 127 cm. Dalla tavola alla sbarra orizzontale.
Quelli esterni (137 cm.) dal pavimento alla sbarra orizzontale.
La situazione è chiara. La gabbia poggia su uno zoccolo di legno alto 10 centimetri. Sul quello zoccolo stavano i piedi di Salvatore Vinci, la qual cosa spiega bene il perché la sua testa si trovasse allineata con il cappello del carabiniere, forse un soggetto ai limiti minimi di statura. In ogni caso ecco il dato vero, quello importante: dal punto di appoggio dei piedi di Salvatore alla sbarra c’erano 127 cm. In mancanza di una specifica, si è qui presunto che la misura sia stata presa sotto la sbarra, con il che il calcolo favorirà una maggiore altezza di Salvatore (ma non di molto, di solo un terzo di centimetro).
Grazie davvero, Efisia!
Il calcolo. A questo punto non rimaneva che procedere con i calcoli. Rinunciando a imparare programmi complicati (non è il momento, già devo fare i conti con nuovi software per questioni di lavoro) ho usato il buon vecchio Paint.NET, che fornisce le coordinate di ogni pixel, con l’origine posta nell’angolo in alto a sinistra. L’immagine è di 900x724 pixel. Una volta ingrandita a tutta pagina e muovendomi sulla sbarra al centro di Salvatore ho ottenuto i valori di 200 px per la cima della testa, 276 px per il fondo della barra orizzontale, 550 px per la cima dello zoccolo.
Il lettore può ripetere le misurazioni basandosi sulla foto pulita mostrata all’inizio (naturalmente salvandola dopo averla ingrandita). A questo punto possiamo dire che la parte dai piedi al sotto della sbarra vale 550 - 276 = 274 px, mentre la parte dal sotto della sbarra alla cima della testa vale 276 - 200 = 76 px. La statura totale è quindi 274 + 76 = 350 px (a riprova: 550 – 200 = 350). A questo punto non resta che convertire questo valore, sapendo che a 274 pixel della foto corrispondono 127 centimetri della realtà: 350 x 127 / 274 = 162,22 cm.
Il soggetto è in piedi dritto, dunque la misura dovrebbe essere molto vicina a quella reale, ma consideriamo pure una postura non del tutto distesa, e portiamola a 164 cm. A questo punto però dobbiamo togliere il rialzo delle scarpe, che per modelli normali, tra tacchi e tomaia, viaggia almeno sui 4 cm (misurare per credere!). Alla fine non siamo troppo lontani dalla realtà se indichiamo la vera statura di Salvatore Vinci in 160 cm, arrotondata per eccesso.
Di nuovo a Giogoli. Con in tasca questa misura torniamo davanti al furgone dei poveri ragazzi tedeschi, e concentriamoci sui due fori di proiettile sui finestrini opachi, entrambi misurati dalla scientifica in 140 cm di altezza rispetto al suolo. Quando il Mostro li esplose doveva trovarsi per forza in una posizione simile a quella dell’attore in foto: occhi vicini alla striscia trasparente in alto e braccio con la pistola addotto.
La misura presa da Efisia Orrù ci consente di calcolare in modo agevole l’altezza degli occhi di Salvatore Vinci con già indosso le scarpe e una postura naturale. L’unico valore da cambiare rispetto al calcolo precedente è quello degli occhi al posto della testa: 226 pixel. Abbiamo così un'altezza degli occhi di 550 – 226 = 325 px. Convertendo otteniamo 325 x 127 / 274 = 150,17 cm.
Diamo adesso un’occhiata all’immagine sottostante.
Neanche a farlo apposta il foro sul finestrino trasparente della fiancata destra, il cui vetro crollò durante lo spostamento, era proprio ad altezza di 150 cm. Il che ci consente di tracciare sul finestrino opaco adiacente una striscia corrispondente con precisione all’altezza degli occhi di Salvatore Vinci, comprensiva di scarpe. Se si considera che la distanza del foro sottostante rispetto alla cornice fu misurata in 10 cm, si vede come dalla linea rossa all’inizio della striscia trasparente più in alto ne manchino quasi altrettanti. Infine è bene ricordare che non c’era alcun rialzo sul terreno, il quale anzi pare in leggera pendenza sfavorevole.
A questo punto la domanda sorge spontanea: in quella situazione, poteva l’occhialuto Salvatore Vinci mirare al gluteo del povero Horst, o a qualsiasi altro bersaglio che Scuffio o altri vogliano proporre? Sarebbe stato sufficiente alzarsi in punta di piedi? Al lettore intelligente, vinciano o non vinciano che sia, l’ardua risposta.
Considerazioni a margine. Se qualcuno si chiede il perché l’attore in foto impugni la pistola con la mano sinistra, guardi la posizione del foro sul finestrino opaco, e troverà la risposta. Dall’altra parte la situazione è opposta, dunque la pistola era nella mano destra.
Un mostro destrimane e un mostro mancino stessa altezza – entrambi i fori erano a 140 cm, il che peraltro, da un confronto visivo, depone per un terreno in pendenza, più basso sulla fiancata destra – o un unico mostro ambidestro? Orca miseria, non vorrei ricordarmi male, ma mi sembra che all’incidente probatorio qualcuno alto un metro e 78 – senza scarpe – su domanda dell’avvocato Santoni Franchetti con quale mano mangiasse, aveva risposto: “O la sinistra o la destra, secondo”…
La valutazione di Torrisi. Un dato approssimato si legge nel rapporto Torrisi, in concomitanza con la presentazione di due avvistamenti che potevano ricondurre a Vinci. Uno riguarda il delitto di Giogoli:
È il caso di evidenziare che, verso le ore 21,00-21,15 del 9 settembre 1983, ora in cui può essere fatto risalire l'omicidio dei due tedeschi, di via dei Giogoli di Scandicci, la teste SIMONCINI Laura, percorrendo in autovettura la parallela e sottostante via del Vingone, ha potuto distinguere sotto i fari un individuo scendere, proveniente verosimilmente dalla zona del delitto, un uomo dall'età di 40-45 anni, dall'altezza di mt. 1,70, indossante una maglietta celeste con delle strisce rosse orizzontali, pantaloni scuri, capelli folti, lisci e tirati indietro.
Salvatore, che secondo il nostro parere potrebbe corrispondere alla descrizione della donna, avrebbe avuto una maglietta a fondo bleu (celeste) con delle righe orizzontali.
Ecco invece un avvistamento a Baccaiano:
Un'altra descrizione molto attendibile di un uomo sospetto avente una statura di mt. 1,65-1,70 circa, dai capelli scuri, con pantaloni chiari e con maglietta fino al petto chiara e dopo a strisce scure, è stata fatta al Giudice Istruttore il 6.1.1983 da due testi: MANETTI Bruno e FALTERI Carlo Alberto. Essi, infatti, verso le ore 22,30-22,45 del 19.6.1982, in concomitanza con l'ora del duplice delitto MAINARDI-MIGLIORINI, perpetrato in località Baccaiano, agro di Montespertoli, nel percorrere a bordo di una motovespa la strada provinciale, proveniente da Montespertoli in direzione di Baccaiano, all'uscita di una curva ad ampio raggio, a circa un centinaio di metri dal posto del delitto, si sono trovati improvvisamente davanti ad un uomo sulla strada, sopra descritto, il quale, al suono del clacson della vespa, nello spostarsi per paura, ad un tratto è scivolato nella cunetta laterale della strada.
Anche qui, può sembrare una semplice coincidenza, se fosse la sola, che la persona indicata ha le medesime caratteristiche fisiche del VINCI Salvatore, il quale, all'epoca, secondo la descrizione della PIERINI Ada dovrebbe essere in possesso di una maglietta a fondo rosso mattone scuro, con delle strisce chiare sul davanti di color beige-nocciola.
Dopodiché il colonnello si sbilancia:
Il VINCI Salvatore è alto mt. 1,65-1,70, ha carnagione scura, capelli neri brizzolati, pettinati all'indietro, viso rotondo, corporatura media.
Ecco dunque l’unico dato numerico a oggi disponibile sulla statura di Salvatore Vinci: 1,65-1,70. Si tratta di un valore affidabile? L’approssimazione lascia poco tranquilli, anzi, induce a pensar male. Sembra molto strano, infatti, che le forze dell’ordine non conoscessero l’esatta statura del loro indagato, con tutta la documentazione cui avevano accesso. Tanto per fare un esempio, sulla carta d’identità il dato compare, quindi anche all’anagrafe, i cui archivi sono un libro aperto per polizia e carabinieri. Sia come sia, considerata l’endemica tendenza di Torrisi ad arrotondare un po’ troppo i dati, viene comunque il maligno sospetto di una chiusura d’occhi strategica, con l’inserimento di una valutazione a spanne che veniva comoda per far coincidere la figura di Vinci con il personaggio delle due testimonianze, nonché e soprattutto con quella presunta di un Mostro non basso. Naturalmente i vinciani di oggi se ne approfittano, prendendo per buono il dato di Torrisi nella sua misura maggiore. In fin dei conti un metro e 70 non è poi così lontano da uno e 80, che a sua volta si può sempre rivedere al ribasso, alla faccia dei buchi sul furgone e degli aloni sulla portiera della Panda, che chiunque potrebbe aver lasciato, anche solo per dispetto.
E a noi, poveri antivinciani, che ci resta da fare? Come possiamo controbattere il diluvio di argomentazioni sulla colpevolezza a prescindere di Salvatore, del quale bisogna essere noi a dimostrare l’innocenza, non loro la colpevolezza? Senza troppe illusioni che possa diventare il punto di partenza per una valutazione più serena, il dato certo della statura potrebbe almeno aiutare. Ebbene, pareva un’impresa impossibile, invece chi scrive è riuscito a trovarlo, questo misterioso dato, e con certezza, entro un range di non più di un paio di centimetri. Vediamo come.
La foto. L’idea è nata dall’intervento di un lettore, il famigerato Hazet, che tempo fa ha chiesto di poter recuperare un’immagine vista su un articolo del blog che non ricordava.
Antonio, se non vado errato, in un tuo articolo avevi pubblicato un’immagine presa dal processo di Cagliari, dove si vede A FIGURA INTERA il SV dietro le sbarre e poco fuori da esse, un carabiniere. Non la ritrovo più ed ero convinto di averne salvato una copia (già anni e crash di hd fa). Non è mica che mi puoi indicare il tuo articolo o la fonte etc. Grazie mille.
Il riferimento era a una foto scattata il 13 aprile 1988 nell’aula di corte d’assise del tribunale di Cagliari, durante il noto processo per il presunto omicidio di Barbarina Steri. Questa:
Da perfetto ingenuo ho fornito il link, senza sospettare alcun intento malevolo. Stavo invece consegnandomi al mio nemico già con le manette ai polsi, e l’ho capito subito dalla sua entusiastica reazione: “Muy muy muy tenchiù! Quella foto mi vale oro” (indubbiamente un ragazzo simpatico, Hazet, chissà come si chiama, non fosse anche un rompiscatole logorroico di prima categoria, e soprattutto un vinciano di quelli sempre con la squadra anche quando perde otto a zero…). E alla successiva domanda di una lettrice: “Anche il carabiniere non era altissimo! Ma quale è l'altezza minima richiesta per i cc? 1.70?”, così ha risposto: “1.71 per la precisione, e la banda circolare del berretto, è di 4,5cm”.
Ecco dove voleva arrivare il perfido Hazet, e io c’ero caduto come un pollo! A quel punto sono stato assalito dal terrore… Supponendo che il cappello del carabiniere e la testa di Vinci fossero più o meno alla stessa altezza, quello che poteva sembrare un mostrino di un metro e sessanta diventava all’improvviso un mostrone di almeno uno e 75, con indosso un bel paio di stivali da cowboy sufficiente anche per Giogoli e Vicchio!
L’altezza minima di un carabiniere. A quel punto ho sperato di potermi salvare confidando nella solita partigianeria vinciana di Hazet. Così sono andato a cercare in rete l’informazione sull’altezza minima per essere accettati nell’arma dei carabinieri, scoprendo che sì, Hazet era stato il solito partigiano, poiché i limiti sono 1,70 per gli ufficiali e 1,65 per tutti gli altri; non ho capito bene se siano ancora in vigore, però, e soprattutto quali fossero negli anni ’70, quando si presume si fosse arruolato il soggetto della foto. E allora, spiegando bene i miei bisogni al fine di evitare malintesi, ho mandato questa mail all’indirizzo dei contatti indicato sul sito dell’arma:
Buongiorno, sono uno studioso dilettante della vicenda del Mostro di Firenze. Sono interessato a sapere quale fosse l’altezza minima prevista per l’arruolamento nell’arma negli anni ’70-’80, e se eventualmente fossero possibili deroghe.
Spiego qual è il problema. Un personaggio che all’epoca venne indagato, Salvatore Vinci, era piuttosto basso, e un paio di indizi importanti non erano compatibili con la sua bassa statura. Però questa statura non è nota con precisione, si parla di 1.65-1.70, ma le foto danno l’impressione che fosse più basso.
In questa foto si vede il personaggio (quello in gabbia) in prossimità di un carabiniere, che anche lui non pare molto alto. In ogni caso sarebbe interessante sapere quanto al minimo poteva essere la statura di questo carabiniere, per poter valutare la minima del personaggio.
La foto è del 1988.
Vi ringrazio se potete rispondermi. Saluti. Antonio Segnini.
E il giorno dopo ecco già la cordialissima risposta:
Gentile Signor Segnini, in relazione alla sua e-mail, la informiamo che, in linea generale, la disciplina previgente in ordine al requisito dell'altezza richiesto per l'immissione nel ruolo dei Carabinieri prevedeva il limite minimo di metri 1,65.
Le inviamo cordiali saluti.
Grazie davvero ai curatori del sito e a tutti i carabinieri che ci aiutano a vivere tranquilli. Ma torniamo a Salvatore Vinci. Dunque, dopo la conferma dell’1,65, potevo già tirare un mezzo sospiro di sollievo: il mostrone da un metro e 75 tornava nei limiti di Torrisi, con un minimo di 1,69. Era già qualcosa, ma non ancora abbastanza per farmi dormire sonni tranquilli.
Ed ecco un pensiero stupendo farsi strada nel mio animo inquieto: e se la gabbia avesse avuto un suo pavimento interno rialzato rispetto a quello esterno? Di più: conoscendo la misura da quel pavimento alla sbarra orizzontale cui era addossato Vinci, con una semplice proporzione sulle misure della foto si sarebbe potuto calcolare la sua statura, naturalmente scarpe comprese. A quel punto il pensiero stupendo è diventato una folle speranza.
L’impiegata gentile. I miei lettori già sanno che un paio di anni fa mi procurai la sentenza del sunnominato processo (Omicidio o suicidio?). Dopo una formale richiesta al tribunale di Cagliari e il disbrigo delle necessarie incombenze economiche il documento mi fu inviato, sia in versione pdf sia in versione cartacea, più leggibile. A far sì che l’operazione andasse a buon fine provvide un’impiegata di nome Efisia Orrù. Lo stringato scambio di mail formali non m’impedì di rendermi conto che la signora (io me la immagino così, una bella signora di mezza età, ma potrebbe anche essere una ragazza nel fiore degli anni) era una persona gentile. E allora ho deciso di osare, chiedendole aiuto fuori dagli schemi ordinari tramite questa mail:
Buongiorno signora Orrù, non so se si ricorda di me, Antonio Segnini. Mi fece avere un paio d’anni fa una preziosissima sentenza sull’assoluzione di Salvatore Vinci. Provo a chiederle un secondo favore. Guardi l’immagine sottostante, presa nel suo tribunale nel 1988.
Sarebbe in grado di dirmi, o di indicarmi qualcuno in grado di farlo, a quale altezza rispetto al piano interno si trova la sbarra orizzontale della gabbia? Avrà già capito che mi serve per valutare l’altezza di Salvatore Vinci, che è il personaggio all’interno.
La ringrazio se potrà aiutarmi. Saluti. Antonio Segnini.
Nonostante l’idea positiva che mi ero fatto della disponibilità della signora, speranze non ne avevo molte. E invece, dopo una settimana o poco più, ecco la risposta:
Buongiorno, certo che mi ricordo di Lei…
Sono autorizzata a esaudire la sua richiesta, nel pomeriggio mi recherò in aula (sempre ammesso che non vi sia udienza) e poi le farò sapere.
Saluti Efisia.
Ho risposto subito, con una mail però fin troppo calorosa, alla quale ne è seguita un’altra maggiormente utile, dove, a scanso di equivoci e abbondando, richiedevo tre misurazioni.
Mi scusi Efisia, rettifico la mia mail di stamattina. Avrei bisogno se possibile di tre misure:
1. Dallo zoccolo interno (se c’è) fino alla sbarra orizzontale.
2. Dal pavimento esterno fino alla sbarra orizzontale (se non c’è lo zoccolo interno chiaramente è la stessa di prima)
3. Dalla cima della fascia in basso, compreso il profilo sopra, fino alla sbarra orizzontale.
Le misure può prenderle tutte anche fino al sotto della sbarra, se vuole anche al sopra, basta sia sempre uguale e che me lo comunichi.
Le metto la figura con le misure 2 e 3, da aggiungere la 1 interna.
Grazie ancora. Antonio Segnini.
L’incontro tra aula libera e disponibilità della signora Efisia non si è concretizzato subito, c’è voluto una settimana. Ed ecco finalmente una mail con le misure cercate (qui l’immagine):
Buongiorno, alla fine… ci sono riuscita.
Dallo zoccolo interno alla sbarra abbiamo 127 cm.
Dallo zoccolo esterno alla sbarra abbiamo 137 cm.
Lo zoccolo è di 10 cm.
La misura della sola sbarra verticale è di 126 cm.
Spero di esserle stata di aiuto, la saluto e le auguro un buon fine settimana.
Probabilmente tutte le misure sono state prese fino a sotto la sbarra orizzontale, ma per sicurezza ho voluto chiedere. Non sono riuscito a farmi capire, in ogni caso la signora mi ha mandato un’altra mail preziosa che chiarisce le modalità con le quali ha preso le misure:
Sono entrata dentro la gabbia, esiste un rialzo di 10 cm. in legno, da lì ho preso i primi 127 cm. Dalla tavola alla sbarra orizzontale.
Quelli esterni (137 cm.) dal pavimento alla sbarra orizzontale.
La situazione è chiara. La gabbia poggia su uno zoccolo di legno alto 10 centimetri. Sul quello zoccolo stavano i piedi di Salvatore Vinci, la qual cosa spiega bene il perché la sua testa si trovasse allineata con il cappello del carabiniere, forse un soggetto ai limiti minimi di statura. In ogni caso ecco il dato vero, quello importante: dal punto di appoggio dei piedi di Salvatore alla sbarra c’erano 127 cm. In mancanza di una specifica, si è qui presunto che la misura sia stata presa sotto la sbarra, con il che il calcolo favorirà una maggiore altezza di Salvatore (ma non di molto, di solo un terzo di centimetro).
Grazie davvero, Efisia!
Il calcolo. A questo punto non rimaneva che procedere con i calcoli. Rinunciando a imparare programmi complicati (non è il momento, già devo fare i conti con nuovi software per questioni di lavoro) ho usato il buon vecchio Paint.NET, che fornisce le coordinate di ogni pixel, con l’origine posta nell’angolo in alto a sinistra. L’immagine è di 900x724 pixel. Una volta ingrandita a tutta pagina e muovendomi sulla sbarra al centro di Salvatore ho ottenuto i valori di 200 px per la cima della testa, 276 px per il fondo della barra orizzontale, 550 px per la cima dello zoccolo.
Il lettore può ripetere le misurazioni basandosi sulla foto pulita mostrata all’inizio (naturalmente salvandola dopo averla ingrandita). A questo punto possiamo dire che la parte dai piedi al sotto della sbarra vale 550 - 276 = 274 px, mentre la parte dal sotto della sbarra alla cima della testa vale 276 - 200 = 76 px. La statura totale è quindi 274 + 76 = 350 px (a riprova: 550 – 200 = 350). A questo punto non resta che convertire questo valore, sapendo che a 274 pixel della foto corrispondono 127 centimetri della realtà: 350 x 127 / 274 = 162,22 cm.
Il soggetto è in piedi dritto, dunque la misura dovrebbe essere molto vicina a quella reale, ma consideriamo pure una postura non del tutto distesa, e portiamola a 164 cm. A questo punto però dobbiamo togliere il rialzo delle scarpe, che per modelli normali, tra tacchi e tomaia, viaggia almeno sui 4 cm (misurare per credere!). Alla fine non siamo troppo lontani dalla realtà se indichiamo la vera statura di Salvatore Vinci in 160 cm, arrotondata per eccesso.
Di nuovo a Giogoli. Con in tasca questa misura torniamo davanti al furgone dei poveri ragazzi tedeschi, e concentriamoci sui due fori di proiettile sui finestrini opachi, entrambi misurati dalla scientifica in 140 cm di altezza rispetto al suolo. Quando il Mostro li esplose doveva trovarsi per forza in una posizione simile a quella dell’attore in foto: occhi vicini alla striscia trasparente in alto e braccio con la pistola addotto.
La misura presa da Efisia Orrù ci consente di calcolare in modo agevole l’altezza degli occhi di Salvatore Vinci con già indosso le scarpe e una postura naturale. L’unico valore da cambiare rispetto al calcolo precedente è quello degli occhi al posto della testa: 226 pixel. Abbiamo così un'altezza degli occhi di 550 – 226 = 325 px. Convertendo otteniamo 325 x 127 / 274 = 150,17 cm.
Diamo adesso un’occhiata all’immagine sottostante.
Neanche a farlo apposta il foro sul finestrino trasparente della fiancata destra, il cui vetro crollò durante lo spostamento, era proprio ad altezza di 150 cm. Il che ci consente di tracciare sul finestrino opaco adiacente una striscia corrispondente con precisione all’altezza degli occhi di Salvatore Vinci, comprensiva di scarpe. Se si considera che la distanza del foro sottostante rispetto alla cornice fu misurata in 10 cm, si vede come dalla linea rossa all’inizio della striscia trasparente più in alto ne manchino quasi altrettanti. Infine è bene ricordare che non c’era alcun rialzo sul terreno, il quale anzi pare in leggera pendenza sfavorevole.
A questo punto la domanda sorge spontanea: in quella situazione, poteva l’occhialuto Salvatore Vinci mirare al gluteo del povero Horst, o a qualsiasi altro bersaglio che Scuffio o altri vogliano proporre? Sarebbe stato sufficiente alzarsi in punta di piedi? Al lettore intelligente, vinciano o non vinciano che sia, l’ardua risposta.
Considerazioni a margine. Se qualcuno si chiede il perché l’attore in foto impugni la pistola con la mano sinistra, guardi la posizione del foro sul finestrino opaco, e troverà la risposta. Dall’altra parte la situazione è opposta, dunque la pistola era nella mano destra.
Un mostro destrimane e un mostro mancino stessa altezza – entrambi i fori erano a 140 cm, il che peraltro, da un confronto visivo, depone per un terreno in pendenza, più basso sulla fiancata destra – o un unico mostro ambidestro? Orca miseria, non vorrei ricordarmi male, ma mi sembra che all’incidente probatorio qualcuno alto un metro e 78 – senza scarpe – su domanda dell’avvocato Santoni Franchetti con quale mano mangiasse, aveva risposto: “O la sinistra o la destra, secondo”…
RispondiEliminaT.M. ha detto...
il gradino interno alla gabbia si vedeva palesemente anche a occhio nudo, considerando le normali proporzioni di un corpo umano!
Ciò nulla toglie al tuo ottimo lavoro di ricerca che ha portato dati veramente oggettivi di cui discutere.
Poteva essere un po' scavato, chi lo sa? Comunque hai ragione, era abbastanza prevedibile che fosse così. Io l'ho un po' infiocchettata per rendere l'articolo più scherzoso e piacevole da leggere, non so se ci sono riuscito. Dietro consiglio di esperti, da un po' mi sono trovato costretto a cambiare il mio stile di scrittura, alla mia veneranda età lo sto ancora cercando!
EliminaBuongiorno Antonio, io credo di aver visto proprio nel suo blog, un'altra foto di quel processo. Si vede una anziana donna che saluta SV che sta dietro le sbarre. La donna mi sembrava che fosse alta (bassa) come lui ed era sostenuta da due ragazze che, a meno che non portassero un tacco 12, risultavano molto più alte di lei. Può gentilmente vedere se trova questa foto?
RispondiEliminaGrazie
Stefania
P.s. sono stata io a notare che SV e il carabiniere avevano la stessa altezza, almeno così la cosa è chiarita.
Eccola qua
EliminaAdesso però non esageriamo, Salvatore era chinato...
Però è proprio in ginocchio, non l'avevo proprio notato, sorry
EliminaCiao Antonio, la signora era la mamma della Steri vero?
EliminaCiao Lorenzo, era lei sì.
EliminaEh questo non lo ricordavo !
RispondiEliminaStefania
Ma si vede bene che la gabbia è rialzata, vicino ai piedi del carabiniere
RispondiEliminaMa non fate prima a chiederla ai figli l'altezza? Era qualche cm meno di 170, ma tutto questo non c'entra un tubo con l'altezza dello sparatore di Giogoli dal momento in cui non vi è alcuna certezza del punto esatto in cui si trovava lui, del punto esatto in cui si trovavano le vittime e della traiettoria esatta che poteva essere verso il basso, orizzontale o verso l'alto visto che non c'è scritto da nessuna parte che le vittime fossero sdraiate, anzi la probabilità maggiore è che fossero in qualche posizione di rapporto sessuale. A questo va aggiunto che il furgone non era nemmeno perfettamente parallelo al terreno, ma leggermente inclinato (da verbale)
RispondiEliminaPoi ognuno naturalmente porta le conclusioni che più gli aggradano, la realtà è che è impossibile stabilire con certezza l'altezza del SI.
Si legga bene i miei scritti, prima di tirare delle conclusioni intervenendo qui. Lei non ha argomenti e butta per aria il tavolo. Come fa a dire, ed è solo un esempio, che Horst non era sdraiato? La probabilità maggiore è che avessero un rapporto sessuale? Ma in quale film? In quello di Scuffio? Si legga le mie considerazioni su quell'obbrobrio di ricostruzione, dopo le quali Scuffio ha badato bene di eclissarsi, e poi venga a discutere. Metta però una sigla per farsi riconoscere.
EliminaNOn se la prenda.. io considero i vinciani un po' come dei terrapiattisti. Neanche se vanno in antartide si convincono.
RispondiEliminaIo, dal mio umile posto di lettore, non posso che ringraziarla di avermi aperto gli occhi su questa vicenda che mi ha sempre appassionato, passando le vacanze da ragazzo, in quegli anni, proprio in quelle zone che conosco molto bene.
Incredibile, neppure leggono e mandano tutto in malora. Qualcuno dei miei lettori ha scritto che con Salvatore Vinci si inverte l'onere della prova, ed è proprio vero.
EliminaScusi, ho dimenticato di ringraziarla.
EliminaSalve stefano.
EliminaMi faccia capire per quale motivo chi pensa che SV sia il killer dovrebbe essere un terrapiattista?
Quale assioma avrebbe utilizzato per trarre questa acuta conclusione?
Stefano potrà rispondere, naturalmente, intanto qualcosa la dico io. Ho letto più o meno le considerazioni che lei e i suoi compagni di fede avete fatto sul gruppo di Flanz, e le trovo davvero penose, giusto degne di terrapiattisti. Lei in particolare, che va a tirare in ballo la scrivania, della quale non è nota l'altezza e che si trova in corrispondenza molto aleatoria con la figura di Vinci) quando c'è una barra alla quale Vinci è accostato e che dà una misura molto più precisa della sua altezza. Tra l'altro la deformazione prospettica, se valutata, diminuirebbe ancor più il dato, poichè il punto di fuga è ad altezza spalla (come si evince dalla due sbarre ortogonali), che si trova mediamente a 5/6 dell'altezza intera. Quindi lo schiacciamento prospettico della parte sotto la sbarra è maggiore dello schiacciamento prospettico della parte sopra. La conseguenza, in soldoni, è che un pixel della parte superiore vale meno centimetri di un pixel della parte inferiore, dove è stato fatto il calcolo.
EliminaMagari farò un addendum riguardo questo argomento.
Un ultima cosa: tirare in ballo Lotti non fa crescere in altezza Vinci. Si tratta del classico sofisma del tipo "ignoratio elenchi", l'arma della disperazione di chi non ha argomenti.
Tra un e ultima ci va l'apostrofo
EliminaBravo, lei sì che è un lettore attento!
EliminaEro stato io a far notare come i vinciani pretendano che i non fedeli della loro religione dimostrino l'innocenza di Salvatore Vinci, rovesciando un caposaldo civile, oltre che giuridico. Faccio anche notare la totale arbitrarietà di un elemento che usano sempre nelle loro requisitorie: il fatto che i delitti cessarono quando Vinci finì in carcere. A parte che coincidenze analoghe esistono anche su altri personaggi (Pacciani e il povero, diffamatissimo medico perugino), non c'è alcuna certezza sulla causa della fine degli omicidi. Aggiungo anche una mia considerazione personale. Dopo lo scempio di Scopeti, cos'altro poteva fare il Mostro? La busta inviata in Procura era l'ultimo atto probabilmente già deciso da tempo, e una sfida aperta: ve l'ho fatta un'altra volta, adesso prendetemi se siete capaci. Ed ecco che l'unica vera coincidenza va a farsi benedire.
RispondiEliminaSi è vero, il concetto mi è piaciuto molto, e l'ho fatto mio. Grazie.
EliminaBellissimo lavoro come sempre e poi a me, da toscano, questo suo tono un poco più scanzonato non dispiace affatto; tra l'altro credo che ora si possa affermare che se SV sia stato davvero il MdF risulterebbe senza dubbio il serial killer più basso della storia. Colgo anche l'occasione per ringraziarla visto che lei ci mette la faccia anche nella torbida fase perugina dell'inchiesta cosa che molti studiosi ed esperti (chissà perché quasi tutti paccianisti) evitano di commentare.
RispondiEliminaGrazie.
EliminaBuona sera sig. Segnini ho una domanda che mi crea confusione.
RispondiEliminaNel suo blog ha pubblicato la testimonianza dell’equipe de fazio al processo dei cdm.
In quella testimonianza de fazio smentisce l’altezza del killer (180 cm)
in quanto loro l’hanno desunta dalla lettura dei verbali dalle foto e schede tecniche del furgone avevano calcolato l’altezza dei corpi considerandoli sul pianale. ( senza materasso )De fazio pertanto dice di essere venuto a conoscenza di questa circostanza solo in aula pertanto l’altezza 180 cm( che egli stesso definiva dato non certo )Non può più essere considerata come da perizia.
La perizia non é poi stata rifatta se non erro.
Da questo dato si evince che il mostro potrebbe avere un l’altezza qualsiasi.
Sbaglio o mi sono perso qualcosa ?
Aggiungo che apporta sempre dati che fan bene alla ricerca.
Evidentemente lei non è un buon lettore del mio blog, poiché l'argomento è già stato trattato in due occasioni (in entrambi gli articoli il paragrafo è L'altezza dello sparatore).
EliminaLa prima qui La dinamica di Giogoli dove proponevo poi un mio calcolo dell'altezza nell'ipotesi di un primo colpo con braccio addotto.
La seconda qui Una dinamica errata per Giogoli dove formulavo una ulteriore proposta nell'ipotesi di un primo colpo con braccio disteso, che alla fine ritengo sia il caso più plausibile. Il braccio addotto si ebbe di sicuro invece davanti ai due finestrini opachi, e molto probabilmente anche a quello trasparente della fiancata sinistra. Riguardo il foro sulla lamiera immagino che il braccio fosse disteso, ma non dovendo mirare la distanza non è determinabile. Non aiuta il discorso degli aloni di affumicatura che non furono rilevati e su vetro e lamiera neppure avrebbero potuto esserlo.
Ripeto qui le mie due considerazioni principali.
Al processo Pacciani si svolse una commedia delle parti. Davvero lei crede che De Fazio non avesse avuto accesso al fascicolo fotografico, vedendo immagini come questa? Trova godimento a farsi prendere in giro come furono presi in giro milioni di italiani ai quali venne presentato un colpevole fasullo?
In ogni caso la valutazione di De Fazio era errata, poiché partiva da un dato sbagliato, associando il foro sulla lamiera della fiancata sinistra alla ferita al gluteo di Horst. Nella mia ricostruzione, e sfido chiunque a presentarne una più plausibile, quella ferita andava associata al foro sul finestrino opaco della fiancata di destra. Il suo compagno di fede Scuffio la pensa in modo diverso, riguardo quel colpo, io francamente non ho ancora capito come, provi a farselo spiegare. Ma credo che nemmeno con la sua sofisticatissima ricostruzione 3D riesca a far quadrare i conti con lo scenario immaginato da De Fazio.
Rettifico, nel secondo articolo c'è un paragrafo apposito all'inizio La commedia delle parti.
EliminaOk se la perizia é errata chi può definire L ‘altezza dello sparatore ??
EliminaPerché, De Fazio avrebbe il monopolio delle perizie sull'altezza del Mostro? Io i miei calcoli li ho fatti, se ha qualche critica la esponga.
EliminaScusate la mia domanda banalotta: ma non sarebbe possibile risalire all'identità del carabiniere? Magari è ancora vivo e si potrebbe chiedere a lui o qualche familiare la sua altezza.
RispondiEliminaSecondo me sarebbe un ottimo dato da prendere in considerazione.
Non c'è un dato migliore in foto per calcolare la statura di Salvatore dell'altezza della sbarra orizzontale alla quale è vicinissimo, e il cui valore è certo, visto che una persona si è scomodata per determinarlo. Nonostante i patetici balbettamenti dei vinciani l'altezza di 1.62 alla testa è precisa. A questa vanno poi applicate ragionevoli correzioni di postura e scarpe, cosa che ho fatto. Esistono software in grado di calcolare il dato in modo ancora più preciso, ma io non li conosco e non ho voglia di cercarli. Se si vuole ottenere un valore più sicuro la strada è quella, non certo andare a cercare confronti con parti della foto che sono lontane dal soggetto, come qualcuno ha fatto con la scrivania, cercando di far tornare il suo solitario. De gustibus.
EliminaVi è da considerare che la GABBIA degli imputati in stato di detenzione è spesso RIALZATA perché la SBARRA delle pareti e del soffitto è un tutt uno.con la pedana per motivi di sicurezza
RispondiEliminaIn effetti è proprio così,come si intendeva anche in questa sede.
EliminaAltezza S.V. 1,54 e mezzo (fonte foglio matricolare)
RispondiEliminaE' in grado di produrre fotocopia?
EliminaSalve.....ma non è possibile che il Vinci si fosse aiutato con qualcosa x poter arrivare al finestrino?
RispondiEliminaIntendo sotto ai piedi....
Portandoselo dietro a ogni cambiamento di finestrino?
EliminaNo....li nell immediatezza....anche una pietra trovata li...
RispondiEliminaAvrebbe avuto tutto il tempo (visto che non fece escissioni)di buttarla da qualche altra parte.....comunque ieri ho fatto una prova con mio zio....alto 1.61..... mettendo un paio di stivali e alzandosi con le punte....arriva ad una altezza di 1.78
L ipotesi di essersi aiutato con qualcosa non sarebbe del tutto strana....quale è la prima cosa naturale che ogni uomo fa quando deve vedere oltre ad un recinto un po alto?o alzarsi con le punte oppure mettere qualcosa sotto ai piedi....
RispondiEliminaNon dimentichi che SV in quegli anni aveva una ditta di ferramenta o traslochi non ricordo.....quindi è possibile che in macchina avesse qualcosa
RispondiEliminaTutto è possibile, ma la dinamica del delitto fa pensare a passaggi veloci tra un finestrino e l'altro, mentre dentro il ragazzo biondo cercava di ripararsi. Poi non mi risulta che vicino al furgone fosse stata trovata una pietra, che tanto piccola non avrebbe dovuto essere. Il Mostro aveva uno sgabello e se l'era portato via?
EliminaInfatti ha ragione.....alzarsi con le punte poteva essere plausibile x il primo colpo...ma non x il secondo o quelli successivi....
EliminaSi sa quale fu il primo colpo sparato ed il secondo?e la distanza da terra dei 2?
Provi a leggere la mia ricostruzione
Eliminahttps://quattrocosesulmostro.blogspot.com/2017/06/la-dinamica-di-giogoli.html
Salvatore era ambidestro...lo sapevi?
RispondiEliminaSapevo che era ambidestro sotto le lenzuola... Scherzo, naturalmente. A dire il vero ho sentito qualcosa del genere, ma non ho mai avuto sottomano la fonte. Riesci a indicarmela? Metti una sigla se commenti come Unknown, per collegare i tuoi interventi.
Eliminahttps://www.mostrodifirenze.com/1985/09/14/14-settembre-1985-rapporto-giudiziario-nunziato-torrisi-delitto-1985/
Elimina"Il Vinci Salvatore nello sparare e' mancino" (pag. 7 del rapporto giudiziario 14-9-1985)
Mangiava e "tagliava "con la sx
EliminaLo afferma la sua ultima compagna...
RispondiEliminaL ho sentito o durante una sua deposizione oppure da qualche parte sulla rete..
Ma è sicuro...
Salvatore negli anni 80 era una scheggia fisicamente....
Faceva anche dei corsi si alpinismo (calarsi con le corde)
Nell 83 a giogoli i 2 tedeschi erano su un pianale di 15 cm più alto.
Inoltre da alcune foto si vede che il furgone è un po inclinato verso il basso dalla parte dei fori!!!
Salvatore era presente a signa nel 68....ormai è appurato..
Mele disse tante volte che la pistola fosse sua!!!
Salvatore era molto intelligente
Un pazzo paranoico!!e al centro della sua vita c era il sesso!!!!
Rotella e Torrisi non erano stupidi....anzi...
Da quando venne arrestato 86/88
Non successe nulla....poi se ne andò
Buongiorno Antonio, ho visto ieri sera il suo video e avrei una domanda: il documento che ha mostrato, quello dove si dice che gli inquirenti si recarono in Sicilia per interrogare alcuni parenti di Antonio lo Bianco, è completo? Lei ne sa qualcosa di più sulla famosa scommessa? La ringrazio se mi vorrà rispondere.
RispondiEliminaPreferisco porle la domanda qui.
Grazie di nuovo per la risposta.
Stefania
https://drive.google.com/file/d/1FQm0f2K5e1wiIHUExRfuVlltGum41F9v/view
EliminaLa ringrazio, Antonio.
RispondiEliminaDunque il Barranca non fu interrogato in quella occasione.
Secondo la testimonianza della moglie il martedì sera Antonio lo Bianco avrebbe dovuto "possedere" BL, invece l'occasione si presentò il giorno dopo, mercoledì.
Grazie di nuovo
Stefania
Fu interrogato a Palermo da Rocco Chinnici il 4 novembre 1982
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