Oggi mi trovo costretto ad annoiare i miei lettori con un articoletto del quale avrei
fatto volentieri a meno. Riguarda la mia critica
alla ricostruzione
del delitto di Giogoli pubblicata su Youtube da Luca Scuffio di Prato. L’autore
ha pubblicato una piccata replica
(qui
una copia di sicurezza) che, invece di rispondere alle mie critiche, glissa e ne
fa di sue alla mia proposta
di tre anni fa. Ma va bene lo stesso, colgo l’occasione per ribadire che la sua
dinamica non regge, per il semplice motivo che non riesce a giustificare le
ferite sul povero Horst Meyer. E poi confuterò le sue critiche, ritenendo la
mia ricostruzione ancora valida. Nello stesso tempo cercherò di astenermi dal
fomentare polemiche, che non servono a nessuno.
Il problema è sempre quello: qual era la posizione del ragazzo al momento in cui venne ucciso con un colpo al cuore? Secondo la mia opinione, nata dall’esame dei dati disponibili, era in posizione trasversale-obliqua, con la testa verso la guida e le gambe verso la coda. In questo modo i due proiettili che vennero sparati dai finestrini della fiancata destra rispettano i tramiti convergenti delle due ferite al tronco, una al fianco destro (destra-sinistra), una al gluteo sinistro (sinistra-destra). Proprio queste due traiettorie convergenti impediscono alla ricostruzione di Scuffio di funzionare, poiché lui immagina che i due colpi fossero stati sparati in sequenza da un unico punto, il pertugio del finestrino posteriore destro, quindi per forza di cose le due traiettorie avrebbero dovuto divergere. Consapevole di questo inconveniente, Scuffio lo risolve immaginando che il colpo al gluteo fosse un altro, di rimbalzo, mentre il secondo dei due dal fondo avrebbe colpito la nuca. Nella mia critica ho già spiegato perché così non funziona.
Riguardo il colpo al gluteo, mi pare che un’alternativa al rimbalzo fosse quella del proiettile che aveva attraversato la lamiera. Non sono sicuro ma in ogni caso è meglio chiarire che si tratterebbe di una toppa peggiore del buco, poiché la traiettoria nel corpo di Horst sarebbe stata contraria e comunque l’inclinazione della lamiera avrebbe fatto scivolare via il proiettile. D’altra parte la foto del foro dimostra che la canna era perpendicolare, e il gluteo di Horst non era lì dietro neppure nella posizione immaginata da Scuffio (se l’ho capita bene).
Ci stava, non ci stava. La parte principale della sua replica Scuffio la dedica alla dimostrazione che il povero Horst, al momento dello sparo che gli attraversò il cuore, non avrebbe potuto trovarsi nella posizione da me ipotizzata, per mancanza di spazio. Per questo si affida a una versione speciale del suo modello 3D.
Come si vede i piedi sporgono non poco. Ma è chiaro che Scuffio ha ritoccato i dati un po’ al rialzo, favorendo il suo punto di vista. Partiamo dalla statura di Horst, impostata su un valore medio di 170 cm. Non conoscendola e volendo dimostrare l’impossibilità della posizione, si doveva prendere non un valore medio, ma un valore minimo, o meglio, ragionevolmente minimo, come 165 cm, o magari 160, poiché i ragazzi potevano essere anche bassi. Dalla foto di Uwe sul tavolo anatomico si intuisce una bassa statura, valutata da chi scrive sotto il metro e 65, facendo le debite proporzioni con la testa. L’immagine è di cattiva qualità, ma comunque non pubblicabile – chi dispone del fascicolo fotografico può verificare – e non è di Horst, quindi vale quel che vale. In ogni caso una dimostrazione di questo tipo deve sempre prendere in esame il caso (ragionevolmente) meno favorevole.
Addendum: Dopo aver fatto ordine nelle mie immagini ho reperito anche la foto di Horst sul tavolo anatomico, e le misure sono più o meno le stesse.
Addendum 12 marzo 2022: Preparando il video su questo delitto, ho chiesto a chi dispone della perizia autoptica quale fosse la statura dei due ragazzi. Ebbene, Uwe era altro 182 cm e Horst 185, la qual cosa smentisce in modo clamoroso la valutazione di neppure 165 che avevo fatto sulla base delle foto dei corpi. In ogni caso l'alta statura di Horst non può cambiare la sua posizione al momento degli spari. Le traiettorie convergenti delle due ferite al fianco destro e al gluteo sinistro sono compatibili soltanto con i due spari dai finestrini di destra, e con una posizione del corpo obliqua, testa a destra e piedi a sinistra. Quindi, visto che in una larghezza di 150 cm una persona alta 185 non potrebbe starci neppure inclinata, evidentemente Horst aveva le gambe raccolte per quanto bastava, in una posizione leggermente sul fianco sinistro, come mostrerà il video di imminente pubblicazione.
Poi la testa, che rispetto alla simulazione doveva essere posizionata più verso il vertice del materasso, come sembra di poter arguire dalle foto. E le gambe, che dovevano essere un po’ piegate. A questo proposito la valutazione di Maurri fu quella di una posizione leggermente sul fianco sinistro, non a caso tipica di chi raccoglie le gambe, di più la destra, quella che aveva meno spazio. Dalla perizia Arcese-Iadevito: “Doveva trovarsi in posizione prona, con lieve maggiore appoggio sul fianco sinistro e con il volto poggiante, con la guancia sinistra, sul cuscino”. L’immagine sottostante impressiona ma non è veritiera.
Infine il materasso, che Scuffio fa arrivare appena all’inizio del finestrino centrale. Pur con la difficoltà di valutare la prospettiva, le foto ci dicono invece che toccava almeno la metà se non oltre. Il lettore può giudicare dall’immagine sottostante. Tra l’altro si può notare la testa quasi all’angolo. Vedremo che in realtà il corpo fu mosso, ma semmai la testa fu spinta indietro, non in avanti.
Alla fine, tira di qua e spingi di là, si arriva alla conclusione dell’immagine sottostante, dove i due colpi dai finestrini della fiancata destra diventano quasi impossibili. Scuffio spero mi perdoni, ma devo dire che mi viene in mente chi si gongola per aver fatto tornare un solitario.
Come si vede la testa di Horst è sotto il finestrino opaco, l’ultimo in coda. Ancora una foto per mostrare dov’era davvero (al momento del ritrovamento, ma quando fu colpito molto probabilmente era ancora più verso l’osservatore, vedremo perché).
Posizione di ritrovamento. Scuffio rileva che nel mio articolo di tre anni fa sostenevo che il corpo di Horst fosse rimasto nella stessa posizione in cui era stato colpito, e a riprova cita questa frase: “Il primo sparo, esploso dal penultimo finestrino, fu quello che colpì Horst al fianco, uccidendolo sul colpo e congelandone il corpo nella posizione in cui si trovava al momento”. Trova poi un commento in cui sostengo: “Quindi di sicuro è da escludere qualsiasi macro spostamento: Horst era lì e lì è rimasto”. A questo punto crede di poter concludere che avrei cambiato idea:
L'autore dell'articolo suppongo sappia bene che la posizione finale del cadavere del Meyer smentisce la sua ricostruzione. Penso sia questo il motivo per cui egli si trova di punto in bianco a sostenere oggi quella stessa ipotesi da lui combattuta fino a ieri. Infatti, l'idea di una posizione iniziale diversa da quella finale, viene di solito proposta da chi suggerisce una sostanziale indeterminatezza circa il punto di arrivo dei proiettili nello spazio
“Congelandone il corpo nella posizione in cui si trovava al momento” non vuol dire che la posizione fosse quella del ritrovamento, ma quella in cui stava dormendo o si stava rilassando. Se poi, a un lettore che mi pose il tema specifico di uno spostamento a opera del Mostro (da me non trattato) risposi che non ci fu alcun macro spostamento, confermo anche questo. Il corpo rimase più o meno dov’era, fu soltanto spostato di bacino. Si tratta di un macro spostamento? Giocando sulle parole anche sì, ma quale vantaggio porta giocare con le parole? Quello di Stefano Baldi come dovremmo chiamarlo, giga spostamento? Posso soltanto riconoscere che, non avendo all’epoca disponibilità del fascicolo fotografico ed essendo quella con sopra il piumone l’unica foto per me reperibile, non avevo valutato importante affrontare il tema dello spostamento post mortem. Che invece ci fu e che Scuffio nega, costruendo la sua dinamica sulla base della posizione del ritrovamento:
Nella mia ricostruzione mi sono attenuto alla tesi più largamente condivisa, ovvero che il povero Meyer è rimasto sostanzialmente nel punto e nella posizione di massima nella quale si trovava quando venne colto dal colpo al torace e quella è proprio la posizione che ho cercato di replicare meglio che ho potuto con i dati a mia disposizione.
Quindi, essendo il corpo stato trovato in posizione longitudinale, i colpi dovevano per forza essere partiti dal fondo del furgone, quindi dal pertugio del finestrino (anche se quello al gluteo comunque non torna). In ogni caso Scuffio si sbaglia. Il corpo di Horst fu spostato, anche se non di molto. Osserviamo queste due foto:
La nuca di Horst aveva sanguinato sul cuscino, per almeno qualche decina di secondi, magari un minuto o due. Poi scivolò indietro, con il ragazzo già morto per il colpo al fianco. E non pare proprio uno spostamento trascurabile. Si potrebbe anche pensare al Mostro che frugò all’interno, magari per prendere la rivista gay, ma appare molto più probabile uno spostamento a opera di Uwe, che cercò di proteggersi alla disperata dopo essersi accorto che il Mostro stava entrando. Ma Scuffio ha una diversa opinione:
L'azione ipotizzata avrebbe richiesto non soltanto uno sforzo non indifferente, vista anche la posizione sfavorevole di Rush, seduto o sdraiato sul medesimo materasso, ma soprattutto un tempo relativamente lungo per l'operazione, durante il quale il ragazzo sarebbe stato inevitabilmente esposto al fuoco dell'aggressore. E a quale scopo poi? Proteggersi dai colpi di pistola che gli vengono diretti contro a brevi intervalli l'uno dall'altro, da distanza ravvicinata, tentando di coprirsi sotto un cadavere? Suvvia, non scherziamo.
Opinione rispettabile, pare soltanto un po’ pretenzioso mettersi nei panni di una persona che sta per essere uccisa, e non ha nient’altro che il piumone con sotto l’amico per tentare di ripararsi. Vagli a spiegare che non servirà a niente! Con il corpo di Horst avvolto nel piumone, è chiaro che tirando l’uno si sposta anche l’altro. Del resto proprio il gesto di tirare verso Uwe spiega bene sia lo scivolamento della testa dietro il cuscino, sia la piega del bacino con le gambe rivolte verso il centro, sia l’allineamento longitudinale del tronco con l’allontanamento del braccio destro dal fianco.
L’altezza. L’ultima parte dell’intervento riguarda la mia valutazione dell’altezza dello sparatore. E purtroppo sono rimasto molto deluso. Invece di fare le pulci ai relativi conteggi, Scuffio ne trasla le condizioni allo sparo del finestrino accanto, quello opaco, supponendo che lo sparatore avesse mantenuto analogo sistema di puntamento a braccio teso! Se ho capito bene, come nella foto sottostante.
Ci si deve chiedere quale sparatore avrebbe guardato da lontano attraverso il pertugio trasparente in alto, come se avesse temuto di rimanere scottato dal vetro. È chiaro che in questo modo Scuffio può dare libero sfogo ai propri calcoli, lasciandosi trasportare nel mondo dell’impossibile.
Uno sparatore normale avrebbe fatto invece come quello della foto sottostante, avvicinando gli occhi per vedere meglio e adducendo il braccio, con il che tutti i problemi vanno a posto.
Addendum 15/11/2020. Per informare i miei lettori sulla conclusione del confronto riporto la risposta alla mia richiesta di intervenire sui punti di questo articolo. Come si vede Scuffio ha preferito soprassedere. La qual cosa mi conforta sulla bontà delle mie osservazioni – che sono precise: erronea disposizione del corpo di Horst, spostamento di Horst post-mortem e posizione di sparo dal finestrino opaco – che assieme a quelle del precedente articolo non avevano lo scopo di verificare chi riuscisse a pisciare più lontano, come ho letto in altra sede, ma a eliminare un tentativo di intorbidare ancor più una vicenda che è già fin troppo intorbidata.
Il problema è sempre quello: qual era la posizione del ragazzo al momento in cui venne ucciso con un colpo al cuore? Secondo la mia opinione, nata dall’esame dei dati disponibili, era in posizione trasversale-obliqua, con la testa verso la guida e le gambe verso la coda. In questo modo i due proiettili che vennero sparati dai finestrini della fiancata destra rispettano i tramiti convergenti delle due ferite al tronco, una al fianco destro (destra-sinistra), una al gluteo sinistro (sinistra-destra). Proprio queste due traiettorie convergenti impediscono alla ricostruzione di Scuffio di funzionare, poiché lui immagina che i due colpi fossero stati sparati in sequenza da un unico punto, il pertugio del finestrino posteriore destro, quindi per forza di cose le due traiettorie avrebbero dovuto divergere. Consapevole di questo inconveniente, Scuffio lo risolve immaginando che il colpo al gluteo fosse un altro, di rimbalzo, mentre il secondo dei due dal fondo avrebbe colpito la nuca. Nella mia critica ho già spiegato perché così non funziona.
Riguardo il colpo al gluteo, mi pare che un’alternativa al rimbalzo fosse quella del proiettile che aveva attraversato la lamiera. Non sono sicuro ma in ogni caso è meglio chiarire che si tratterebbe di una toppa peggiore del buco, poiché la traiettoria nel corpo di Horst sarebbe stata contraria e comunque l’inclinazione della lamiera avrebbe fatto scivolare via il proiettile. D’altra parte la foto del foro dimostra che la canna era perpendicolare, e il gluteo di Horst non era lì dietro neppure nella posizione immaginata da Scuffio (se l’ho capita bene).
Ci stava, non ci stava. La parte principale della sua replica Scuffio la dedica alla dimostrazione che il povero Horst, al momento dello sparo che gli attraversò il cuore, non avrebbe potuto trovarsi nella posizione da me ipotizzata, per mancanza di spazio. Per questo si affida a una versione speciale del suo modello 3D.
Come si vede i piedi sporgono non poco. Ma è chiaro che Scuffio ha ritoccato i dati un po’ al rialzo, favorendo il suo punto di vista. Partiamo dalla statura di Horst, impostata su un valore medio di 170 cm. Non conoscendola e volendo dimostrare l’impossibilità della posizione, si doveva prendere non un valore medio, ma un valore minimo, o meglio, ragionevolmente minimo, come 165 cm, o magari 160, poiché i ragazzi potevano essere anche bassi. Dalla foto di Uwe sul tavolo anatomico si intuisce una bassa statura, valutata da chi scrive sotto il metro e 65, facendo le debite proporzioni con la testa. L’immagine è di cattiva qualità, ma comunque non pubblicabile – chi dispone del fascicolo fotografico può verificare – e non è di Horst, quindi vale quel che vale. In ogni caso una dimostrazione di questo tipo deve sempre prendere in esame il caso (ragionevolmente) meno favorevole.
Addendum: Dopo aver fatto ordine nelle mie immagini ho reperito anche la foto di Horst sul tavolo anatomico, e le misure sono più o meno le stesse.
Addendum 12 marzo 2022: Preparando il video su questo delitto, ho chiesto a chi dispone della perizia autoptica quale fosse la statura dei due ragazzi. Ebbene, Uwe era altro 182 cm e Horst 185, la qual cosa smentisce in modo clamoroso la valutazione di neppure 165 che avevo fatto sulla base delle foto dei corpi. In ogni caso l'alta statura di Horst non può cambiare la sua posizione al momento degli spari. Le traiettorie convergenti delle due ferite al fianco destro e al gluteo sinistro sono compatibili soltanto con i due spari dai finestrini di destra, e con una posizione del corpo obliqua, testa a destra e piedi a sinistra. Quindi, visto che in una larghezza di 150 cm una persona alta 185 non potrebbe starci neppure inclinata, evidentemente Horst aveva le gambe raccolte per quanto bastava, in una posizione leggermente sul fianco sinistro, come mostrerà il video di imminente pubblicazione.
Poi la testa, che rispetto alla simulazione doveva essere posizionata più verso il vertice del materasso, come sembra di poter arguire dalle foto. E le gambe, che dovevano essere un po’ piegate. A questo proposito la valutazione di Maurri fu quella di una posizione leggermente sul fianco sinistro, non a caso tipica di chi raccoglie le gambe, di più la destra, quella che aveva meno spazio. Dalla perizia Arcese-Iadevito: “Doveva trovarsi in posizione prona, con lieve maggiore appoggio sul fianco sinistro e con il volto poggiante, con la guancia sinistra, sul cuscino”. L’immagine sottostante impressiona ma non è veritiera.
Infine il materasso, che Scuffio fa arrivare appena all’inizio del finestrino centrale. Pur con la difficoltà di valutare la prospettiva, le foto ci dicono invece che toccava almeno la metà se non oltre. Il lettore può giudicare dall’immagine sottostante. Tra l’altro si può notare la testa quasi all’angolo. Vedremo che in realtà il corpo fu mosso, ma semmai la testa fu spinta indietro, non in avanti.
Alla fine, tira di qua e spingi di là, si arriva alla conclusione dell’immagine sottostante, dove i due colpi dai finestrini della fiancata destra diventano quasi impossibili. Scuffio spero mi perdoni, ma devo dire che mi viene in mente chi si gongola per aver fatto tornare un solitario.
Come si vede la testa di Horst è sotto il finestrino opaco, l’ultimo in coda. Ancora una foto per mostrare dov’era davvero (al momento del ritrovamento, ma quando fu colpito molto probabilmente era ancora più verso l’osservatore, vedremo perché).
Posizione di ritrovamento. Scuffio rileva che nel mio articolo di tre anni fa sostenevo che il corpo di Horst fosse rimasto nella stessa posizione in cui era stato colpito, e a riprova cita questa frase: “Il primo sparo, esploso dal penultimo finestrino, fu quello che colpì Horst al fianco, uccidendolo sul colpo e congelandone il corpo nella posizione in cui si trovava al momento”. Trova poi un commento in cui sostengo: “Quindi di sicuro è da escludere qualsiasi macro spostamento: Horst era lì e lì è rimasto”. A questo punto crede di poter concludere che avrei cambiato idea:
L'autore dell'articolo suppongo sappia bene che la posizione finale del cadavere del Meyer smentisce la sua ricostruzione. Penso sia questo il motivo per cui egli si trova di punto in bianco a sostenere oggi quella stessa ipotesi da lui combattuta fino a ieri. Infatti, l'idea di una posizione iniziale diversa da quella finale, viene di solito proposta da chi suggerisce una sostanziale indeterminatezza circa il punto di arrivo dei proiettili nello spazio
“Congelandone il corpo nella posizione in cui si trovava al momento” non vuol dire che la posizione fosse quella del ritrovamento, ma quella in cui stava dormendo o si stava rilassando. Se poi, a un lettore che mi pose il tema specifico di uno spostamento a opera del Mostro (da me non trattato) risposi che non ci fu alcun macro spostamento, confermo anche questo. Il corpo rimase più o meno dov’era, fu soltanto spostato di bacino. Si tratta di un macro spostamento? Giocando sulle parole anche sì, ma quale vantaggio porta giocare con le parole? Quello di Stefano Baldi come dovremmo chiamarlo, giga spostamento? Posso soltanto riconoscere che, non avendo all’epoca disponibilità del fascicolo fotografico ed essendo quella con sopra il piumone l’unica foto per me reperibile, non avevo valutato importante affrontare il tema dello spostamento post mortem. Che invece ci fu e che Scuffio nega, costruendo la sua dinamica sulla base della posizione del ritrovamento:
Nella mia ricostruzione mi sono attenuto alla tesi più largamente condivisa, ovvero che il povero Meyer è rimasto sostanzialmente nel punto e nella posizione di massima nella quale si trovava quando venne colto dal colpo al torace e quella è proprio la posizione che ho cercato di replicare meglio che ho potuto con i dati a mia disposizione.
Quindi, essendo il corpo stato trovato in posizione longitudinale, i colpi dovevano per forza essere partiti dal fondo del furgone, quindi dal pertugio del finestrino (anche se quello al gluteo comunque non torna). In ogni caso Scuffio si sbaglia. Il corpo di Horst fu spostato, anche se non di molto. Osserviamo queste due foto:
La nuca di Horst aveva sanguinato sul cuscino, per almeno qualche decina di secondi, magari un minuto o due. Poi scivolò indietro, con il ragazzo già morto per il colpo al fianco. E non pare proprio uno spostamento trascurabile. Si potrebbe anche pensare al Mostro che frugò all’interno, magari per prendere la rivista gay, ma appare molto più probabile uno spostamento a opera di Uwe, che cercò di proteggersi alla disperata dopo essersi accorto che il Mostro stava entrando. Ma Scuffio ha una diversa opinione:
L'azione ipotizzata avrebbe richiesto non soltanto uno sforzo non indifferente, vista anche la posizione sfavorevole di Rush, seduto o sdraiato sul medesimo materasso, ma soprattutto un tempo relativamente lungo per l'operazione, durante il quale il ragazzo sarebbe stato inevitabilmente esposto al fuoco dell'aggressore. E a quale scopo poi? Proteggersi dai colpi di pistola che gli vengono diretti contro a brevi intervalli l'uno dall'altro, da distanza ravvicinata, tentando di coprirsi sotto un cadavere? Suvvia, non scherziamo.
Opinione rispettabile, pare soltanto un po’ pretenzioso mettersi nei panni di una persona che sta per essere uccisa, e non ha nient’altro che il piumone con sotto l’amico per tentare di ripararsi. Vagli a spiegare che non servirà a niente! Con il corpo di Horst avvolto nel piumone, è chiaro che tirando l’uno si sposta anche l’altro. Del resto proprio il gesto di tirare verso Uwe spiega bene sia lo scivolamento della testa dietro il cuscino, sia la piega del bacino con le gambe rivolte verso il centro, sia l’allineamento longitudinale del tronco con l’allontanamento del braccio destro dal fianco.
L’altezza. L’ultima parte dell’intervento riguarda la mia valutazione dell’altezza dello sparatore. E purtroppo sono rimasto molto deluso. Invece di fare le pulci ai relativi conteggi, Scuffio ne trasla le condizioni allo sparo del finestrino accanto, quello opaco, supponendo che lo sparatore avesse mantenuto analogo sistema di puntamento a braccio teso! Se ho capito bene, come nella foto sottostante.
Ci si deve chiedere quale sparatore avrebbe guardato da lontano attraverso il pertugio trasparente in alto, come se avesse temuto di rimanere scottato dal vetro. È chiaro che in questo modo Scuffio può dare libero sfogo ai propri calcoli, lasciandosi trasportare nel mondo dell’impossibile.
Uno sparatore normale avrebbe fatto invece come quello della foto sottostante, avvicinando gli occhi per vedere meglio e adducendo il braccio, con il che tutti i problemi vanno a posto.
Addendum 15/11/2020. Per informare i miei lettori sulla conclusione del confronto riporto la risposta alla mia richiesta di intervenire sui punti di questo articolo. Come si vede Scuffio ha preferito soprassedere. La qual cosa mi conforta sulla bontà delle mie osservazioni – che sono precise: erronea disposizione del corpo di Horst, spostamento di Horst post-mortem e posizione di sparo dal finestrino opaco – che assieme a quelle del precedente articolo non avevano lo scopo di verificare chi riuscisse a pisciare più lontano, come ho letto in altra sede, ma a eliminare un tentativo di intorbidare ancor più una vicenda che è già fin troppo intorbidata.
Continuo ad apprezzare il suo impegno nel confutare i "mostrologi del web", quelli che si prestano alle donazioni in denaro (vergognose) di certi personaggi squallidi e ignoranti, che ad ogni costo vogliono imporre le loro idee, senza spesso alcun riferimento agli atti e alla verità storica. Grazie per il suo onesto lavoro. PS: Spero di non vederla mai in quelle videomarchette.
RispondiEliminaOnestamente non so nulla di questa cosa.
EliminaGuardi bene i video di quel canale. Noterà che vengono raccolte delle "donazioni" durante le trasmissioni. Legga la chat dal vivo (impostando in alto a destra "riproduzione chat dal vivo"). Ma non è questo il punto... è che si continua a "fantasticare" e "ipotizzare" di tutto senza conoscere gli atti. Buon lavoro e ancora grazie per il suo blog ricco di materiale originale e per il suo impegno
EliminaNon ci avevo fatto troppo caso, grazie per l'incoraggiamento.
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